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Calendario di storia contemporanea

 

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    Gisella Bochicchio

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    Eventi from this organizzatore
    Oggi

    Storia dei diritti dell’uomo L’Illuminismo e la costruzione del linguaggio politico dei moderni

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Giovedì 25 febbraio, alle ore 16.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea, in collaborazione con l'Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea, si presenta il volume Storia dei diritti dell'uomo. L'Illuminismo e la costruzione del linguaggio politico dei moderni, di Vincenzo Ferrone. Intervengono: Marco Fioravanti, Alberto Melloni, Stefano Rodotà. Coordina: Marcello Verga.

    Furono gli illuministi per primi a ridefinire un’etica dei diritti cosmopolita, razionale, mite, umanitaria, fatta dall’uomo per l’uomo, capace di dar vita a un potente linguaggio politico dei moderni contro il secolare Antico regime dei privilegi, delle gerarchie, della disuguaglianza e dei diritti del sangue. Furono gli illuministi a far conoscere al mondo intero che i diritti dell’uomo per definirsi tali devono essere eguali per tutti, senza alcun tipo di distinzione di nascita, ceto, nazionalità, religione, genere, colore della pelle; universali, cioè validi ovunque; inalienabili e imprescrittibili di fronte a ogni forma di istituzione politica o religiosa. Ed è proprio ponendo l’accento sul principio di inalienabilità che la cultura illuministica – vero laboratorio della modernità – trasformò radicalmente gli sparsi e di fatto inoffensivi riferimenti ai diritti soggettivi nello stato di natura in un linguaggio politico capace di avviare l’emancipazione dell’uomo.
    Spaziando dall’Italia di Filangieri e Beccaria alla Francia di Voltaire, Rousseau e Diderot, dalla Scozia di Hume, Ferguson e Smith alla Germania di Lessing, Goethe e Schiller, sino alle colonie americane di Franklin e Jefferson, Vincenzo Ferrone affronta un tema di storiografia civile che si inserisce nel grande dibattito odierno sul nesso problematico tra diritti umani e autonomia dei mercati, tra politica e giustizia, diritti dell’individuo e diritti delle comunità, dispotismo degli Stati e delle religioni e libertà di coscienza.

    Vincenzo Ferrone, studioso dell’Europa d’Antico Regime e dell’Illuminismo, ha insegnato a Venezia, Ca’ Foscari; Parigi, Collège de France; Princeton, Institute for Advanced Study. Attualmente è ordinario di Storia moderna presso l’Università di Torino. Tra le sue opere, Scienza natura religione. Mondo newtoniano e cultura italiana nel primo Settecento (Napoli 1982, New York 1995) e Una scienza per l’uomo. Illuminismo e Rivoluzione scientifica nell’Europa del Settecento (Torino 2007).

    Arte Resistenza Storia. Un ritratto di Roberto Battaglia

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Lunedì 29 febbraio 2016, alle ore 16.30, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), la Biblioteca e l’Istituto Nazionale di Studi Romani presentano il volume Arte Resistenza Storia. Un ritratto di Roberto Battaglia, a cura di Rosanna De Longis e Massimiliano Ghilardi.
    Saluti: Simonetta Buttò, Paolo Sommella
    Interventi di: Maddalena Carli, Federico Cresti, Alexander Höbel, Alessandro Zuccari. Coordinamento: Andreina De Clementi

    «L’8 settembre 1943 ero un tranquillo studioso di storia dell’arte, chiuso in un cerchio limitato di interessi e di amicizie; l’anno dopo, l’8 agosto, ebbi il comando d’una divisione partigiana che ha dato più d’un fastidio al tedesco»: muove da queste premesse il ritratto che del Roberto Battaglia storico dell’arte, partigiano, poi memorialista e storico della Resistenza e del colonialismo italiano hanno disegnato, in occasione del centenario della nascita, i contributi di Gisella Bochicchio, Rosanna De Longis, Massimiliano Ghilardi, Nicola Labanca, Gabriele Ranzato, Bruno Toscano, Albertina Vittoria presenti nel volume.

    Indice
    - Rosanna De Longis, Per un ritratto di Roberto Battaglia
    - Gabriele Ranzato, Roberto Battaglia partigiano, memorialista, storico
    - Nicola Labanca, Roberto Battaglia, La prima guerra d’Africa (1958) e gli storici dei suoi anni (Appendice: R. Battaglia, Ricordi d’Africa. Allarme al Mareb)
    - Albertina Vittoria, Roberto Battaglia nella commissione culturale del Pci e all’Istituto Gramsci
    - Bruno Toscano, Una Cattedra per Roberto Battaglia
    - Massimiliano Ghilardi, «Dalla pace conventuale dell’Aventino» a Porta San Paolo, dall’Istituto di Studi Romani alla «vita scomoda del bosco»
    - Gisella Bochicchio, Per una bibliografia di Roberto Battaglia
    - Indice dei nomi, a cura di Antonia Candi
    Rosanna De Longis è Direttrice della Biblioteca di storia moderna e contemporanea
    Massimiliano Ghilardi è Direttore Associato dell’Istituto Nazionale di Studi Romani

    Informazioni: b-stmo.info@beniculturali.it www.bsmc.it

    I comunisti italiani e la sinistra europea. Il PCI e i rapporti con le socialdemocrazie (1964-1864)

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Mercoledì 2 marzo 2016, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), in
    collaborazione con la Fondazione Istituto Gramsci sarà presentato il volume I comunisti italiani e la sinistra europea. Il PCI e i rapporti con le socialdemocrazie (1964-1864) di Michele Di Donato.

    L’Italia è l’unico paese occidentale dove il rappresentante principale della sinistra, per tutta la durata della Guerra fredda, è stato un partito comunista. Per quanto “anomala”, tuttavia, la sinistra italiana agiva in un contesto di relazioni e influenze europee e internazionali. Basato su una vasta raccolta di fonti archivistiche in Italia e all’estero, il libro ricostruisce per la prima volta la rete di rapporti intessuta dal PCI con le maggiori socialdemocrazie europee a partire dagli anni Sessanta del Novecento. Sono analizzati così il tentativo del PCI di allargare i propri riferimenti internazionali e la propria cultura politica, ma anche i limiti di questo impegno e le contraddizioni che esso aprì nel partito, i contenuti del dialogo con i partiti socialdemocratici e i giudizi e le iniziative di questi ultimi nei confronti dell’Italia e della sinistra italiana. Il percorso del Partito comunista italiano è esaminato alla luce di una storia più ampia, che riguarda le relazioni internazionali negli anni della Guerra fredda e il principio della crisi del comunismo; la trasformazione degli equilibri economici e politici dell’Europa occidentale, con la fine dell’“età dell’oro” del capitalismo, e la sfida che essa pose a tutte le sinistre; lo sviluppo, i cambiamenti e l’eredità dell’internazionalismo e dell’azione europea di comunisti e socialdemocratici.
    Michele Di Donato, dottore di ricerca in Storia contemporanea, studia in particolare le relazioni del Partito comunista italiano con il contesto internazionale. Fra le pubblicazioni recenti, Partito comunista italiano e socialdemocrazia tedesca negli anni Settanta, "Mondo Contemporaneo" 3, 2010; Il rapporto con la socialdemocrazia tedesca nella politica internazionale del Pci di Luigi Longo, 1967-1969, "Dimensioni e Problemi della Ricerca Storica" 2, 2011.

    Il papa guerriero. Giulio II nello spazio pubblico europeo

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Giovedì 3 marzo 2016, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), in collaborazione con l’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea, sarà presentato il volume Il papa guerriero. Giulio II nello spazio pubblico europeo di Massimo Rospocher (il Mulino, 2015. Intervengono: Irene Fosi, Maria Antonietta Visceglia. Coordina: Marcello Verga.
    Sarà presente l’autore.
    La notte tra il 20 e il 21 febbraio 1513 la morte pone fine al decennale pontificato di Giulio II Della
    Rovere, figura cardine del papato rinascimentale, di cui incarna la grandiosità e le contraddizioni.
    La popolazione romana gli tributò un omaggio senza precedenti: «da quarant’anni che vivo in questa città non ho mai visto una folla così straordinaria al mortorio di un papa», racconta il cerimoniere pontificio Paride de’ Grassi. Come sovrano pontefice, politico spregiudicato e sommo mecenate Giulio II rimane uno dei personaggi che maggiormente condizionano l’immaginario collettivo del Rinascimento. Ma quale fu l’immagine che ne ebbero i contemporanei (non solo gli uomini di lettere, i prelati e i professionisti della politica, ma anche il popolo urbano del primo Cinquecento)? Questo volume risponde a tale domanda ricostruendo l’immagine di Giulio II nella sfera pubblica e nella comunicazione politica in vari contesti italiani ed europei (Bologna, Ferrara, Roma, Venezia, Londra e Parigi). Intrecciando i racconti dei cantastorie con i dispacci dei diplomatici, le voci e le canzoni di piazza con i trattati degli umanisti, si delinea un ritratto inedito del «papa guerriero», una rappresentazione in perenne oscillazione tra laude e vituperio, tra guerra e beatitudine.
    Massimo Rospocher ha conseguito il dottorato in History and Civilization presso lo European University Institute (EUI) di Fiesole ed è ricercatore presso l’Istituto Storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler di Trento. Si occupa di storia culturale e politica europea in età moderna.

    Il femminismo a Roma negli anni Settanta. Percorsi. esperienze e memorie dei collettivi di quartiere

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Martedì 8 marzo 2016, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove Via Michelangelo Caetani 32), Roma sarà presentato il volume Il femminismo a Roma negli anni Settanta. Percorsi. esperienze e memorie dei collettivi di quartiere di Paola Stelliferi, Bononia University Press, 2015. Intervengono: Teresa Bertilotti, Stefania Ficacci, Anna Rossi Doria. Coordina: Rosanna De Longis.

    Nel corso degli anni Settanta Roma ha racchiuso in sé la molteplicità dei femminismi italiani vedendo interagire, da un quartiere all’altro, collettivi, consultori autogestiti, redazioni di giornali, associazioni culturali, gruppi teatrali, librerie delle donne. Attingendo a fonti scritte e orali, la ricerca ripercorre le vicende del femminismo romano seguendo la sua evoluzione da fenomeno elitario a movimento di massa. Il racconto prende le mosse dall’irrompere sulla scena politica e culturale romana dei primi gruppi “separatisti” e ripercorre, nella prima parte del volume, la filiazione di un numero crescente di collettivi, fino all’occupazione della Casa delle Donne di via del Governo Vecchio (1976). Attraverso un viaggio dal centro cittadino alle periferie, il focus viene spostato, nella seconda parte del lavoro, dai collettivi “centrali” a quelli “di quartiere”. Le realtà indagate (il Collettivo femminista-comunista Magliana, il Collettivo femminista Appio-Tuscolano, il Collettivo femminista di Testaccio e il gruppo che da Casal Bruciato è poi confluito nel Collettivo di Trastevere) fanno emergere un femminismo fortemente politico che, per quanto periferico e di breve durata, non fu marginale né effimero. Questo lavoro, vincitore della prima edizione del premio dedicato alla memoria di Vinka Kitarovic, offre una prospettiva inedita dalla quale osservare i femminismi italiani nel periodo della loro massima espansione.

    Paola Stelliferi si è laureata in Storia presso l’Università degli Studi di Roma Sapienza. Attualmente è dottoranda in Storia sociale europea dal Medioevo all’età contemporanea (XXVIII ciclo) presso l’Università Ca’ Foscari, nell’ambito del Corso di Dottorato di ricerca interateneo in Studi Storici, geografici e antropologici delle Università di Padova, di Venezia e di Verona.

    La signorina dell’igiene

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Mercoledì 9 marzo 2016, alle ore 17.00, in collaborazione con la Società Italiana
    delle Storiche, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove Via Michelangelo Caetani 32, Roma) sarà presentato il volume La
    signorina dell’igiene. Genere e biopolitica nella costruzione dell’’infermiera moderna’ di Olivia Fiorilli, Pisa University Press, 2015. Intervengono: Emmanuel Betta, Vinzia Fiorino, Alessandra Gissi. Coordina: Margherita Pelaja.
    Opera vincitrice ex-aequo della XX edizione del Premio Franca Pieroni Bortolotti, promosso dal Consiglio regionale della Toscana e dalla Commissione regionale per le pari opportunità della Toscana, in collaborazione con la Società Italiana delle Storiche e con la Biblioteca delle Oblate (Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze).
    Questo libro esplora i processi che nel primo trentennio del novecento, in Italia, hanno portato alla
    costruzione discorsiva e simbolica dell’assistenza infermieristica come professione “tipicamente
    femminile”. La storia dell’’infermiera moderna’, una figura ideale che in quegli anni pervade i
    discorsi di attori sociali differenti quali il movimento femminile, i medici ospedalieri, e gli artefici
    della medicina sociale, consente di gettare uno sguardo sulle nuove idee e pratiche di gestione della
    salute pubblica e del “patrimonio biologico” della nazione che si fanno strada al termine della
    Grande Guerra. L’analisi del processo di ascesa di questa figura permette di analizzare da
    un’angolatura inusuale il modo in cui si incrociano e si sostengono vicendevolmente tecniche di
    controllo dei corpi, dispositivi biopolitici e “tecnologie del genere”.
    Olivia Fiorilli si è laureata in Storia contemporanea presso l’Università di Roma Sapienza con una tesi
    sull’ospedale psichiatrico S. Maria della Pietà. Nel 2014 ha conseguito il dottorato in Studi di genere presso la stessa università sotto la supervisione di Patrizia Gabrielli e Luc Berlivet. È stata post-doc fellow presso l’Instituto de Ciências Sociais dell’Università di Lisbona tra il 2014 e il 2015. Ha pubblicato articoli su “Contemporanea”, “Medicina & Storia”, “Dimensioni e problemi della ricerca storica”, il “Bollettino di Italianistica” e contributi in pubblicazioni collettanee italiane e internazionali. È autrice con Rachele Borghi e Michela Baldo del volume Il Re Nudo: per un archivio drag king in Italia, ETS, 2014.

    Studiare il DNA dal Tevere a Chicago. Franco Graziosi e la biologia molecolare in Italia

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Sabato 12 marzo, alle ore 11.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Via M. Caetani, 32 - Roma), conferenza di Francesco Cassata (Università di Genova) sul tema:
    Studiare il DNA dal Tevere a Chicago: Franco Graziosi e la biologia molecolare in Italia

    Sesto incontro del ciclo Educare alla città: i luoghi della scienza (14 novembre 2015 - 14 maggio 2016)

    La scienza è un aspetto del tutto estraneo alle immagini e alle autorappresentazioni di Roma moderna. Se si eccettua il progetto, subito tramontato, avanzato da Quintino Sella all'indomani dell'Unità, di fare di Roma capitale "un centro scientifico di luce", un polo di cultura laica e positivista da contrapporre al cosmopolitismo della Chiesa cattolica, la scienza non è mai entrata nel repertorio ideologico e simbolico messo in campo dai governi e dalle amministrazioni comunali per modellare il futuro, ma anche il passato della città. Questo dato di fatto è il risultato di scelte politiche, culturali e storiografiche. Da una parte il carattere di Roma come città burocratica e amministrativa, centro di consumo più che di produzione, per lo più impermeabile al riformismo tecnocratico e volutamente tenuta lontana dall'operaismo. Dall'altra, il prevalere in Italia nel corso del Novecento di forme di cultura che per una serie complessa di ragioni sono venute manifestando un'attenzione solo marginale alle riflessioni e alle attività scientifiche. Infine, una storia della scienza sedotta dagli "eroi" e vittima di un forte pregiudizio ideologico verso una città che, in quanto sede della Chiesa, si riteneva del tutto estranea all'interesse per la scienza nei suoi aspetti di frontiera.

    Il ciclo I luoghi della scienza, ideato e curato da Federica Favino (Dipartimento di Storia, Culture, Religioni - Sapienza Università di Roma) e inserito all'interno del programma Educare alle mostre educare alla città, organizzato dall'Assessorato Cultura e Sport di Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con l'Archivio Storico Capitolino, l'Istituzione Biblioteche di Roma, la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, l'Università di Roma Sapienza, l'Università di Roma Tre, si propone di contribuire a colmare questa lacuna, mettendo in luce e raccontando alcuni di quei luoghi in cui, al contrario di quanto si potrebbe comunemente pensare, è stata costruita una parte importante della storia della scienza nazionale ed internazionale. Come risulterà evidente, Via Panisperna è solo il più noto dei poli di eccellenza scientifica cresciuti nella capitale.Nel corso di otto incontri a cadenza mensile - da novembre 2015 a maggio 2016 - affidati a studiosi della materia, accompagneremo gli studenti, gli insegnanti, il pubblico più attento alla storia culturale della città in una visita virtuale attraverso una "Roma scientifica" che solo chi conosce può vedere.
    1. 14 novembre 2015, ore 11.00 - Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea (Via Michelangelo Caetani, 32)
    Pietro Corsi, Oxford University
    Il sogno di Quintino Sella: Roma capitale di uno Stato moderno
    2. 24 novembre 2015, ore 11.00 Museo Civico di Zoologia (Via Ulisse Aldovrandi, 18)
    Carla Marangoni, Museo civico di zoologia, Roma Dall'Archiginnasio pontificio al Museo di Zoologia: storia delle collezioni zoologiche a Roma
    3. 12 dicembre 2015, ore 11.00 - Archivio Storico Capitolino (Piazza dell'Orologio, 4)
    Giovanni Paoloni, Sapienza Università di Roma
    Palazzo Corsini: i Lincei nella Roma di Quintino Sella
    4. 16 gennaio 2016, ore 11.00 - Archivio Storico Capitolino
    Lorenza Merzagora, Sistema Museale Naturalistico del Lazio RESINA
    Piccoli tesori e grandi progetti: alla scoperta dei musei scientifici di Roma e del Lazio
    5. 13 febbraio 2016, ore 11.00 - Archivio Storico Capitolino
    Gilberto Corbellini, Sapienza Università di Roma
    Perché e quando la malaria smette di uccidere a Roma e dintorni: Daisy Miller dal Colosseo al Canale Mussolini
    6. 12 marzo 2016, ore 11.00 - Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea
    Francesco Cassata, Università di Genova
    Studiare il DNA dal Tevere a Chicago: Franco Graziosi e la biologia molecolare in Italia
    7. 16 aprile 2016, ore 11.00 - Archivio Storico Capitolino
    Gianni Battimelli, Sapienza Università di Roma
    Le strade che partono da via Panisperna. Itinerari della fisica romana del Novecento
    8. 14 maggio 2016, ore 11.00 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea
    Ileana Chinnici, Istituto Nazionale di Astrofisica, Specola contro Specola: il Collegio romano e il Campidoglio

    Ingresso gratuito - Prenotazione obbligatoria al numero 060608
    Info: www.bsmc.it info_didatticasovraintendenza@comuneroma.it
    didattica@zetema.it
    www.museiincomuneroma.it
    www.sovraintendenzaroma.it

    Senza lavoro. La disoccupazione in Italia dall’Unità a oggi

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Mercoledì 23 marzo 2016, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma) sarà presentato il volume Senza lavoro. La disoccupazione in Italia dall'Unità a oggi di Manfredi Alberti, Laterza, 2016. Intervengono: Loris Campetti, Michele Colucci, Alfonso Gianni. Coordina: Andreina De Clementi. Sarà presente l’autore.

    Al momento dell’Unità il lavoro era molto spesso un’esperienza discontinua. Ci si adattava trovando fonti alternative di sostentamento, esercitando diverse attività o spostandosi alla ricerca di un’occupazione. A fine Ottocento nasce una nuova consapevolezza: la mancanza di lavoro è una forma di ingiustizia contro cui occorre lottare. Chi non ha lavoro, e non per sua volontà, non tollera più di essere additato come ozioso o vagabondo. Più tardi il fascismo favorirà il mantenimento di bassi salari e la lotta alla disoccupazione diventerà poco più che uno slogan propagandistico. Sarà solo dopo il disastro della seconda guerra mondiale, in un’Italia con milioni di disoccupati, che l’intero ordinamento giuridico del paese verrà rifondato sul principio del diritto al lavoro, in vista dell’obiettivo quasi sempre disatteso della piena occupazione.
    Il libro incrocia dati economici, sociali, politici e culturali, proponendo un’analisi originale e completa del fenomeno che da sempre rappresenta una piaga per il nostro paese.

    Manfredi Alberti collabora alla cattedra di Storia economica presso il Dipartimento di Studi aziendali dell’Università Roma Tre. Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in storia all’Università di Firenze (Dipartimento di Studi sullo Stato), è stato borsista presso l’Istat e la Fondazione Luigi Einaudi di Torino. Ha pubblicato saggi su riviste storiche, fra cui “Quaderni storici” e “Memoria e ricerca”, e il volume La “scoperta” dei disoccupati. Alle origini dell’indagine statistica sulla disoccupazione nell’Italia liberale (1893-1915) (Firenze University Press 2013

    Letteratura e Grande Guerra

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Mercoledì 13 aprile 2016, ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove, Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà
    presentato il volume
    Letteratura e Grande Guerra, a cura di Francesca Romana
    Andreotti, Simona Mancini, Tiziana Morosetti, Laura Vitali, Quaderni del 900, XV, 2015, Fabrizio Serra Editore.
    Intervengono: Valeria Della Valle, Elena Papadia.
    Coordina: Maria Pia Critelli.

    “Nella ricorrenza del centenario del primo conflitto mondiale un numero di «Quaderni del ’900» dedicato a letteratura e Grande Guerra era, per così dire, dovuto. E per una molteplicità di ragioni in gran parte ovvie e note. Innanzi tutto perché i letterati – scrittori, poeti, critici, storici – gli intellettuali italiani di formazione umanistica, sono stati tra i principali promotori e fiancheggiatori ideologici della guerra e della partecipazione nazionale ad essa. In forme e modi naturalmente diversi e molteplici. E poi perché – aspetto certo oggi più interessante e vivo per noi – l’evento e
    l’esperienza drammatica della guerra sono stati oggetto di registrazione letteraria, di rielaborazione
    creativa, di poesia.” (Dall’Introduzione di Piero Bevilacqua)
    Indice:
    Piero Bevilacqua, Introduzione; Alessandro Giarrettino, Gli scrittori e la Nazione. Un'ideologia per la Grande Guerra; Maria Panetta, Il Discorsaccio di Giovanni Papini; Francesca Medaglia, La seduzione e la guerra in Come si seducono le donne; Gabriella Valente, Luigi, Stefano (Pirandello) e la Grande Guerra; Sara Lorenzetti, La Prima Guerra Mondiale nelle novelle di Pirandello: una
    presenza rimossa; Anna Mario, Luigi Russo: Vita e disciplina militare da una guerra all'altra; Caterina Lidano, «Andar a vedere la guerra…»: Massimo Bontempelli intellettuale e giornalista nel primo conflitto mondiale; Carlo Serafini, «Dovevo considerarmi isolato nella solitudine»: Carlo Emilio Gadda e la Grande Guerra; Francesco Galofaro, Sguardi letterari alla battaglia: Comisso, Gadda, Gatti e Stuparich; Fiammetta Cirilli, Ironie della sorte/ironie della guerra. A proposito del
    Diario di un imboscato di Attilio Frescura; Abstracts; Profili degli autori.

    Il Regno di Napoli dalla tutela all’emancipazione (1775 – 1789). Lettere di Ferdinando IV a Carlo III ed altri documenti inediti

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Giovedì 14 aprile 2016, ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentata l’opera Il Regno di Napoli dalla tutela all'emancipazione (1775 - 1789). Lettere di Ferdinando IV a Carlo III ed altri documenti inediti di Carlo Knight, Edizioni Società Napoletana di Storia Patria, 2015. Intervengono: Marina Caffiero, Riccardo Lattuada, Giuseppe Monsagrati. Coordina: Lauro Rossi.

    I due volumi raccolgono la pubblicazione integrale di oltre un migliaio di lettere spedite da Ferdinando IV a Carlo III dal 1775 al 1789, ed altra corrispondenza diplomatica inedita. Questi documenti “vivi”, specchio e lente d’ingrandimento di vicende storiche articolate e complesse ove gli aspetti umani e le decisioni politiche s’intrecciano continuamente, gettano finalmente luce su un periodo che uno storico eminente aveva definito “sostanzialmente indecifrabile”, consentendo di capire senza l’interpretazione d’intermediari come e perché Napoli lottò per liberarsi dalla tutela spagnola, riuscendo - a prezzo della rottura dei rapporti tra i due sovrani (padre e figlio) - a diventare la capitale d’un regno indipendente.

    Carlo Knight è membro della Società Napoletana di Storia Patria, dell’Accademia Pontaniana, della Società Nazionale di Scienze, Lettere ed Arti, della Society of Antiquaries di Londra, ed è stato dal 1983 al 1985 presidente dell\'Associazione Napoletana per i Monumenti e il Paesaggio. Tra i suoi libri più recenti si ricordano: Sulle orme del Grand Tour, Uomini, luoghi, società del Regno di Napoli, Napoli 1995; La torre di Clavel, Capri 1909-1927, Capri 1999; L’avvocato di Tiberio, La tormentata esistenza e la quasi tragica morte di Thomas Spencer Jerome, Capri 2004; Le memorie postume di Lord Grantley (1831-1877), Capri 2006; Carteggio San Nicandro - Carlo III (il periodo della Reggenza: 1760-1767), Napoli 2009; Il mistero dei Pantanelli, Capri 2011.