1.2 Durata del Programma di Ricerca: 24 mesi
1.3 Titolo del Programma di Ricerca
Memoria e storia del Novecento. Interpretazioni storiografiche e uso pubblico della storia alla fine del secolo: uno studio comparato
1.4 Coordinatore Scientifico del Programma di Ricerca
DETTI | TOMMASO |
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(cognome) | (nome) |
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Università degli Studi di SIENA | Facoltà di LETTERE e FILOSOFIA |
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(università) | (facoltà) |
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M04X | Dipartimento di STORIA |
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(settore scient.discipl.) | (Dipartimento/Istituto) |
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(E-mail) |
1.5 Responsabile Scientifico dell’Unità di Ricerca
DETTI | TOMMASO |
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(cognome) | (nome) |
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Professore ordinario | 15/07/1946 | DTTTMS46L15D612W |
(qualifica) | (data di nascita) | (codice di identificazione personale) |
Università degli Studi di SIENA | Facoltà di LETTERE e FILOSOFIA |
(università) | (facoltà) |
M04X | Dipartimento di STORIA |
(settore scient.discipl.) | (Dipartimento/Istituto) |
0577/232545 | 0577/232543 | |
(prefisso e telefono) | (numero fax) | (E-mail) |
1.6 Curriculum scientifico del Responsabile Scientifico dell’Unità di Ricerca
Tommaso Detti insegna dal 1975 Storia contemporanea all’Università di Siena. Si è occupato prevalentemente di storia e storiografia del movimento operaio e del socialismo, nonché di storia della salute e delle malattie, fra ‘800 e ‘900. Da alcuni anni partecipa a una ricerca sulla storia delle strutture economiche, sociali e demografiche della Toscana del primo ‘800. Tra le sue pubblicazioni: “Serrati e la formazione del Pci”, Roma 1972; “Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico”, 6 voll., Roma 1975-79 (in collab. con F. Andreucci); “Il socialismo riformista in Italia”, Milano 1981; “Fabrizio Maffi. Vita di un medico socialista”, Milano 1987; “Salute, società e Stato nell’Italia liberale”, Milano 1993; N. Gallerano, “Le verità della storia. Scritti sull’uso pubblico del passato”, Roma 1999 (cura in collab. con M. Flores); “Ernesto Ragionieri e la storiografia del dopoguerra”, Milano 2001 (cura in collab. con G. Gozzini).
1.7 Pubblicazioni scientifiche più significative del Responsabile Scientifico dell’Unità di Ricerca
- DETTI T., GOZZINI G. (2001). Ernesto Ragionieri e la storiografia del dopoguerra. (pp. 240). MILANO: Franco Angeli (ITALY).
- GALLERANO N., DETTI T., FLORES M. (1999). Le verita’ della storia. Scritti sull’uso pubblico del passato. (pp. 305). Cura e introduzione di T. Detti e M. Flores. ROMA: Manifestolibri (ITALY).
- DETTI T., FLORES M. (1999). I crimini della storia. Lo storico, la verità e la memoria del passato. I VIAGGI DI ERODOTO. vol. 38-39, pp. 44-56.
- DETTI T., FLORES M. (1999). Il revisionismo malinteso. IL MULINO. vol. 381, pp. 5-14.
- DETTI T. (1996). Lo storico e il computer: approssimazioni, in S. Soldani, L. Tomassini (a cura di), Storia & computer. Alla ricerca del passato con l’informatica, B. Mondadori, Milano.
In . (pp. 83-104). ISBN: 88-424-9317-1 .
1.8 Risorse umane impegnabili nel Programma dell’Unità di Ricerca
1.8.1 Personale universitario dell’Università sede dell’Unità di Ricerca
N | Cognome | Nome | Dipart./Istituto | Qualifica | Settore | Mesi | |
2001 | 2002 | ||||||
Personale docente: | |||||||
1 | DETTI | TOMMASO | STORIA | Prof. ordinario | M04X | 6 | 6 |
2 | FLORES D’ARCAIS | MARCELLO | SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE | Prof. ordinario | M04X | 7 | 7 |
3 | GOZZINI | GIOVANNI | SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE | Prof. associato | M04X | 6 | 6 |
Altro personale: |
1.8.2 Personale universitario di altre Università
Nº | Cognome | Nome | Università | Dipart./Istituto | Qualifica | Settore | Mesi | |
2001 | 2002 | |||||||
Personale docente: | ||||||||
1 | CORNI | GUSTAVO | TRENTO | SCIENZE UMANE E SOCIALI | Prof. associato | M04X | 6 | 6 |
2 | TONINI | CARLA | BOLOGNA | DISCIPLINE STORICHE | Ricercatore | M02B | 6 | 6 |
Altro personale: |
1.8.3 Titolari di assegni di ricerca
Nº | Cognome | Nome | Dipart./Istituto | Anno del titolo | Mesi | |
2001 | 2002 | |||||
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1.8.4 Titolari di borse per Dottorati di Ricerca e ex L. 398/89 art.4 (post-dottorato e specializzazione)
Nº | Cognome | Nome | Dipart./Istituto | Anno del titolo | Mesi uomo |
1. | CARLI | MADDALENA | STORIA | 2000 | 12 |
1.8.5 Personale a contratto da destinare a questo specifico programma
Nº | Qualifica | Costo previsto | Mesi uomo |
1. | Rilevatore dati | 12 | 5 |
2. | Rilevatore dati | 12 | 5 |
1.8.6 Personale extrauniversitario dipendente da altri Enti
Nº | Cognome | Nome | Dipart./Istituto | Qualifica | Mesi uomo |
1. | BIDUSSA | DAVID | FONDAZIONE G.G. FELTRINELLI | DIRETTORE BIBLIOTECA | 8 |
2. | CASTELLANO | CAROLINA | ISTITUTO UNIVERSITARIO EUROPEO | DOTTORANDA | 10 |
3. | DI PALMA | SARA VALENTINA | NESSUNO | LAUREATA | 12 |
4. | DUNDOVICH | ELENA | FONDAZIONE FELTRINELLI | RICERCATRICE | 12 |
5. | FERRETTI | MARIA | EHHESS – PARIS | RICERCATRICE | 12 |
6. | MARTINI | MAGDA | NESSUNO | DOTTORANDA | 10 |
7. | ORSI | ALESSANDRA | NESSUNO | RICERCATRICE | 12 |
8. | SALOMONI | ANTONELLA | FONDAZIONE FELTRINELLI | RICERCATRICE | 12 |
Parte: II
2.1 Titolo specifico del programma svolto dall’Unità di Ricerca
La costruzione del passato alla fine del XX secolo: storia e memoria in una prospettiva comparata (Germania, Francia, Israele, Italia, Polonia, Russia, Sudafrica: 1985-2000)
2.2 Settori scientifico-disciplinari interessati dal Programma di Ricerca
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2.3 Parole chiave
STORIA ; MEMORIA ; XX SECOLO ; GERMANIA ; FRANCIA ; ITALIA ; EUROPA ORIENTALE ; ISRAELE ; SUDAFRICA
2.4 Base di partenza scientifica nazionale o internazionale
Negli anni che hanno preceduto il 1989 e con maggiore accentuazione e rapidità in quelli successivi, la ricerca storica ha costituito nei paesi in transizione verso la democrazia un momento centrale nell’emergere di una nuova coscienza e nella costruzione di una nuova identità collettiva. La progressiva apertura degli archivi e la fine della censura e del controllo statale sulla ricerca hanno permesso che momenti e fasi intere del passato nazionale riemergessero dall’oblio o dalle secche di interpretazioni ufficiali. Il ritorno alla democrazia, che ha conosciuto un percorso travagliato e tuttavia sicuro, ha dato voce a individui, gruppi, organismi e istituzioni collettive permettendo loro che memorie un tempo conculcate fossero conosciute e diffuse. Anche se ogni paese ha conosciuto modalità proprie di approccio al passato e ripresa di una ricerca e dibattito storiografici aperti, è stato comune l’interesse per i momenti costitutivi dei passati regimi dittatoriali e autoritari, per l’analisi delle componenti istituzionali su cui essi si sono fondati e sviluppati, per il contesto internazionale che ha favorito il loro sorgere, per le culture che li hanno legittimati e che ne sono state il prodotto. Epoca di riferimento è stata generalmente quella del secondo dopoguerra e della guerra fredda, che è il periodo in cui quei regimi si sono formati e consolidati ad eccezione della Russia, dove però quegli anni hanno ugualmente rappresentato un salto di qualità e una svolta storica di grandi proporzioni. La nascita dei regimi di democrazia popolare in Polonia e Germania orientale e del regime di apartheid in Sudafrica, e il rafforzarsi del regime sovietico e della dittatura staliniana negli anni in cui l’Urss si è affermata definitivamente come superpotenza, sono stati al centro dell’interesse e della rinascita delle storiografie di quei paesi negli anni ’90, che ha coinvolto nella nuova riflessione l’intero Novecento e l’intera epoca contemporanea.
Tra i motivi che hanno accompagnato la ripresa del dibattito storico vi sono stati senza dubbio la nuova e ampia disponibilità di fonti prima inaccessibili e la ricca produzione di testi memorialistici, cui si sono aggiunti testi espressivi e/o artistici (in letteratura, teatro, cinema) che hanno affrontato il tema del passato in forme nuove e con un impatto pubblico rilevante. Attraverso un circolo virtuoso che è durato alcuni anni, la ricerca storica si è nutrita di queste nuove disponibilità e prodotti, e a sua volta ne ha accresciuto la presenza, l’interesse e la diffusione. Un ulteriore elemento che ha contribuito a porre la storia e l’attenzione per il passato ai primi posti dell’interesse pubblico, è stato il tema della giustizia e del modo con cui fare i conti con i passati regimi secondo le regole costituzionali e giuridiche stabilite da ogni paese. Il dibattito costituzionale, giuridico e politico sulle scelte da compiere in tema di giustizia ha coinvolto gli storici e ha accresciuto la disponibilità e curiosità per indagare la storia recente, per raccogliere e rendere disponibili le fonti dell’epoca, per ascoltare le voci dei testimoni e dei protagonisti, per avanzare risposte e interpretazioni agli interrogativi suscitati. Nuove fonti, ricca memorialistica e forte interesse pubblico (testimoniato dalla produzione artistica e dal dibattito sulla giustizia) si sono così intrecciati alla ritrovata libertà di ricerca storica, ipotecando una costruzione del recente passato spesso non univoca e non condivisa, segnata da valutazioni e interpretazioni diverse ma anche da risultati consolidati e assodati nella ricostruzione dei fatti e della verità storica.
Anche in paesi che non hanno conosciuto una drastica rottura storica, gli ultimi anni del XX secolo hanno rappresentato un momento di profonda trasformazione che ha influito notevolmente sulla revisione storiografica di alcuni nodi del passato recente. Mentre nel caso di Israele la storiografia nuova (tanto in senso anagrafico quanto per quel che riguarda i contenuti, le fonti e le proposte interpretative) si è confrontata prevalentemente con la nascita dello stato indipendente e col drammatico rapporto stabilitosi proprio in quell’epoca con la popolazione palestinese e araba; nel caso della Francia, dell’Italia e della Germania sono stati gli anni attorno alla seconda guerra mondiale – prima del conflitto, con le leggi razziali, durante la guerra, con l’occupazione e i regimi di Vichy e della Repubblica sociale – che hanno rappresentato un momento costante di rinnovamento e ripensamento storiografico. Anche in questo caso la ripresa della ricerca secondo punti di vista innovativi e con interpretazioni nuove si è intrecciata con una ricca produzione memorialistica e con la sistemazione e possibilità di consultazione di un vasto materiale archivistico prima indisponibile. L’insieme di questi apporti ha contribuito a far porre alla ricerca storiografica nuovi interrogativi e ad aprire nuovi campi d’indagine, i cui risultati provvisori si sono aggiunti – a volte innovando, a volte smentendo o confermando – alla tradizionale storiografia sul periodo. Più che in passato, tuttavia, il peso e l’influenza della memoria (o, meglio, delle diverse memorie) e quello di una nuova messe di fonti a disposizione, hanno contribuito a rilanciare non soltanto l’approfondimento storiografico, ma lo stesso dibattito pubblico sulla possibilità di un passato comune e condiviso per una stessa comunità nazionale. In quest’ottica diventa di grande rilievo poter appurare il ruolo della storiografia, accanto e a volte contro il punto di vista di questa o quella memoria, nel partecipare a questa costruzione del passato.
La base di partenza della ricerca è estremamente diversificata nei paesi che saranno oggetto dell’indagine, come si può osservare dalla bibliografia acclusa. In alcuni casi la ricostruzione del passato ha comportato uno sforzo di approfondimento teorico e metodologico che si è rivolto soprattutto al rapporto tra memoria e storia. Anche se interessati quasi esclusivamente ad analizzare singoli casi nazionali, questi studi hanno spesso proposto interpretazioni di carattere più generale che potranno essere utilmente verificate in una prospettiva comparata.
2.4.a Riferimenti bibliografici
Generali
M.Flores (a c. di), Storia, verità, giustizia. I crimini del XX secolo, Bruno Mondadori, Milano, 2001; J. H. Herz, ed. Coping with the Legacies of Authoritarianism and Totalitarianism, Greeenwood Press, 1989; N. J. Kritz, ed., Transitional Justice. How Emerging Democracies reckon with Former Regimes, Washington 1999
Russia
N. Ochotin, “La memoria del gulag”, in M. Flores (a cura), Nazismo, fascismo, comunismo. Totalitarismi a confronto, Bruno Mondadori, Milano, 1998, pp. 131-143
V. Zaslavsky, “La memoria storica nella Russia postsovietica: il bisogno di dimenticare e lo sforzo di ricordare”, in M. Flores (a cura), Storia, verità, giustizia. I crimini del XX secolo, Bruno Mondadori, Milano, 2001, pp. 370-390
T. Chorkchordina, Archivi i totalitarizm, in “Otecestvennaja istorja”, 6, 1994
V. Zaslavsky, Il massacro di Katyn. Il crimine e la menzogna, Ideazione, Roma, 1999; M. Flores e F. Gori (a cura), GULag. Il sistema dei lager in Urss, Mazzotta, Milano, 2000; J.-J. Marie, Les peuples déportés d’Union Soviétique, Complexe, Bruxelles, 1995; J. Rossi, Le Manuel du Goulag, le cherche midi, Paris, 1997; V. Garros, N. Korenevskaya, T. Lahuse, (a cura), Intimacy and Terror, The New Press, New York, 1995; E. Bacon, The Gulag at War. Stalin’s Forced Labour System in the Light of the Archives, New York University Press, New York, 1994; GULAG 1918-1960, Dokumenty, Sostavieli: A.I. Kokurin i N. V. Petrov, Moskva, 2000; Leningradskij Martirolog 1937-1938, vol. 1-3, S. Petersburg, 2000; Rasstrelnye spiski Kommunarka Moskva 1937-1941, Obscestvo Memorial, Moskva, 2000; Butovskij Poligon Kniga Pamjati zertv politiceskich repressij 3tt., Moskva, 1997-2000; Ne predat’ zabveniju, Pskov, 1999; Zabveniju ne podlezhit, Omsk, 2000; V. A. Torcinov, A. M. Lleontjuk, Vokrug Stalina, Istoriko-Biograficeskij Sparvocnik, S. Petersburg, 2000; Literaturnaja enciklopedija russkogo zarybez’ja 1918-1940: Periodika ui literaturnye centry, Moskva, 2000
Polonia
W. Borodziej, Od Poczdamu do Szlarskiej Poreby. Polska w stosunkach miedzynarodowych 1945-1947, Londyn; J.Eisler, Zarys dzieiòw politycznych polski 1944-1989, BGW, Warszawa, 1992; K. Kersten, Narodziny systemu wladzy. Polska 1943-1948, Poznàn, 1996; A. Paczkowski, Il sistema repressivo nella Polonia del secondo dopoguerra, in Nazismo, fascismo, comunismo. Totalitarismi a confronto (a c. di M. Flores), Bruno Mondadori, Milano, 1998; R. Terlecki, Dyktatura zdrady, Polska w 1947 roku, Krakòw, 1991;
Francia
R. O. Paxton, Vichy. 1940-1944. Il regime del disonore, Il Saggiatore, Milano, 1999; R. Poznanski, Etre Juif en France pendant la Seconde guerre mondiale, Hachette, Paris, 1994; A. Kaspi, Les Juifs pendant l’occupation, Seuil, Paris, 1991; S. Klarsfeld, Vichy-Auschwitz: le role de Vichy dans la Solution finale de la Question Juive en France, 1943-1944, Fayard, Paris, 1985; D. Veillon, Vivre et survivre en France, 1939-1947, Payot, Paris, 1995; J.-P. Rioux (a cura), La Vie culturelle sous Vichy, Complexe, Bruxelles, 1990;H. Rousso, Le Syndrome de Vichy de 1944 à nos jours, Seuil, Paris, 1990; L. Gervereau, D. Peschanski, La Propagande sous Vichy, 1940-1944, BDIC, Paris, 1990; B. Kasten, “Fgute Franzoesen: die franzoesische Polizei und die deutsche Besatzungsmacht im besetzen Frankreich, 1940-1944, Jan Thorbecke Verlag, Sigmaringen, 1993
M. Rajsfus, La Police de Vichy: le formes de l’ordre français au service de la Gestapo, le cherche midi, Paris, 1995; Vichy 1940-1944: Archives de guerre d’Angelo Tasca, Editions du CNRS-Feltrinelli, Paris-Milano, 1986; P. Burrin, La France à l’heure allemande, 1940-1944, Seuil, Paris, 1995; C. Coquio, Parler des camps, penser les génocides, Albin Michel, Paris, 1999
Germania
Deutscher Bundestag, Zur Auseinandersetzung mit den beiden Diktaturen in Deutschland in Vergangenheit und Gegenwart: Protokoll der Öffentlichen Anhörung, Bonn, 1994; Deutscher Bundestag, Materialen der Enquete-Kommission “Aufarbeitung von Geschichte und Folgen der SED-Diktatur in Deutschland, Baden-Baden 1995, 13 voll.; P. Bock und E. Wolfrum, Hrg., Umkämpfe Vergangenheit: Geschichtsbilder, Erinnerung und Vergangenheitspolitik im internationalen Vergleich, Göttingen 1999; F. Boll, Gedenkstättenarbeit und Oral History: lebensgeschichtliche Beiträge zur Verfolgung in zwei Diktaturen, Berlin, Spitz, 1999;
G. Brunner, Hrg, Juristische Bewältigung des Kommunistischen Unrechts in Osteuropa und Deutschland, Berlin 1995; I. Buruma, Il prezzo della colpa. Germania e Giappone: il passato che non passa, Garzanti, Milano, 1994; J. Gauck, Die Stasi – Akten. Das unheimliche Erbe del DDR, Reinbeck 1991; H-G. Hocherts, (a c. di), Drei Wege deutscher Sozialstaatlichkeit: NS-Diktatur, Bundesrepublik und DDR im Vergleich, München, Oldenborug, 1998; S. Karstedt, Coming to terms with the Past in Germany after 1945 and 1989: Public Judgements on Procedures and Justice, «Law & Policy» 20, n.1, 1998; T.Lindenberger, (a c. di), Herrschaft und Eigen-Sinn in der Diktatur. Studien zur Gesellschaftsgeschichte der DDR, Köln/Weimar/Wien, 1999; C. Maier, Il crollo. La crisi del regime comunista e la fine della Germania Est, Bologna 1999; H. Roggemann, Systemunrecht und Strafrecht am Beispiel der der Mauerschützen in der ehemaligen DDR, Berlin 1993; D. Schmidt und E. Dörr, Stasi-Unterlagen-Gesetz. Kommentar für Betroffene, Wirtschaft und Verwaltung, Köln 1993; M.Sschmidt, MANFRED (a c. di), Gerechtigkeitserleben im wiedervereinigten Deutschland, Opladen, Leske und Budrich, 1999. K. Stoltenberg, Stasi-Unterlagen-Gesetz. Kommentar, Baden-Baden 1992; R. Wassermann, Dritte Schuld der Deutschen? Die Neue Amnestie-Debatte belastet die Strafverfolgung, in «Recht und Politik», 30, n. 3, 1994; F. Wielenga, Schatten deutscher Geschichte. Der Umgang mit dem Nationalsozialismus un der DDR-Vergangenheit in der Bundesrepublick, Vierow 1995
Italia
E. Aga Rossi, Una nazione allo sbando. L’armistizio italiano del settembre 1943, Bologna 1993; E. Aga Rossi, V. Zaslavsky, Togliatti e Stalin. Il Pci e la politica estera staliniana negli archivi di Mosca, Bologna 1997; M. Battini, P. Pezzino, Guerra ai civili. Occupazione tedesca e politica del massacro. Toscana 1944, Venezia 1997; E. Collotti (a cura), Fascismo e antifascismo. Rimozioni, revisioni, negazioni, Roma-Bari 2000; G. Contini, La memoria divisa, Milano 1997; M. Dondi, La lunga liberazione. Giustizia e violenza nel dopoguerra italiano, Roma 1999; E. Galli Della Loggia, La morte della patria. La crisi dell’idea di nazione tra Resistenza, antifascismo e Repubblica, Roma-Bari 1996; L. Paggi (a cura), Le memorie della repubblica, Scandicci 1999; L. Paggi (a cura), La memoria del nazismo nell’Europa di oggi, Firenze 1997; P. Pezzino, Anatomia di un massacro. Controversie sopra una strage tedesca, Bologna 1997; A. Portelli, L’ordine è stato eseguito, Roma 1999; M. Storchi, Combattere si può, vincere bisogna. La scelta della violenza fra Resistenza e dopoguerra, Venezia 1998
Israele
I. Grailsummer, La nouvelle histoire d’Israel, 1998; B.Morris, The Birth of the Palestinian Refugee Problem, 1947-49, Cambridge UP, 1999; T. Segev, Ha-Israelim Ha Rishonim, Domino Press, Gerusalemme, 1984; “Constellations”, v. VI, n. 3, 1999, Israel at Crossroad (a c. di U. Ram); “History and memory”, v. VII, n.1, 1995, Israeli Historiography Revisited.
Sudafrica
M.Meredith e T. Rosenberg, Coming to Terms. South Africa’s Search for Truth, PublicAffairs, NY, 1999; A.J.Norval, Decostructing Apartheid Discourse, Verso, London, 1996; S.Nuttall e C.Coetzee (a c. di), Negotiating the Past. The Making of Memory in South Africa, Oxford UP, Cape Town, 1998; C. Villa-Vicencio e W. Verwoerd (a cura di), Looking Back, Reaching Forward: Reflections on the Truth and Reconciliation Commission of South Africa
2.5 Descrizione del programma e dei compiti dell’Unità di Ricerca
Il programma di ricerca dell’unità di Siena è indirizzato a esaminare il modo in cui l’analisi del passato è stata condotta in diversi paesi in un momento cruciale di trasformazione internazionale come quella che ha caratterizzato l’ultimo quindicennio del XX secolo. La ricerca intende svolgere due approfondimenti paralleli: il primo riguarderà la costruzione del passato in paesi che hanno conosciuto in quel periodo la transizione alla democrazia e coinvolgerà nel confronto Germania, Polonia, Russia e Sudafrica; il secondo avrà come argomento la revisione storiografica e il riemergere della memoria in paesi di più consolidata democrazia e riguarderà Francia, Germania, Israele, Italia. Questi due segmenti di ricerca vogliono prendere in considerazione – in modo parallelo e comparato – i mutamenti nella storiografia così come si sono presentati nell’ultimo scorcio del ventesimo secolo; nella convinzione che essi sono indissolubilmente legati a una nuova documentazione che si è resa disponibile a seguito dei processi di trasformazione che hanno coinvolto il mondo intero, a una nuova declinazione della memoria che è maturata e si è riproposta in forme diverse a seguito degli eventi traumatici di questo periodo, a un dibattito pubblico sul passato, sulle sue verità, sui compiti della giustizia e sul ruolo della memoria che ha necessariamente influenzato la stessa agenda della ricerca storiografica. Questo doppio filone di ricerca permetterà non solo di approfondire questioni di metodo in contesti culturali e istituzionali diversi, e con contenuti differenti, ma anche in parte di anticipare il confronto tra le diverse unità di ricerca che avrà luogo all’interno del progetto nazionale nella fase conclusiva del lavoro.
La ricerca intende ripercorrere questi differenti momenti, riordinandone le tappe e i risultati, confrontando gli obiettivi raggiunti, raccogliendo e selezionando le fonti costitutive di questo periodo di risveglio della storiografia. Per quanto riguarda gli archivi, nei paesi emersi dalle dittature si è assistito a un’apertura e disponibilità della documentazione esistente che ha permesso di compiere un salto qualitativo alla conoscenza dei fatti e alla comprensione degli eventi. Si è trattato comunque di un’apertura limitata e di una disponibilità selezionata, che hanno avuto motivazioni politiche e di opportunità o semplicemente dovute a una riorganizzazione burocratica soprattutto pesante sui documenti che riguardano gli ultimi decenni. La ricerca dovrà riassumere la politica degli archivi e i risultati e le tappe di questa nuova riorganizzazione, elencando le raccolte e i repertori consultabili o comunque riordinati, elencare le pubblicazioni integrali o parziali di gruppi di documenti, il lavoro svolto da uffici e istituzioni pubbliche e da fondazioni private. Su questo versante il Sudafrica e la Polonia sembrano più avanti e meglio predisposti a offrire agli studiosi la possibilità di usufruire di archivi e documentazioni nuove, mentre in Russia si assiste negli ultimi anni a una maggiore chiusura che coinvolge una parte stessa di documenti che erano stati resi disponibili negli anni passati e in Germania l’applicazione delle regole archivistiche già esistenti per la Germania Federale garantisce la salvaguardia ma rende non sempre agevole, pratica e veloce la possibilità di consultazione. Al di là di questioni normative e organizzative – che valgono anche per paesi come la Francia e l’Italia e che sono state alla base di lentezze, limitazioni, ostacoli burocratici alla ricerca – l’apertura degli archivi nei paesi ex autoritari ha posto problemi di natura morale, di garanzia della privacy dei cittadini, di veridicità della documentazione raccolta dagli organi di polizia e di controllo che va ricostruita anch’essa perché parte integrante del recupero della storia e della costruzione del passato che ha seguito il ritorno o la conquista della democrazia.
La memoria storica è stata presente in diverso modo nei paesi oggetto della ricerca, anche se in tutti è cresciuto in modo impressionante il numero dei diari pubblicati, degli interventi scritti in diverse occasioni, delle interviste compiute da giornalisti e studiosi, delle opere d’ingegno (romanzi, racconti, film, drammi teatrali, documentari televisivi), degli atti processuali o investigativi su alcuni eventi di quel periodo. Compito della ricerca sarà da un lato la catalogazione di tutto questo materiale, dall’altro un’analisi delle rilevanze, delle interpretazioni, dei contributi a momenti oscuri o controversi, della conferma o smentita di fatti e giudizi dati in passato per assodati. Per quanto riguarda la Francia, Germania e Italia è soprattutto nelle memorie del tempo di guerra che è possibile rintracciare un contributo importante alla ricostruzione dei regimi e dei conflitti dell’epoca e a quei sentimenti e comportamenti collettivi che sono stati di recente oggetto tanto di un apporccio storiografico che di un rinnovato interessamento giudiziario per quegli anni. Per quanto riguarda invece la Russia, la Polonia o il Sudafrica, è presente tanto materiale attinente alle vicende dei protagonisti maggiori, che cercano con la loro testimonianza di giustificare il proprio passato e spiegare le proprie scelte, quanto una documentazione che viene dal basso, spontaneamente o raccolta da studiosi e cronisti, utile a far luce sugli atteggiamenti e sui sentimenti che hanno trovato maggiore riscontro all’interno della saocietà. La ricchezza del materiale esistente e ultimamente prodotto sarà utile a individuare quali memorie (individuali, di gruppo, o altro) hanno contribuito a modificare l’agenda della ricerca storiografica o comunque a influenzarla, quali interrogativi nuovi sono emersi e quali problemi aperti di ricostruzione fattuale sono stati avviati a soluzione.
Intrecciato e spesso basato sulla divulgazione di memorie o sull’apparire di nuovi documenti o opere di fiction di taglio drammatico, il dibattito pubblico sul passato ha assunto in molti casi un aspetto polemico che ha investito il terreno politico, la realtà istituzionale, le fondamenta e radici dell’identità nazionale. Per ogni paese sarà compito dell’unità di ricerca ricostruire i più importanti dibattiti che hanno avuto al centro l’uso pubblico della storia e valutarne l’impatto molteplice sul versante degli studi scientifici, della sensibilità collettiva, delle acquisizioni di senso comune storico. L’Historikerstreit in Germania può senza dubbio essere preso a momento iniziale di questa tendenza a una discussione pubblica del passato in cui hanno voce storici e giudici, sociologi e giornalisti, politici e psicologi oltre che, oviamente, le diverse schiere di protagonisti e testimoni. Si tratta di un dibattito che a più riprese è proseguito coinvolgendo sempre grandi e ineludibili temi come la “colpa collettiva” del popolo tedesco, l’unicità della Shoah, il comportamento dell’esecito regolare o della popolazione civile. L’eccidio di Katyn in Polonia, i crimini dell’apartheid in Sudafrica, le stragi tedesche o la violenza postbellica in Italia, il coinvolgimento istituzionale dello stato e il consenso popolare nella Francia di Vichy, l’intreccio tra costruzione dello stato indipendente e politica di emigrazione forzata in Israele, la dimensione della repressione statale di massa in Unione Sovietica o le responsabilità del suo governo nella guerra fredda, sono alcuni esempi di quei dibattiti pubblici che hanno avuto come momento centrale la nacessità o il bisogno di “fare i conti con il passato”. La ricerca provvederà alla loro ricostruzione, al modo in cui sono avvenuti, alle posizioni che sono state espresse, ai documenti e testimonianze utilizzate, alla forza e capacità di convincimento dei giudizi e delle argomentazioni, al coinvolgimento degli storici, cercando per quanto possibile di misurare il lascito, in termini di coscienzea collettiva, di questo uso pubblico della storia.
La ricostruzione del dibattito storiografico costituirà il momento forse principale della fase analitica della ricerca e il terreno privilegiato su cui innestare la comparazione e la costruzione delle categorie con cui verrà attuata. Essa potrà verificare quanto il dibattito pubblico è debitore alla produzione scientifica e quanto quest’ultima trova sollecitazioni dall’ambiente esterno alla propria disciplina, valutando altresì l’intreccio che si è costituito con l’esplicitarsi delle differenti memorie e con le nuove fonti a disposizione. Si prenderanno in esame i concreti risultati della storiografia dell’ultimo quindicennio, i dibattiti sopra interrogativi e problemi ancora aperti, l’indicazione di nuovi campi di ricerca sull base delle documentazioni di recente acquisite. Le contrapposizioni o differenze interpretative saranno esaminate in base alle proposte metodologiche e uso delle fonti oltre che dai punti di partenza e dalle opzioni ideologiche, inserendole in un contesto di ricerca storica sempre più segnato dalla internazionalizzazione.
La prima fase di ricerca sarà indirizzata all’analisi dei singoli casi nazionali, attraverso una ricognizione successiva delle nuove fonti rese disponibili, delle memorie che si sono manifestate, della ricostruzione storica da parte di linguaggi espressivi ed artistici, dei dibattiti pubblici sul passato, della storiografia più aggiornata e di maggiore spessore scientifico che nel periodo 1985-2000 ha avuto come centro d’interesse soprattutto il periodo della guerra e del dopoguerra, con particolare attenzione per gli anni 1938-1962.
La seconda fase di ricerca, dopo aver enucleato i caratteri di novità sostanziale emersi nella prima fase (nuovi interrogativi, nuove evidenze fattuali e documentarie, nuovi risultati scientifici) provvederà ad una comparazione tra le diverse esperienze nazionali cercando d’individuare il rapporto, l’intreccio e il peso specifico relativo di ognuna delle componenti che contribuiscono alla “costruzione del passato” con particolare attenzione alla ricerca storica con carattere scientifico.
L’opera di comparazione tra le differenti realtà nazionali dovrà far emergere e comprendere il ruolo svolto da ognuno dei momenti individuati come caratterizzanti nella costruzione del passato: fonti, memorie, ricerca storiografica, divulgazione artistica, interazione tra contesto internazionale e storia nazionale. La comparazione tra i diversi casi presi in esame dovrà tener conto, naturalmente, della differenza di esperienza storica esistente in ogni paese, sia sul medio che sul lungo periodo, valutando gli elementi omogenei di un’epoca per molti versi unitaria e segnata da problemi e comportamenti analoghi; ma anche le diversità culturali sedimentate nel corso del dopoguerra e il diverso modo di rapportarsi col passato che le singole comunità nazionali hanno sperimentato in questo periodo. Essa avverrà quindi sui risultati consolidati dalla ricerca storica e sui contenuti interpretativi ma anche sull’uso pubblico della memoria, sulla organizzazione e disponibilità delle fonti, sul contesto pubblico entro cui i primi vengono inseriti. Si tratterà quindi di una sorta di comparazione incrociata: sulle modalità di costruzione del passato attraverso la ricerca storica e la memoria nell’ultimo periodo del XX secolo; e sui risultati interpretativi, riguardanti un periodo cruciale del Novecento come quello della seconda guerra mondiale e della guerra fredda, provvisoriamente consegnati alla storiografia e al senso comune.
2.6 Descrizione delle attrezzature già disponibili ed utilizzabili per la ricerca proposta
Nº | Anno di acquisizione | Descrizione | |
Testo italiano | Testo inglese | ||
1. | 2000 | Workstation multimediale (n. 2 PM G4 450Mhz Mp; PC HP Vectra VL 400 PIII 733; HD Lacie 36.7 Gb U160; Videocamera Canon XM 1 3CCD; Masterizzatore Firewire Lacie; Scanner Agfa A4 T1200; stampante laser a colori in rete) | Multimedial Workstation (n. 2 PM G4 450Mhz Mp; PC HP Vectra VL 400 PIII 733; HD Lacie 36.7 Gb U160; Videocamera Canon XM 1 3CCD; CD Rewriter Firewire Lacie; Scanner Agfa A4 T1200; laser color printer on line) |
2. | 1999 | N. 2 Powerbook G3 128 Mb Ram | N. 2 Powerbook G3 128 Mb Ram |
3. |
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4. |
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5. |
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2.7 Descrizione della richiesta di Grandi attrezzature (GA)
Attrezzatura I
Descrizione
valore presunto (milioni) percentuale di utilizzo per il programma
Attrezzatura II
Descrizione
valore presunto (milioni) percentuale di utilizzo per il programma
2.8 Mesi uomo complessivi dedicati al programma
| numero | mesi uomo |
Personale universitario dell’Università sede dell’Unità di Ricerca (docenti) | 3 | 38 |
Personale universitario dell’Università sede dell’Unità di Ricerca (altri) | 0 | 0 |
Personale universitario di altre Università (docenti) | 2 | 24 |
Personale universitario di altre Università (altri) | 0 | 0 |
Titolari di assegni di ricerca | 0 | 0 |
Titolari di borse dottorato e post-dottorato | 1 | 12 |
Personale a contratto | 2 | 10 |
Personale extrauniversitario | 8 | 88 |
Totale | 16 | 172 |
Parte: III
3.1 Costo complessivo del Programma dell’Unità di Ricerca
Voce di spesa | Spesa | Descrizione | ||
M£ | Euro | Testo italiano | Testo inglese | |
Materiale inventariabile | 30 | 15.494 | Acquisti libri e altro materiale a stampa e visivo rilevante per la ricerca | Purchase of books and other material both visual and on paper relevant for the research |
Grandi Attrezzature |
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Materiale di consumo e funzionamento | 6 | 3.099 | Materiale cartaceo e informatico per funzione di coordinamento unità locale e consumo per lo svolgimento dell’attività di ricerca | Purchase of paper and on line equipment and material to coordinate the Local Unit and perform the regular research activity |
Spese per calcolo ed elaborazione dati | 6 | 3.099 | Elaborazione dati | For data processing |
Personale a contratto | 24 | 12.395 | Rilevazione ed elaborazione dati quantitativi e materiali audiovisivi | For data collecting |
Servizi esterni |
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Missioni | 42 | 21.691 | Missioni per ricerche in archivi e biblioteche | Research trips to archives and libraries |
Pubblicazioni | 8 | 4.132 | Pubblicazione dei risultati della ricerca in un volume di saggi | Publication of the research’s results in a book of essays |
Partecipazione / Organizzazione convegni | 20 | 10.329 | Spese per seminario internazionale di verifica del lavoro della ricerca. Partecipazione dei componenti a convegni di rilevanza scientifica per il lavoro dell’unità | Organization of an international seminar to assess the research’s results. Participation to scholarly conferences of direct relevance to the unit’s work |
Altro |
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| M£ | Euro |
Costo complessivo del Programma dell’Unità di Ricerca | 136 | 70.238 |
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Costo minimo per garantire la possibilità di verifica dei risultati | 110 | 56.810 |
| ||
Fondi disponibili (RD) | 6 | 3.099 |
| ||
Fondi acquisibili (RA) | 35 | 18.076 |
| ||
Cofinanziamento richiesto al MURST | 95 | 49.063 |
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Parte: IV
4.1 Risorse finanziarie già disponibili all’atto della domanda e utilizzabili a sostegno del Programma
QUADRO RD
Provenienza | Anno | Importo disponibile | Note | |
M£ | Euro | |||
Università |
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Dipartimento | 2000 | 6 | 3.099 | Anni 1999-2000 |
CNR |
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Unione Europea |
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Altro |
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TOTAL |
| 6 | 3.099 |
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4.1.1 Altro
4.2 Risorse finanziarie acquisibili in data successiva a quella della domanda e utilizzabili a sostegno del programma nell’ambito della durata prevista
QUADRO RA
Provenienza | Anno della domanda o stipula del contratto | Stato di approvazione | Quota disponibile per il programma | Note | |
M£ | Euro | ||||
Università | 2001 | disponibile in caso di accettazione della domanda | 21 | 10.846 |
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Dipartimento | 2001 | in fase di negoziazione | 4 | 2.066 |
|
CNR |
|
|
|
|
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Unione Europea |
|
|
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Altro | 2001 | disponibile in caso di accettazione della domanda | 10 | 5.165 |
|
TOTAL |
|
| 35 | 18.076 |
|
4.2.1 Altro
Fondazione G.G. Feltrinelli
4.3 Certifico la dichiarata disponibilità e l’utilizzabilità dei fondi di cui ai punti 4.1 e 4.2: SI
Firma ____________________________________________ |
(per la copia da depositare presso l’Ateneo e per l’assenso alla diffusione via Internet delle informazioni riguardanti i programmi finanziati; legge del 31.12.96 n° 675 sulla “Tutela dei dati personali”)
Firma ____________________________________________ | 31/03/2001 18:56:46
|