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Calendario di storia contemporanea

 

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    Gisella Bochicchio

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    Eventi from this organizzatore
    Oggi

    Archeologia italiana e tedesca in Italia durante la costituzione dello Stato Unitario

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Venerdì 22 gennaio 2016, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove, Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume Archeologia italiana e tedesca in Italia durante la costituzione dello Stato Unitario. Atti delle giornate internazionali di studio Roma 20-21 settembre – Napoli 23 novembre 2011, a cura di Carmela Capaldi, Thomas Fröhlich, Carlo Gasparri, Quaderni del Centro Studi Magna Grecia; 20 - Studi di Antichità; 2, Naus Editoria, 2014. Intervengono: Marco Buonocore, Ortwin Dally, Andrea Giardina. Coordina: Rosanna De Longis.

    Il volume raccoglie gli atti degli incontri di studi promossi dall’Università degli Studi di Napoli Federico II e dall’Istituto Archeologico Germanico di Roma nel 2011.

    “Nel 2011 numerose iniziative hanno celebrato in Italia il 150° anniversario degli eventi che hanno portato all’unificazione della nazione sotto la monarchia sabauda. La circostanza che, per singolare coincidenza, questa si sia effettivamente conclusa dieci anni più tardi, quando si compiva, sotto l’egida della monarchia prussiana, il processo di unificazione dello Stato tedesco con la nascita del Deutsches Kaiserreich, ha suggerito di esplorare in un colloquio scientifico, le possibili conseguenze derivanti dal nuovo assetto politico dei due Stati per lo sviluppo della ricerca e di un moderno sistema di tutela in campo archeologico” (Dall’Introduzione dei curatori)

    Carmela Capaldi insegna Archeologia classica ed è coordinatrice del corso di Laurea Magistrale Interclasse in Archeologia e Storia dell'arte presso l’Università Federico II di Napoli.
    Thomas Fröhlich, archeologo, dirige la Biblioteca e l’Archivio del Deutsches Archäologisches Institut di Roma.
    Carlo Gasparri insegna Archeologia e storia dell’arte greca e romana presso l’Università Federico II di Napoli.

    Nel ventre nero della storia: Giorno della memoria 2016

    Auditorium Istituto Centrale Beni Sonori e Audiovisivi Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Lunedì 25 gennaio, ore 10.00-13.00, presso l'Auditorium dell'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi (Via M. Caetani, 32 - Roma), l'ICBSA e la Biblioteca di storia moderna e contemporanea organizzano la
    Proiezione del documentario Nel ventre nero della storia (Italia, 2009), regia: Luigi M. Faccini; montaggio: Sara Bonatti; musiche: Oliviero Lacagnina, Riccardo Joshua Moretti; produzione: Bubul & Co per Ippogrifo Liguria; durata: 71’.
    "Era il 1933, quando già Hitler stava al potere. Ma qui non pare che loro ne vogliano tenere conto, perchè loro sono molto ben vestiti, gente che emana sicurezza. Forse facevano finta che nessuna tempesta si avvicinasse. Era un matrimonio. Si attaccavano a quella felicità... Nel 1938, dopo le leggi razziali, mio padre parte per un viaggio verso gli Stati Uniti. Va per vedere se fosse possibile emigrare. Ma non tutto filò per il verso giusto. Le autorità americane che avevano operato forti restrizioni sulle quote di emigrazione ebraica gli consentivano di portare con sé soltanto moglie e figli, ma non mia nonna Rachele, sua madre. Mia nonna aveva 65 anni. Fu considerata vecchia, persona che non poteva produrre ricchezza. Mio padre non si sentì di lasciarla da sola. Scelse di esporre al pericolo tutta la propria famiglia..."
    Interventi di: Rosanna De Longis, Marina Piperno, Luigi Faccini.

    Le iniziative sono organizzate dalla Biblioteca di storia moderna e contemporanea e dall’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi, in collaborazione con il Progetto memoria del CDEC e della Comunità ebraica di Roma. Nel corso degli incontri sarà illustrato il data base della USC Shoah Foundation fondata da Steven Spielberg nel 1994 per raccogliere le interviste realizzate ai testimoni della tragedia della Shoah, che ha il suo unico punto di accesso in Italia presso l’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi.

    L’interprete di Auschwitz. Arminio Wachsberger, un testimone di eccezione della deportazione degli ebrei di Roma

    Auditorium dell'Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Giovedì 28 gennaio 2016, alle ore 16.30, presso l’Auditorium dell’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi (Palazzo Mattei di Giove, Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume L'interprete di Auschwitz. Arminio Wachsberger, un testimone di eccezione della deportazione degli ebrei di Roma di Gabriele Rigano, Guerini e Associati, 2016. Intervengono: Anna Foa, Alessandro Portelli, Bruno Pischedda, Siriana Sgavicchia. Coordina: Marino Sinibaldi.
    Arminio Wachsberger venne arrestato dai nazisti a Roma il 16 ottobre 1943 e deportato ad Auschwitz perché ebreo. Dei 1.024 rastrellati quel giorno, ne tornarono solo 16: Arminio è uno di questi. Da subito, appena dopo la fine della guerra, il protagonista di questa storia ha voluto
    testimoniare sulle travagliate vicende della sua vita, con la parola e con la scrittura. La sua intraprendenza e la conoscenza delle lingue gli hanno permesso di guardare e raccontare gli eventi da un punto di vista privilegiato: quello dell’interprete tra i deportati e le autorità naziste. Dopo la guerra il suo ruolo di interprete non è venuto meno, e non solo nei tribunali: i suoi racconti hanno tradotto in un linguaggio comprensibile una realtà ai confini dell’immaginabile: la tragica esperienza dei lager nazisti. L’appassionata dedizione di Arminio Wachsberger al suo compito di testimone ha fatto emergere nuovamente diverse domande cruciali (su cui altri autori, fra cui Primo Levi, si erano interrogati con sofferta lucidità): che cosa si ricorda? che rapporto esiste tra
    testimonianza e verità? perché tra storici e testimoni è sorta una reciproca diffidenza? che rapporto esiste tra storia e memoria? quale ruolo svolgono la scrittura e la letteratura nella trasmissione della memoria?
    ____________________
    Gabriele Rigano è ricercatore presso l’Università per Stranieri di Perugia. È redattore capo di
    Storia e Politica. Annali della Fondazione Ugo La Malfa e condirettore della collana editoriale
    «Quaderni. Annali della Fondazione Ugo La Malfa». Ha pubblicato vari saggi di storia religiosa e
    politica del Novecento. Ha curato, con altri studiosi, Roma 16 ottobre 1943.Anatomia di una deportazione (2006), e ha pubblicato Il caso Zolli. L’itinerario di un intellettuale in bilico tra fedi, culture e nazioni (2006); Il podestà giusto d’Israele. Vittorio Tredici il fascista che salvò gli ebrei (2009).

    La politica cinematografica del regime fascista di Alfonso Venturini

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Martedì 2 febbraio 2016, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e
    contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume La politica cinematografica del regime fascista di Alfonso Venturini, Carocci editore, 2015. Intervengono: Manfredi Alberti, Claudio Siniscalchi, Maurizio Zinni. Coordina: Alessandra Staderini.
    Attraverso un’originale ricerca presso archivi pubblici e privati, il volume ricostruisce l’intervento del regime fascista in campo cinematografico, a partire dagli inizi degli anni Trenta, con l’avvento del cinema sonoro, fino alla sua caduta, delineandone le strategie e le evoluzioni nel corso degli anni, così come emergono dall\'analisi della legislazione e delle direttive prese dal ministero della Cultura popolare. La seconda metà degli anni Trenta, in particolare, è caratterizzata da un proliferare di iniziative in campo cinematografico, alcune delle quali, come la costruzione di Cinecittà, di rilevante portata anche per i decenni successivi, testimoniano le intenzioni del regime di dare vita a una cinematografia fascista; intenzioni che però cambiarono nel tempo anche per le
    diverse visioni che dell’industria e del mezzo cinematografico avevano gli uomini del regime che si
    alternarono ai vertici ministeriali. Lo studio è incentrato esclusivamente sul cinema di finzione,
    preso in esame sia dal punto di vista economico e produttivo, sia come mezzo espressivo usato dal
    regime a scopo propagandistico in maniera incostante e con alterni risultati.
    Alfonso Venturini, dottore di ricerca in Storia del XX secolo presso la facoltà “Cesare Alfieri” di Firenze,
    collabora attualmente al corso di Storia contemporanea della stessa facoltà. Ha scritto articoli e saggi inerenti
    il rapporto fra cinema e storia, con particolare attenzione al periodo della Seconda guerra mondiale.

    La Grande Guerra e i ragazzi

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Mercoledì 3 febbraio 2016, alle ore 16,30, presso la Biblioteca di Storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove, Via Michelangelo Caetani 32, Roma)
    sarà presentato il numero monografico (n. 159/ 2015) della rivista «Pagine Giovani», dal titolo Mercoledì 3 febbraio 2016, alle ore 16,30, presso la Biblioteca di Storia moderna
    e contemporanea (Palazzo Mattei diGiove, Via Michelangelo Caetani 32, Roma)
    sarà presentato il numero monografico (n. 159/ 2015) della rivista trimestrale
    “Pagine Giovani”, dal titolo La Grande Guerra e i ragazzi. Intervengono:
    Giuseppina Abbate, Claudia Camicia, Italo Spada. Coordina: Vincenzo
    Schirripa.
    Il Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile (GSLG) è un'associazione di promozione sociale
    fondata nel 1976 a Roma. Vi aderiscono autori (scrittori e illustratori), critici di letteratura per ragazzi,
    docenti universitari, insegnanti, bibliotecari e rappresentanti di gruppi di genitori, interessati al problema
    della lettura nell'era dei media visivi e alle tendenze del mondo editoriale. In questo campo il GSLG, con le
    sue sedi di Torino, Chiavari, Bari, Treviso, Fabriano svolge un'azione esemplare, unica e diffusa su tutto il
    territorio nazionale, allo scopo di promuovere gli studi sulla letteratura giovanile, la sua maggiore
    conoscenza attraverso corsi e conferenze, e la promozione della lettura fra i giovanissimi con iniziative di
    animazione culturale rivolte soprattutto agli alunni della scuola dell'obbligo. L'organo ufficiale del GSLG è
    la rivista trimestrale Pagine Giovani sui problemi della lettura, sulla didattica e su esempi e modelli di
    animazione della lettura, a cui si aggiungono numerose recensioni critiche di libri per bambini, ragazzi e
    adolescenti. La monografia è dedicata alla ricorrenza del Centenario del primo conflitto mondiale. L'insieme
    dei contributi "illustra la presenza diacronica di questo tragico evento nei libri per ragazzi (non sempre con
    intenti pacifisti), testimonia come nel corso dei secoli la carta stampata, e più recentemente anche la
    filmografia, siano state spesso utilizzate come strumento di indottrinamento e di conformazione delle giovani
    generazioni" (dall'Introduzione di Angelo Nobile).
    Ecco in sintesi i contributi:
    Francesca Beduschi analizza le coeve pubblicazioni per ragazzi, inclusi alcuni giornalini; una scelta
    selezione di opere per ragazzi edite dal secondo dopoguerra ai nostri giorni è l'argomento scandagliato con
    sensibilità pedagogica da Domenico Volpi; Renato Ciavola presenta un denso contributo critico
    sull'iconografia di vari soggetti narrativi (libro, fumetto, abbecedari, pubblicità...); Claudia Camicia
    analizza cartoline e manifesti come strumento di propaganda; Giuseppina Abbate ripercorre storicamente la
    trattazione della Grande Guerra nei manuali scolastici per la scuola elementare, dal conflitto al nuovo
    millennio; Italo Spada offre una amplissima e esaustiva galleria di film dedicati alla Grande Guerra;
    Marino Cassini presenta una rassegna dei francobolli dedicati nell'arco di un secolo a fatti e personaggi
    protagonisti del medesimo evento.. Intervengono:
    Giuseppina Abbate, Claudia Camicia, Italo Spada.
    Coordina: Vincenzo Schirripa.
    Il Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile (GSLG) è un'associazione di promozione sociale fondata nel 1976 a Roma. Vi aderiscono autori (scrittori e illustratori), critici di letteratura per ragazzi, docenti universitari, insegnanti, bibliotecari e rappresentanti di gruppi di genitori, interessati al problema della lettura nell'era dei media visivi e alle tendenze del mondo editoriale. In questo campo il GSLG, con le sue sedi di Torino, Chiavari, Bari, Treviso, Fabriano svolge un'azione esemplare, unica e diffusa su tutto il territorio nazionale, allo scopo di promuovere gli studi sulla letteratura giovanile, la sua maggiore conoscenza attraverso corsi e conferenze, e la promozione della lettura fra i giovanissimi con iniziative di animazione culturale rivolte soprattutto agli alunni della scuola dell'obbligo. L'organo ufficiale del GSLG è
    la rivista trimestrale Pagine Giovani sui problemi della lettura, sulla didattica e su esempi e modelli di
    animazione della lettura, a cui si aggiungono numerose recensioni critiche di libri per bambini, ragazzi e
    adolescenti. La monografia è dedicata alla ricorrenza del Centenario del primo conflitto mondiale. L'insieme
    dei contributi "illustra la presenza diacronica di questo tragico evento nei libri per ragazzi (non sempre con
    intenti pacifisti), testimonia come nel corso dei secoli la carta stampata, e più recentemente anche la
    filmografia, siano state spesso utilizzate come strumento di indottrinamento e di conformazione delle giovani
    generazioni" (dall'Introduzione di Angelo Nobile).
    Ecco in sintesi i contributi:
    Francesca Beduschi analizza le coeve pubblicazioni per ragazzi, inclusi alcuni giornalini; una scelta
    selezione di opere per ragazzi edite dal secondo dopoguerra ai nostri giorni è l'argomento scandagliato con
    sensibilità pedagogica da Domenico Volpi; Renato Ciavola presenta un denso contributo critico
    sull'iconografia di vari soggetti narrativi (libro, fumetto, abbecedari, pubblicità...); Claudia Camicia
    analizza cartoline e manifesti come strumento di propaganda; Giuseppina Abbate ripercorre storicamente la
    trattazione della Grande Guerra nei manuali scolastici per la scuola elementare, dal conflitto al nuovo
    millennio; Italo Spada offre una amplissima e esaustiva galleria di film dedicati alla Grande Guerra;
    Marino Cassini presenta una rassegna dei francobolli dedicati nell'arco di un secolo a fatti e personaggi
    protagonisti del medesimo evento.

    Un confine nel Mediterraneo. L’Adriatico orientale tra Italia e Slavia (1300-1900)

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Martedì 9 febbraio 2016, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), in collaborazione con l’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea, sarà presentato il volume Un confine nel Mediterraneo. L’Adriatico orientale tra Italia e Slavia (1300-1900) di Egidio Ivetic, Viella, 2014. Intervengono: Francesco Guida, Rita Tolomeo, Marcello Verga. Coordina: Rosanna De Longis.

    L’Adriatico orientale è una delle zone più complesse del Mediterraneo. Il libro propone una lettura di questo litorale: confine tra modelli di civiltà, frontiera tra Stati e religioni, un soggetto/oggetto storico di per sé ancora non compreso. Più nello specifico, si interpreta qui la faglia divisoria, il confine tra Italia e Slavia, intese come dimensioni linguistiche e di identificazione, che per secoli si sono sedimentate, confrontate e infine contrapposte sulle rive orientali dell’Adriatico. I confini orientali d’Italia sfumano tra le civiltà urbane vincolate a Venezia e l’entroterra montuoso, si confondono nella stessa Slavia adriatica, in una reciprocità che complica l’idea dello spazio culturale e nazionale omogeneo, sia italiano sia slavo. Sullo sfondo di una riflessione storiografica transnazionale, e con lo sguardo non circoscritto alle periodizzazioni tradizionali, il libro ripercorre le convivenze e le divisioni tra popolazioni, decostrui­sce l’idea stessa di confine, andando oltre i canoni delle storiografie coinvolte e le separazioni culturali ancora vive in queste terre mediterranee.

    Egidio Ivetic insegna Storia moderna e Storia dell'Europa orientale all'Università degli Studi di Padova. Tra le sue ultime pubblicazioni: Le guerre balcaniche (il Mulino, 2006); L’Istria moderna 1500-1797. Una regione confine (Cierre, 2010); Jugoslavia sognata. Lo jugoslavismo delle origini (FrancoAngeli, 2012), I Balcani dopo i Balcani. Eredità e identità (Salerno editrice, 2015).

    La difesa dell’italianità. L’Ufficio per le zone di confine a Bolzano, Trento e Trieste (1945-1954)

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Mercoledì 10 febbraio 2016, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume La difesa dell’italianità. L’Ufficio per le zone di confine a Bolzano, Trento e Trieste (1945-1954) a cura di Diego D’Amelio, Andrea Di Michele, Giorgio Mezzalira, il Mulino, 2015. Saluti: Paola Tarquini. Intervengono: Gianluca Fiocco, Andreas Gottsmann, Maria Maione. Coordina: Rosanna De Longis.

    L’Ufficio per le zone di confine (Uzc), attivo dal 1947 al 1954 sotto la responsabilità politica del giovane sottosegretario alla Presidenza del consiglio Giulio Andreotti, rappresenta una fonte di assoluto rilievo per comprendere la storia delle aree italiane di frontiera, nella fase di transizione del secondo dopoguerra. L’Ufficio fu infatti il laboratorio in cui si studiarono le politiche relative alle regioni di confine e il terminale incaricato di applicarvi le strategie del governo. L’Uzc operò in contesti complessi come quelli dell’Alto Adige e della Venezia Giulia, connotati dall’emergere di questioni che mettevano in discussione la stessa sovranità italiana su quei territori. Sulla base dello studio della documentazione dell’Ufficio, recentemente riordinata e messa a disposizione dall’Archivio della Presidenza del consiglio, le ricerche qui proposte – di studiosi di lingua italiana, tedesca e slovena provenienti dalle rispettive aree di confine – permettono di evidenziare similitudini e divergenze delle scelte di Roma nella «difesa dell’italianità» delle frontiere.

    Diego D’Amelio svolge attività di ricerca presso l’Istituto storico italo-germanico di Trento (Fondazione Bruno Kessler) e dirige la rivista «Qualestoria», edita dall’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia.
    Andrea Di Michele è ricercatore presso il Centro di competenza storia regionale della Libera Università di Bolzano. Tra le sue pubblicazioni: «Storia dell’Italia repubblicana. 1948-2008» (Milano, 2008).
    Giorgio Mezzalira è insegnante liceale e si occupa di ricerca storica in ambito regionale (Tirolo, Alto Adige e Trentino). Tra le sue pubblicazioni: «Passaggi e prospettive. L’età contemporanea in Alto Adige» (Bolzano, 2013).

    Perché e quando la malaria smette di uccidere a Roma e dintorni. Daisy Miller dal Colosseo al Canale Mussolini

    Archivio Storico Capitolino Piazza dell'Orologio, 4, Roma, Italia

    Sabato 13 febbraio alle ore 11.00, presso l'Archivio Storico Capitolino (Piazza dell'Orologio, 4 - 00186 Roma), conferenza di Gilberto Corbellini (Sapienza Università di Roma), sul tema:
    Perché e quando la malaria smette di uccidere a Roma e dintorni: Daisy Miller dal Colosseo al Canale Mussolini

    Quinto incontro del ciclo Educare alla città: i luoghi della scienza (14 novembre 2015 - 14 maggio 2016)

    La scienza è un aspetto del tutto estraneo alle immagini e alle autorappresentazioni di Roma moderna. Se si eccettua il progetto, subito tramontato, avanzato da Quintino Sella all'indomani dell'Unità, di fare di Roma capitale "un centro scientifico di luce", un polo di cultura laica e positivista da contrapporre al cosmopolitismo della Chiesa cattolica, la scienza non è mai entrata nel repertorio ideologico e simbolico messo in campo dai governi e dalle amministrazioni comunali per modellare il futuro, ma anche il passato della città. Questo dato di fatto è il risultato di scelte politiche, culturali e storiografiche. Da una parte il carattere di Roma come città burocratica e amministrativa, centro di consumo più che di produzione, per lo più impermeabile al riformismo tecnocratico e volutamente tenuta lontana dall'operaismo. Dall'altra, il prevalere in Italia nel corso del Novecento di forme di cultura che per una serie complessa di ragioni sono venute manifestando un'attenzione solo marginale alle riflessioni e alle attività scientifiche. Infine, una storia della scienza sedotta dagli "eroi" e vittima di un forte pregiudizio ideologico verso una città che, in quanto sede della Chiesa, si riteneva del tutto estranea all'interesse per la scienza nei suoi aspetti di frontiera.

    Il ciclo I luoghi della scienza, ideato e curato da Federica Favino (Dipartimento di Storia, Culture, Religioni - Sapienza Università di Roma) e inserito all'interno del programma Educare alle mostre educare alla città, organizzato dall'Assessorato Cultura e Sport di Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con l'Archivio Storico Capitolino, l'Istituzione Biblioteche di Roma, la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, l'Università di Roma Sapienza, l'Università di Roma Tre, si propone di contribuire a colmare questa lacuna, mettendo in luce e raccontando alcuni di quei luoghi in cui, al contrario di quanto si potrebbe comunemente pensare, è stata costruita una parte importante della storia della scienza nazionale ed internazionale. Come risulterà evidente, Via Panisperna è solo il più noto dei poli di eccellenza scientifica cresciuti nella capitale.Nel corso di otto incontri a cadenza mensile - da novembre 2015 a maggio 2016 - affidati a studiosi della materia, accompagneremo gli studenti, gli insegnanti, il pubblico più attento alla storia culturale della città in una visita virtuale attraverso una "Roma scientifica" che solo chi conosce può vedere.
    1. 14 novembre 2015, ore 11.00 - Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea (Via Michelangelo Caetani, 32)
    Pietro Corsi, Oxford University
    Il sogno di Quintino Sella: Roma capitale di uno Stato moderno
    2. 24 novembre 2015, ore 11.00 Museo Civico di Zoologia (Via Ulisse Aldovrandi, 18)
    Carla Marangoni, Museo civico di zoologia, Roma Dall'Archiginnasio pontificio al Museo di Zoologia: storia delle collezioni zoologiche a Roma
    3. 12 dicembre 2015, ore 11.00 - Archivio Storico Capitolino (Piazza dell'Orologio, 4)
    Giovanni Paoloni, Sapienza Università di Roma
    Palazzo Corsini: i Lincei nella Roma di Quintino Sella
    4. 16 gennaio 2016, ore 11.00 - Archivio Storico Capitolino
    Lorenza Merzagora, Sistema Museale Naturalistico del Lazio RESINA
    Piccoli tesori e grandi progetti: alla scoperta dei musei scientifici di Roma e del Lazio
    5. 13 febbraio 2016, ore 11.00 - Archivio Storico Capitolino
    Gilberto Corbellini, Sapienza Università di Roma
    Perché e quando la malaria smette di uccidere a Roma e dintorni: Daisy Miller dal Colosseo al Canale Mussolini
    6. 12 marzo 2016, ore 11.00 - Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea
    Francesco Cassata, Università di Genova
    Studiare il DNA dal Tevere a Chicago: Franco Graziosi e la biologia molecolare in Italia
    7. 16 aprile 2016, ore 11.00 - Archivio Storico Capitolino
    Gianni Battimelli, Sapienza Università di Roma
    Le strade che partono da via Panisperna. Itinerari della fisica romana del Novecento
    8. 14 maggio 2016, ore 11.00 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea
    Ileana Chinnici, Istituto Nazionale di AstrofisicaSpecola contro Specola: il Collegio romano e il Campidoglio

    Ingresso gratuito - Prenotazione obbligatoria al numero 060608
    Info: www.bsmc.it info_didatticasovraintendenza@comuneroma.it
    didattica@zetema.it
    www.museiincomuneroma.it
    www.sovraintendenzaroma.it

    Non solo canzonette. L’Italia della Ricostruzione e del Miracolo attraverso il Festival di Sanremo

    Auditorium dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Sabato 13 febbraio 2016, alle ore 11.00, presso l’auditorium dell’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi (Palazzo Mattei di Giove Via Michelangelo Caetani 32, Roma), la Biblioteca di storia moderna e contemporanea e l’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi e presentano il volume Non solo canzonette. L’Italia della Ricostruzione e del Miracolo attraverso il Festival di Sanremo di Leonardo Campus, Le Monnier, 2015 (nota introduttiva di Stefano
    Bollani). Intervengono: Felice Liperi, Marilisa Merolla, Giovanni Orsina. Coordina: Massimo Pistacchi.
    Uno sguardo diverso ai Festival del passato nel giorno della finale dell’edizione 2016.
    Negli anni Cinquanta e Sessanta la società italiana attraversa un periodo decisivo, nel quale cambia
    in modo rapido e profondo, come forse mai nella sua storia. Il libro racconta questo momento di passaggio utilizzando una categoria di fonti storiche inconsueta e formidabile: le canzoni di Sanremo. Da Nilla Pizzi a Claudio Villa, da Modugno a Celentano, da Mina alla Cinquetti, quelle prime, seguitissime edizioni del Festival riflettono il percorso dell'Italia dal Dopoguerra al Boom, dalla povertà al benessere, da società contadina a moderna potenza industriale. Analizzando le canzoni sia da un punto di vista testuale che musicale ed inquadrandole nel generale contesto di ricostruzione storica di quegli anni, viene messo in luce come quelle musiche e parole, quei divi e quel pubblico rivelino i mutamenti (e le resistenze al cambiamento) di un Paese attratto e spaventato dalla modernità. Cambia il modo di rappresentare la realtà, di guardare all'America, nonché
    l'immagine dell'amore, della donna e della famiglia. Mentre partiti politici ed intellettuali come Pasolini, Eco, Fallaci e Montanelli si interrogano sul Festival, gli italiani ne decretano a gran voce il successo, canticchiandolo, criticandolo o facendo entrambe le cose.
    Leonardo Campus è dottore di ricerca in Storia Contemporanea (Università La Sapienza, Roma). Ha
    pubblicato studi storici in Italia e all'estero, tra cui il libro I sei giorni che sconvolsero il mondo. La crisi dei missili di Cuba e le sue percezioni internazionali (2014). Da anni lavora inoltre come giornalista e come
    autore Rai (“La Storia siamo noi”, “Raistoria”, “Il Tempo e la Storia”). Ha conseguito il diploma di V anno
    in Pianoforte al Conservatorio Alfredo Casella de L'Aquila ed ha svolto per anni attività di musicista.

    Ansia di purezza. Il fascismo e il nazismo nella stampa satirica italiana e tedesca (1943-1963)

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Giovedì 18 febbraio 2016, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove Via Michelangelo Caetani 32, Roma) sarà presentato il volume Ansia di purezza. Il fascismo e il nazismo nella stampa satirica italiana e tedesca (1943-1963) di Dario Pasquini, prefazione di Filippo Focardi, Viella, 2015. Saluti: Rosanna De Longis, Eugenio Lo Sardo. Intervengono: Agostino Bistarelli, Lutz Klinkhammer, Luca La Rovere. Coordina: Maria Pia Critelli.

    In questa monografia, la prima finora dedicata a un confronto fra la memoria del fascismo in Italia e la memoria del nazismo in Germania (Est e Ovest), l’autore ci conduce in un viaggio attraverso un universo affascinante e poco esplorato come quello della stampa satirica del dopoguerra, individuando nella diffusione della demarcazione fra puro e impuro lo snodo rivelatore di una situazione di ansia legata ai due regimi, con diversi esiti nelle due nazioni.
    Un’ansia in primo luogo derivante dalle procedure di epurazione del dopoguerra, davanti alle quali la società tedesca e quella italiana si sentirono messe sul banco degli imputati. Ma anche da un disagio più profondo. In questo senso, il ribrezzo provocato dalla diffusione delle immagini dei crimini nazisti favorì una significativa presa di distanza dei tedeschi dall’esperienza della dittatura. Al contrario, in Italia una rappresentazione del fascismo edulcorata ha fatto spazio, nell’opinione pubblica del dopoguerra, a una relazione più ambigua, e ancor oggi non risolta, con la memoria del trascorso regime.

    Dario Pasquini è stato fra il 2008 e il 2009 Marie-Curie-Fellow presso l’Università di Bielefeld. Nel 2010 ha conseguito un dottorato in Storia contemporanea presso l’Università di Torino e la Freie Universität di Berlino. Ha pubblicato articoli sulla storia del giornalismo e sul rapporto fra satira e storia delle emozioni.