Dall’Italia
L’archivio Francesco Cossiga
L’archivio privato del Presidente Sen. Francesco Cossiga (1928-2010) è conservato, a seguito della decisione degli eredi, presso l’Archivio storico della Camera dei deputati.
Il fondo archivistico “Francesco Cossiga” è costituito da due sezioni, che riflette l’ordinamento originario del complesso documentale. La primaè relativa all’attività del Presidente negli anni 1965-1985, che lo stesso Cossiga ha raccolto nei vari anni di attività secondo personali aree d’interesse, spostandola nei vari uffici occupati. La seconda parte, invece, si compone di documentazione, per la maggior parte in copia, inerente ai vari incarichi ricoperti da Cossiga e soprattutto a tutta l’attività svolta dopo le dimissioni da Presidente della Repubblica nel 1992, fino a poco prima della morte avvenuta nel 2010.
https://archivio.camera.it/inventari/archivio-francesco-cossiga-1944-2011
L’Avvenire dei lavoratori; Nord e Sud
La Biblioteca Gino Bianco ha reso disponibili sul web due importanti riviste. La prima, grazie alla collaborazione con la Fondazione Anna Kuliscioff, è “L’Avvenire dei Lavoratori”, fondata a Zurigo alla fine dell’800. Sono consultabili gli anni dal 1919 al 1929 e dal 1944 al 1948.
La seconda è “Nord e Sud”, fondata a Napoli da Francesco Compagna e altri giovani provenienti da “Il Mondo” di Mario Pannunzio, che fu la più importante rivista meridionalista italiana per un trentennio. Sono consultabili in rete i primi venti anni, dal 1954 al 1973.
L’Archivio diaristico nazionale
Idiaridipieve è la piattaforma onlineche permette di scoprire e consultare il patrimonio dell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, di utilizzarlo e approfondirlo per creare conoscenza e affrontare le questioni del nostro tempo. Obiettivo della piattaforma è quello di diffondere le memorie personali conservate dall’Archivio per renderle accessibili alla cittadinanza e a studiosi, ricercatori, insegnanti, studenti e curiosi di tutto il mondo.
Un portale dedicato agli scioperi del 1944 in Lombardia
Il sito, a cura della CGIL lombarda e dell’Archivio storico del lavoro, illustra le vicende degli scioperi del marzo 1944 e le successive deportazioni di lavoratori in Germania. Nella mostra virtuale si trovano inoltre molte testimonianze scritte, immagini, voci, documenti e video.
https://lavoroeresistenzainlombardia.it/
Un caleidoscopio di carte. L’Archivio Calamandrei
“Un caleidoscopio di carte” è un progetto che ha permesso la riunificazione virtuale dell’archivio di Piero Calamandrei, che nasce dall’esigenza di una lettura unitaria e di una fruizione pubblica e accessibile in rete delle carte del giurista antifascista. Dopo la morte del di Calamandrei, nel 1956, il suo archivio ha subito un processo di smembramento che ha portato ad una ripartizione delle carte tra quattro istituti culturali pubblici e privati: Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’età contemporanea (ISRT), Biblioteca Comunale e Archivio Piero Calamandrei di Montepulciano, Fondazione Centro di iniziativa giuridica Piero Calamandrei di Roma, Fondazione Museo storico del Trentino. Tale suddivisione rifletteva i principali interessi del giurista: a Firenze si trovano i documenti più politici e letterari, a Montepulciano è conservata la parte più familiare e intima, a Roma è confluita la parte più “internazionale” dell’attività professionale Calamandrei, e infine a Trento sono stati donati i documenti relativi alla Prima guerra mondiale. La cooperazione dei quattro istituti ha reso possibile un raccordo virtuale dei quattro fondi, già auspicato in occasione del convegno Un caleidoscopio di carte: gli archivi Calamandrei di Firenze, Montepulciano, Trento e Roma (2009) e più volte ribadito fino alla stipula di un accordo programmatico e all’elaborazione e alla realizzazione di un progetto comune. Ad un primo contributo della Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura, concesso nel 2021 grazie al bando per Contributi a progetti per interventi su archivi dei movimenti politici e degli organismi di rappresentanza dei lavoratori, è seguito un secondo finanziamento nel 2023 nell’ambito del medesimo capitolo di spesa. Il progetto si è fin qui concentrato sul materiale epistolare. Il progetto consente di recuperare a pieno il valore informativo delle carte, affievolito dalla disseminazione tra più soggetti conservatori, permettendo di ricomporre gli scambi epistolari, di ricostruire i legami tra i documenti, in definitiva di ricomporre quel “vincolo archivistico” che caratterizza, determina e descrive ciascun archivio nella sua stessa definizione, consentendo a chiunque la lettura unitaria della corrispondenza di uno dei padri della Repubblica.
https://archiviocalamandrei.it/
Il Ricompart all’Archivio centrale dello Stato
Attraverso gli strumenti di ricerca della Digital library dell’Archivio centrale dello Stato (AcS) accessibile dal sito internet dell’istituto nonché, in presenza, in Sala studio, gli utenti e i ricercatori hanno ora la possibilità di consultare 280 nuove buste concernenti le ricompense al valor militare ai partigiani (1945-2004) con un database di oltre 25.000 nominativi; la Commissione di 2° grado (con relative sottoserie, tra cui quella dei verbali pressoché completa) e 51 registri di verbali della Commissione unica nazionale (1968-1994). Tale complesso di documentazione si unisce a quello della Commissione di riconoscimento laziale (inv. analitico a cura di C. M. Fiorentino, 2020) già messo a disposizione dei ricercatori. Il principale archivio pubblico italiano raccoglie così i frutti di un lavoro articolato e paziente sull’archivio del RICOMPART, l’Ufficio creato nell’immediato dopoguerra per la valutazione delle richieste di coloro che avevano partecipato alla lotta di Liberazione, un percorso di interventi a cura dell’Istituto Centrale per gli Archivi (ICAR), con l’Istituto nazionale “F. Parri” e dello stesso AcS, che ha preso avvio nel dicembre 2020 con la pubblicazione dello schedario generale di oltre 700mila nominativi (accessibile al link https://partigianiditalia.cultura.gov.it/), e che è proseguito con il censimento complessivo della vastissima documentazione del fondo e che continua tutt’oggi allo scopo di favorire la consultazione di nuova documentazione nel 2025.
- Le leggi razziali alla Sapienza
Il progetto censisce, seleziona e rende consultabile la documentazione relativa alla politica antisemita e all’espulsione degli ebrei dall’Università di Roma in conseguenza delle leggi razziali del 1938.
Il lavoro è partito da un lavoro di mappatura, schedatura e indicizzazione dei fondi conservati presso l’Archivio Storico Sapienza, ora a disposizione del pubblico nel Portale 1938-Sapienza Leggi Razziali. Il Portale propone una banca dati, di facile consultazione, open access e in continuo arricchimento, una prima bibliografia di riferimento e una serie di percorsi di ricerca, destinati a ulteriori ampliamenti su fonti Sapienza e su altri archivi. L’attenzione si è focalizzata sulle origini, i caratteri e la specificità dell’antisemitismo fascista, sull’elaborazione degli strumenti persecutori e il loro impatto sulla società – scuola e università, mondo scientifico e professioni, realtà locali, ecc.
L’obiettivo è quello di analizzare e ricostruire da diversi punti di vista l’impatto delle leggi razziali e in generale dell’antisemitismo sull’Università di Roma: il ruolo della governance accademica nell’applicazione delle misure discriminatorie, gli effetti sulla comunità accademica e universitaria, le modalità di penetrazione delle ideologie razziste e il conseguente adeguamento degli insegnamenti e dei saperi, gli elementi di continuità e le perduranze di lungo periodo.
La varietà dei percorsi di vita emersi grazie allo scavo archivistico e la ricchezza degli spunti tematici che ne sono scaturiti hanno suggerito di proseguire l’indagine privilegiando l’approccio biografico. L’esame delle fonti bibliografiche e archivistiche ha permesso di stilare un elenco preliminare contenente un centinaio di nominativi di persone a vario titolo colpite dai provvedimenti razziali. L’attività di selezione, acquisizione e schedatura ha finora riguardato circa tremila documenti del fondo Ufficio del personale estratti dai fascicoli individuali di 67 soggetti (61 uomini e 6 donne) espulsi o allontanati dall’Università di Roma: 8 professori ordinari, 2 emeriti e un incaricato; 26 liberi docenti; 12 assistenti e aiuti di ruolo e incaricati; 15 assistenti e aiuti volontari; 2 lettori di lingue straniere; una tecnica. Oltre alla puntuale ricostruzione delle biografie di quanti e quante furono oggetto di misure persecutorie, il lavoro svolto ha fatto emergeremle loro reti di relazioni accademiche e scientifiche, familiari e sociali, contribuendo così a definire i contesti e gli ambienti di riferimento.
https://1938-sapienza-leggirazziali.it/Sito/index.php
Resistenti ebrei d’Italia
La Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea -CDEC presenta la ricerca sul contributo degli ebrei d’Italia alla Resistenza (1943-1945). Questo progetto pluriennale, condotto da Liliana Picciotto, riprende uno dei primi temi di interesse della Fondazione CDEC che già dal 1955 si adoperò per raccogliere documenti e testimonianze sulla partecipazione ebraica alla Resistenza. Vicende per lo più sconosciute, ma indispensabili per ricostruire il ruolo degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale, non solo vittime ma anche protagonisti della resistenza al nazismo e al fascismo. Nel portale sono presenti un database con i nomi, i cognomi, i dati anagrafici, la descrizione delle vicende resistenziali di cittadini ebrei.
Un’esposizione digitale racconta le biografie di uomini e donne la cui vicenda è stata individuata come paradigmatica per coraggio e spirito di ribellione. Fotografie, documenti e podcast ripercorrono le loro storie straordinarie.
https://resistentiebrei.cdec.it/
Il processo Matteotti in Senato
L’Archivio storico del Senato della Repubblica ha reso disponibile la schedatura analitica del fascicolo relativo al procedimento a carico del senatore De Bono, imputato per “associazione a delinquere, concorso nell’uccisione dell’on. Matteotti e nelle aggressioni degli onorevoli Amendola e Misuri”. Attraverso la digital library è possibile visualizzare l’immagine di ogni documento che compone tale fascicolo processuale, corredata della trascrizione dello stesso.
Accesso diretto al fascicolo processuale intestato a Emilio De Bono
https://www.senato.it/relazioni-con-i-cittadini/archivio-storico/larchivio-storico-del-senato
La strage di Portella delle Ginestra
Il 21 maggio 2024, l’Istituto centrale per gli archivi (Icar) ha pubblicato un nuovo progetto di digitalizzazione dell’Archivio di Stato di Viterbo: si tratta del fascicolo processuale Strage Portella della Ginestra, composto da 34.369 oggetti digitali. La documentazione, collegata al fondo Corte di Assise di Viterbo, è stato versata all’Archivio di Stato di Viterbo dal Tribunale di Viterbo nel 2004, ma era priva di strumenti di ricerca e in evidente stato di manipolazione dell’ordinamento originario delle carte. L’archivio e le carte processuali sono anche descritti nel Sistema informativo degli Archivi di Stato (SIAS), nella pagina dedicata a Viterbo.
Ad oggi sul portale Archivio Digitale sono presenti numerosi progetti di digitalizzazione collegati a 26 Archivi di Stato. Per maggiori approfondimenti
Archivio Digitale, Strage Portella della Ginestra
Archivi della Resistenza
Il percorso tematico dpermette di accedere al patrimonio archivistico conservato negli organismi che appartengono alla Rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, coordinati dall’Istituto nazionale “Ferruccio Parri” di Milano. Il patrimonio documentario e bibliografico degli Istituti rappresenta oggi un punto di riferimento imprescindibile per la ricerca storica relativa non solo all’antifascismo e al movimento di Liberazione in Italia, ma anche alle vicende politiche e sociali dell’Italia nel corso del XX e XXI secolo. Nel percorso tematico confluisce l’attività di descrizione dei propri archivi realizzata dai molteplici progetti portati avanti nel corso degli anni dagli Istituti della Resistenza, spesso in collaborazione con le Soprintendenze archivistiche presenti sul terriorio.
La parte più consistente dei fondi descritti costituisce l’esito di un progetto di collaborazione tra l’Istituto centrale degli archivi-ICAR e l’Istituto nazionale Ferruccio Parri, avviato sulla base di un’apposita convenzione sottoscritta nell’aprile 2022, che prevede l’importazione sul sitema informativo delle Soprintendenze archivistiche – SIUSA delle Banche dati ISIS-GUIDA e ISIS-FOTO. La Banca dati ISIS-GUIDA ha rappresentato la prima esperienza nazionale di guida archivistica informatizzata. Tale esperienza fu possibile grazie alla diffusione gratuita da parte dell’Università di Pisa del programma ISIS, per l’informatizzazione dei dati. Alla realizzazione del progetto hanno partecipato gli Istituti della Rete con la costante consulenza dell’Istituto di linguistica computazionale del CNR di Pisa. La parte più consistente dei fondi descritti ora in SIUSA è dunque costituita dalle banche dati ISIS-GUIDA e ISIS-FOTO contenenti le descrizioni di 2.133 fondi, 1.230 serie e 1.075 sotto-serie conservate in 70 Istituti nonché di 10.000 schede di fotografie conservate in 206 fondi o sezioni fotografiche di 19 istituti.
https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?RicProgetto=resistenza
Atlante dei centri di raccolta dei profughi istriani, giuliani e dalmati
Il progetto di ricerca sui centri di raccolta dei profughi giuliani e dalmati è promosso da Istituto Nazionale Ferruccio Parri e Consiglio Nazionale delle Ricerche – Dipartimento di Scienze umane e sociali, patrimonio culturale (CNR-DSU), in collaborazione con la rete degli istituti associati alla Rete Parri, la Società di studi fiumani – Archivio Museo storico di Fiume (Roma). Il coordinamento scientifico è affidato a Maurizio Gentilini (CNR) e Paolo Pezzino (Istituto nazionale Ferruccio Parri). La ricerca è stata svolta da Costantino di Sante (Università degli studi del Molise) ed Enrico Miletto (Università degli Studi di Torino).
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale l’intera Europa fu interessata dal flusso, spesso obbligato, di milioni di persone, che a causa degli eventi bellici e delle assegnazioni dei territori a seguito di nuovi protocolli furono costrette a lasciare i luoghi dove avevano vissuto per anni. Il processo interessò anche l’Italia, a seguito della firma dei Trattati di pace che imponevano la perdita di territori, comprese le zone dell’Adriatico orientale. L’Istria, Fiume e Dalmazia passarono sotto l’amministrazione della Jugoslavia. Di conseguenza la quasi totalità della popolazione italiana appartenente a queste regioni decise di abbandonarle, anche per sfuggire al regime comunista realizzato da Tito. Tale processo, meglio noto come esodo giuliano-dalmata, coinvolse, oltre alla Venezia Giulia, anche le aree di Fiume e della Dalmazia. Arrivati nel nostro Paese come profughi, i giuliano-dalmati, nelle cui maglie si inserivano anche i molti fiumani che avevano abbandonato la propria città, finirono in una rete di campi e centri di raccolta dislocati sull’intero territorio nazionale.
Il progetto Atlante dei centri di raccolta dei profughi giuliani e dalmati si propone quindi di individuare, mappare e censire queste strutture, con esclusivo riferimento a quelle gestite dal Ministero dell’Interno.
https://www.reteparri.it/esodiprofuganzeww2/
La serie “Discussioni” del Senato del Regno
Che cosa si può fare per ricercare e leggere un discorso di Cavour in Senato? O il discorso di un senatore del Regno riguardante un dato provvedimento? Da dove si deve iniziare per rintracciare il discorso con il quale Vittorio Emanuele II inaugurò una legislatura del Regno d’Italia? Come si può ripercorrere negli Atti parlamentariuna discussione su un tema di rilevanza storica?
Queste ricerche sono oggi possibili anche online grazie alla pubblicazione sul sito storico del Senato della Repubblica dei dibattiti del Senato del Regno di Sardegna, divenuto Senato del Regno d’Italia dal 1861. Questa banca dati si affianca a quella di medesimo contenuto realizzata sul sito storico della Camera dei deputati. È quindi attualmente a disposizione dell’utente telematico la scansione in formato ricercabile della totalità delle discussioni parlamentari in seduta pubblica dal 1848 al 1943, vale a dire dall’emanazione dello Statuto Albertino, che sancisce la nascita delle istituzioni parlamentari sabaude, alla conclusione della trentesima e ultima legislatura del Regno d’Italia.
https://www.senato.it/4800?newsletter_item=18941&newsletter_numero=1531
Le sentenze per la strage dell’Italicus
In occasione del cinquantesimo anniversario della Strage dell’Italicus, compiuta dal gruppo di estrema destra Fronte nazionale rivoluzionario il 4 agosto 1974, in cui morirono Elena Donatini, Nicola Buffi, Herbert Kontriner, Nunzio Russo, Marco Russo, Maria Santina Carrara in Russo, Tsugufumi Fukuda, Antidio Medaglia, Elena Celli, Raffaella Garosi, Wilhelmus J. Hanema, Silver Sirotti, sono state pubblicate le sentenze dei due processi. Il primo processo è a carico degli esecutori materiali, il secondo è derivato dal primo che si è andato poi a unire alle inchieste sui depistaggi per questa strage e per quella alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Le sentenze nella sezione Documenti online del portale Rete degli archivi per non dimenticare
Le sentenze per gli omicidi Giralucci e Mazzola
In occasione del cinquantesimo anniversario dell’omicidio di Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola, uccisi dalle Brigate rosse a Padova il 17 giugno 1974, sono state pubblicate online le sentenze del processo penale che ne è seguito, con una ricostruzione dell’inchiesta.
Le sentenze si possono trovare all’interno della scheda dell’Attentato di via Zabarella, nella sezione Indagini e processi, e nella sezione Documenti online del portale Rete degli archivi per non dimenticare
Dal mondo
The Helmut Kohl Transcripts
Gli Helmut Kohl Transcripts on the Wilson Center Digital Archive rendono disponibili le trascrizioni di centinaia conversazioni tra il cancelliere tedesco Helmut Kohl e altri leader mondiali, rappresentando una importante risorsa per gli studiosi interessati alla diplomazia internazionale del primo decennio dopo la fine della Guerra Fredda.
Questi documenti sono ora liberalmente accessibile, fornendo una ricca e dettagliata fonte di informazioni di alcuni dei cruciali eventi di quel periodo: prima guerra del Golfo, guerre nei Balcani, il processo di pace in Medio-oriente, gi sfrozi diplomatici di Mikhail Gorbachev and Boris Yeltsin, il processo di allargamento della Nato e dell’integrazione europea. Alla luce dei più recenti sviluppi, questi documenti di Kohl gettano nuova luce sugli inizi, i successi e i fallimenti della Germania nel guadagnare maggiori responsabilità nella politica mondiale
The Saddam Files
Documenti del regime irakeno di Saddam Hussein sono stati resi disponibili dal Conflit Records Research Center. La collezione contiene un’ampia serie di fascicoli prodotti dal governo dell’Irak, incluse le trascrizioni di incontri di alto livello, discorsi di Saddam e altri esponenti di alto livello del regime, corrispondenza tra ministeri e il Diwam presidenziale.
https://digitalarchive.wilsoncenter.org/topics/saddam-files
La breve luna di miele tra NATO e Russia
Alti rappresentanti di Nato e Stati Uniti lavorarono alla preparazione di accordi di cooperazione con i loro omologhi russi, incluso il ministero delle Difesa della neonata Federazione Russa, tra 1992 e il 1995. È quanto emerge da alcuni documenti desecretati di provenienza russa e statunitense pubblicati dal National Security Archive presso la George Washington University. Questa pubblicazione, in occasione del 75esimo anniversario della firma del trattato Nato, illumina la breve finestra di collaborazone tra Stati Uniti, NATO e Russia sui temi di sicureazza, che permise i rischi di corsa agli armamenti nuclerari, affrontò le sfide del mantenimento della pace nei Balcani e ofrì la speranza di un percorso di integrazione della Russia in Europa e di una partnership con la NATO.
I documenti descrivono le esercitazioni comuni pre il peacekeeping tra russi e Ssatunitensi che ebbero luogo a Fort Riley, Kansas, svolte sugli accordi per i negoziati dei trattati, e riunioni sugli orientamenti relativi al futuro della sicurezza europea con i leader del Soviet Supremo russo e il suo successore, la Duma. Nel contest attuale della guerra della Russia contro l’Ucraina, queste nuove prove documentarie sottolineano la tragicità di queste speranze tradite. La documentazione include trascrizioni dal russo, pubblicate per la prima volta, delle conversazioni che segrerario gebnrale Nato Manfred Woerner ebbe con il presidente del Soviet Supremo Ruslan Khasbulatovin nel fbbraio 1992, a Mosca.in questi incontri diretti Woerner tracciò una visione della NATO sull’Europea come “a new security environment from [the Urals] to the Atlantic … built on three pillars”: il processo di Helsinki, la comunità economica Europea e la NATO – una visione allora molto vicina a quella della Russia stessa.
Lo sviluppo della North Atlantic Treaty Organization (NATO) secondo i documenti della biblioteca presidenziale di Harry Truman
Questa collezione di documenti è incentrata sulla creazione della NATO e la partecipazione statunitense. La collezione include documenti dal 1948 al 1952. È presente anche numeroso ,ateriale di supporto quali fotografie, trascrizioni di interviste orali, cronologie e altri collegamenti ipertestuali.
New State Department History Details Nuclear Targeting and Continuity of Government, 1977-1980
Dopo nove anni di attesa, lo State Department’s Office of the Historian (OH) ha finalmente pubblicato una nuova raccolta per la serie Foreign Relations of the United States (FRUS) relativa alla national security policy durante la presidenza di Jimmy Carter. Il volume è stato curato da James Graham Wilson, fornendo una grande mole di infromazioni, in gran parte inedite, su un’ampia serie di questioni di sicurezza nazionali che videro impegnata l’amministrazione Carter.
Il “Carbon Dioxide Problem”: i consiglieri di Nixon discutono la crisi climatica
Per celebrare lo Earth Day, il National Security Archive ha pubblicato una piccola collezione di doucmenti della Nixon Presidential Library e altri archivi, che fanno luce sulle discussioni tra I consiglieri di Nixon a proposito di cambiamenti cliumatici e problemi ambientali, in un decennio, gli anni ’70 del Novecento, che videro il sorgere di un movumento ambientalista negli Stati Uniti. I documenti resi disponibili includono ad esempuo la corrispondenza tra il consigliere di Nixon Daniel Patrick Moynihan, il domestic affairs adviser John Ehrlichman, e il vice direttore dell’ufficio di scienza e tecologia della Casa Bianca Hubert Heffner, e forniscono nuovi particolari su una valutazione climatica fornita dalla Presidenza degli Stati Uniti, che fu avviata nel 1971 e che nopn aveva precedenti fino a quel momento.
Fidel Castro’s Victory Tour: New Evidence from Russian Archives
Nuove evidenze documentarie provenienti dagli archivi russi sono state pubblicate archivi russi National Security Archive forniscono dettagli sul viaggio di Fidel Castro in unione soivetica nel 1963, durante il quale il leader sovietico Nikita Chruščëv provò a migliorare le relazioni tra i due paesi dopo che si erano complicate in seguito alla Crisi dei missili cubani. Questi documenti tradotti dagli archivi pubblici russi illustano il viaggio del leader cubano attraverso varie repubbliche sovietiche, incontrando e dialogando con alti rappresentanti del potere sovietico e ricevendo rassicurazioni sul fatto che l’Unione Sovietica sarebbe rimasto un alleato e sostenitore, fedele, indipendentemente dall’epilogo della crisi ei missili, ricevendo promesse di assistenza economica e militare.
Waiting for Gorbachev: The Chernyaev Diary, 1984
Il National Security Archive ricorda quello che sarebbe dovuto essere il 103esimo compleanno di Anatoly Sergeevich Chernyaev con la pubblicazione, per la prima volta, del suo diario per l’anno del 1984. Chernyaev, uno dei più importanti consiglieri di Michail Gorbačëv, ch sarebbe poi diventato uno dei più importanti studiosi della perestrojka, nel suo diario del 1984 racconta il suo ruolo di vice direttore del dipartimento internazionale del Comitato centrale, responsabile del Movimento comunista internazionale. Di lì a tre anni sarebbe diventato il principale consigliere del leader sovietico in politica estera.
Il regime di Pinochet e la documentazione declassificata del DINA , polizia segreta cilena durante la dittatura militare
Il 18 giugno 1974, la gazzetta ufficiale del regime militare cileno pubblicò il decreto 521 sulla the “creazione della Dirección de Inteligencia Nacional (DINA)”, la polizia segreta responsabile di alcuni dei più emblematici crimini contro l’umnaità commessi dal regime. In occasione del 50esimo anniversario della creazione ufficiale del DINA, i National Security Archive pubblica una collezione di documenti declassificati redatti e conservati da CIA, DIA, FBI e Dipartimento di Stato, assieme ad alcuni importanti documenti di provenienza cilena, che riflettono la storia dei crimini e atrocità commesse dalla DINA.
L’atto di cooperazione NATO-Russia del 1997 fu “una forzatura” dichiarò Yeltsin
Al tempo fu considerato come un cambiamento storico che avrebbe seppellito le rivalità della Guerra Fredda, il NATO-Russia Founding Act del 1997 in privato fu definito come una “forzatura” dall’allora presidente russo Boris Eltsin, dicendo chiaramente al presidente americano Bill Clinton di essere contro l’espansione della NATO, ma di non vedere alternative nella firma dell’accordo. L’ammissione di Eltsin è una delle diverse rivelazioni provenienti da un nuovo gruppo di documenti pubblicati dal the National Security Archive in occasione del summit della NATO, in occasione del 75esimo anniversario del trattato
Un nuovo inventario archivistico dal gruppo parlamentare dei socialisti europei
Gli Archivi storici dell’Unione Europea hanno reso disponibile l’inventario di un nuovo gruppo di documenti archivistici del gruppo dei socialisti presso il parlmento europeo. Questi documenti sono consultabili secondo la regola dei trent’anni dalla redazione.
I documenti del direttore del Manhattan Project Director’s fanno luce sui primi passi della bomba atomica
Nella settimana della commemorazione del 79esimo anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima and Nagasaki da parte degli statunitensi, il National Security Archive ha pubblicato una nuova collezione di documenti dall’archivio di Leslie Groves, il direttore Manhattan Project, il programma americano che durante la Seconda guerra mondiale sviluppo e produsse le prime armi nucleari della storia. Tra i documenti ora disponibili, ci sono dei memorandum e corrispondenze tra il personale direttamente coinvolto nel progetto che riflettono sul ruolo delle tecnologia atomica nel contestoi del dopoguerra e l’importanza di essere la principale potenza atomica.