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Calendario di storia contemporanea

 

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    Gisella Bochicchio

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    Prove tecniche d’integrazione. L’Italia, l’Oece e la ricostruzione economica internazionale (1947-1953), di Roberto Ventresca

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Giovedì 19 aprile 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma),
    sarà presentato il volume Prove tecniche d’integrazione. L\'Italia, l\'Oece e la ricostruzione economica internazionale (1947-1953) di Roberto Ventresca,
    FrancoAngeli, 2017.
    Intervengono: Mauro Campus, Mariuccia Salvati. Coordina:
    Giovanni Pietrangeli. Sarà presente l’autore.

    Dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale, i governi centristi della neonata Repubblica promossero il reinserimento dell\'Italia all\'interno dell\'orizzonte capitalistico occidentale e favorirono la sua partecipazione al nascente processo d\'integrazione europea. La collocazione internazionale del Paese venne suggellata dall\'adesione al Piano Marshall e al suo organo di coordinamento continentale: l\'Organizzazione europea per la cooperazione economica (Oece).
    Attraverso un\'indagine basata su fonti italiane, francesi e britanniche, il volume intende ricostruire il ruolo giocato dall\'Italia nell\'Oece durante gli anni della prima legislatura repubblicana. Quali furono le principali strategie che accompagnarono l\'adesione italiana all\'Oece? In che termini si articolò il
    rapporto tra la rappresentanza dell\'Italia e quella dei suoi maggiori partner europei, vale a dire Francia e Gran Bretagna? Quale tipo di ricostruzione economica venne favorita dalle classi dirigenti dello Stato nel più ampio contesto della guerra fredda e dell\'avvio della cooperazione europea? In che modo i membri della delegazione italiana all\'Oece si relazionarono con il governo centrale di Roma? Tornando a riflettere sulle radici della proiezione internazionale dell\'Italia postbellica, questo libro si propone dunque di gettare nuova luce sul coinvolgimento del Paese nelle vicende che caratterizzarono la \"stabilizzazione\" capitalistica dell\'Europa occidentale all\'indomani del 1945.

    Roberto Ventresca è dottore di ricerca in storia contemporanea presso la Scuola superiore di studi
    storici, geografici e antropologici dell\'Università di Padova, Verona e Venezia Ca\' Foscari. I suoi
    interessi di ricerca si concentrano sulla storia del processo d\'integrazione europea e sulle radici
    intellettuali del neoliberalismo. Attualmente è borsista presso la Fondazione Luigi Einaudi Onlus e
    membro della redazione di «Zapruder. Rivista di storia della conflittualità sociale».

    Europa e Medio Oriente (1973-1993), a cura di Gianvito Galasso, Federico Imperato, Rosario Milano, Luciano Monzali

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Giovedì 26 aprile 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma),
    sarà presentato il volume Europa e Medio Oriente (1973-1993) a cura di Gianvito Galasso, Federico Imperato, Rosario Milano, Luciano Monzali, Cacucci, 2017.
    Introduce e coordina: Luigi Vittorio Ferraris. Intervengono: Alberto Basciani, Fabio Bettanin, Giuliano Garavini, Mario Prayer.

    Il volume raccoglie le relazioni presentate e discusse nel corso del convegno internazionale di studi
    tenutosi il 4 maggio 2015 presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di
    Bari “Aldo Moro”. Uno degli aspetti di maggior interesse e preoccupazione che ha caratterizzato il lavoro dei curatori riguarda la difficoltà, dal punto di vista analitico, di identificare le due entità geopolitiche al centro dell’iniziativa, l’Europa e il Medio Oriente, quali espressioni di una unità di interessi e di intenti riscontrabili sul piano delle relazioni internazionali. Si tratta di un elemento che non sussiste in entrambi i casi. Non per il Medio Oriente, poiché, al di là del richiamo alla comune identità arabo-islamica o alla causa del popolo palestinese, permanevano insanabili fratture religiose, etniche, nazionali e tra clan, che rendevano sostanzialmente inimmaginabile una sintesi politica tra i rispettivi popoli, e difficoltosa una loro identificazione geografica. E nemmeno per il Vecchio Continente, segnato prima dalla frattura politico-ideologica del bipolarismo e successivamente indebolito dalla crisi economica della seconda metà degli anni Settanta. Tuttavia, se l’Europa e il Medio Oriente non potevano costituire due soggetti definiti all’interno della comunità internazionale, il percorso intrapreso dall’Europa occidentale a partire dalla fine del
    secondo conflitto mondiale ha reso questa parte del continente un attore centrale, nei confronti del
    quale erano state riposte forti aspettative sia dall’interno sia dall’esterno, come dal Medio Oriente

    Gianvito Galasso Federico Imperato e Rosario Milano collaborano all’attività didattica e di ricerca della cattedra di Storia delle relazioni internazionali del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.

    Storia e storiografia fra passato e futuro. Scritti in onore di Francesco Barbagallo

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Venerdì 27 aprile 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume Storia e storiografia fra passato e futuro. Scritti in onore di Francesco Barbagallo a cura di Fiamma Lussana, Carocci, 2018. Intervengono: Francesco M. Biscione, Andrea Giardina, Leonardo Rapone. Coordina: Fiamma Lussana.

    Il volume ricostruisce la biografia intellettuale di Francesco Barbagallo attraverso l’analisi critica della sua lunga e importante produzione storiografica che, nell’arco di un quarantennio, si è sempre accompagnata a un intenso impegno accademico, civile e istituzionale. Grazie ai contributi di studiosi e allievi che intervengono puntualmente con riflessioni, commenti e interpretazioni, il libro fa ampio riferimento anche alle numerose iniziative scientifiche e culturali che hanno dato impulso alla narrazione e al metodo di lavoro di uno dei più noti storici italiani dell’età contemporanea.

    Indice: In praise of Francesco Barbagallo di Donald Sassoon; Nitti, Giolitti, il Mezzogiorno, il meridionalismo di Giuseppe Barone; La questione del lavoro tra l’esodo e la Cassa del Mezzogiorno di Anna Lucia Denitto; La questione italiana di Gert Sørensen; Napoli negli occhi di chi la guarda di Aldo Schiavone; La storia della camorra di Isaia Sales; La Storia dell’Italia repubblicana Einaudi di Luigi Masella; Rileggendo La formazione dell’Italia democratica di Giuseppe Vacca; L’Italia repubblicana di Francesco Barbagallo di Pierluigi Totaro; Francesco Barbagallo storico del PCI di Alexander Höbel; La biografia politica di Enrico Berlinguer di Albertina Vittoria; Storiografia e metodologia di Rossano Pisano; La tradizione storiografica gramsciana nella direzione di “Studi Storici” di Fiamma Lussana; Il metodo del lavoro culturale di Giovanni Bruno; Il manuale di storia contemporanea di Carmelo Pasimeni

    Fiamma Lussana è professore di Storia contemporanea all’Università di Sassari. Tra le sue pubblicazioni più recenti: In Russia prima del Gulag. Emigrati italiani a scuola di comunismo (2008); L\'Italia dalla Grande Guerra alla Liberazione (1915-1945) (2009); Il movimento femminista in Italia. Esperienze, storie, memorie (2012); L’Italia del divorzio. La battaglia fra Stato, Chiesa e gente comune (1946-1974) (2014). Fa parte del Comitato scientifico della rivista «Studi Storici» ed è membro del Comitato dei garanti della Fondazione Gramsci.

    Il sessantotto sequestrato. Cecoslovacchia, Polonia, Jugoslavia e dintorni di Guido Crainz

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Biblioteca di storia moderna e contemporanea, Italia

    Martedì 8 maggio 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma),
    sarà presentato il volume Il sessantotto sequestrato. Cecoslovacchia, Polonia, Jugoslavia e dintorni di Guido Crainz, Donzelli, 2018. Ne discutono: Annalisa
    Cosentino, Guido Crainz, Francesco Guida, Pavel Kolář. Coordina: Angelo Bolaffi. Sarà presente l’editore Carmine Donzelli.
    A distanza di cinquant’anni dal simultaneo manifestarsi dei movimenti di contestazione del ’68 in tante parti del Vecchio continente, iniziamo forse a comprendere che per la sua storia successiva sono rilevanti soprattutto i rivolgimenti, i traumi e i processi che segnarono la Cecoslovacchia, la Polonia e altre aree dell’Europa «sequestrata» dall’impero sovietico, per dirla con Milan Kundera. Per molti versi quei rivolgimenti appresentarono uno spartiacque: la conferma definitiva che il «socialismo reale» non era riformabile. I processi che attraversarono allora quest’area furono solo
    apparentemente stroncati a Praga dai carri armati del Patto di Varsavia e in Polonia da una brutale
    offensiva di regime che assunse violenti toni antisemiti, provocando l’esodo di una ricca comunità intellettuale e di una parte significativa degli ebrei rimasti nel paese dopo la Shoah. In realtà, pur nel modificarsi di prospettive e di visioni del mondo, si dipanano da allora alcuni esili e al tempo stesso straordinari fili che portano al 1989, passando per Charta 77 in Cecoslovacchia o per il Kor e Solidarność in Polonia. Eppure, in quel fatidico ’68, i giovani, gli intellettuali e i rinnovatori di quei paesi, i sostenitori di un «socialismo dal volto umano», non trovarono nei movimenti studenteschi dell’Occidente quel solidale sostegno che sarebbe stato necessario. Né lo ebbero dai partiti comunisti europei. Perché? E perché in molte ricostruzioni storiche complessive ha prevalso spesso una sostanziale rimozione di questi aspetti? A queste domande e a questi nodi rispondono i contributi del libro: il saggio di apertura di Guido Crainz; quelli di Pavel Kolář, Wlodek Goldkorn, Nicole Janigro, Anna Bravo; e i documenti di studenti e intellettuali di allora, con le successive testimonianze di personalità come Jiří Pelikán, Adam Michnik, Zygmunt Bauman.

    «L’unanimità più uno». Plebisciti e potere, una storia europea (secoli XVIII-XX)

    Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea via Michelangelo Caetani 32, Roma, Italia

    Giovedì 10 maggio 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma),
    sarà presentato il volume «L’unanimità più uno». Plebisciti e potere, una storia europea (secoli XVIII-XX) di Enzo Fimiani, Le Monnier, 2017. Intervengono:
    Maurizio Ridolfi, Raffaele Romanelli. Coordina: Marco De Nicolò. Sarà presente l’autore.
    Per la prima volta viene ricostruita nella sua interezza e complessità la storia del rapporto plebiscitario tra potere politico e adesione di massa nell'Europa contemporanea. Frutto di studi e ricerche pluridecennali, il volume solleva questioni cruciali della modernità politica, racconta e interpreta in una prospettiva comparata i plebisciti e i fenomeni da essi innescati, muovendosi attraverso un arco temporale di due secoli; una ventina di aree nazionali europee; una serie di nodi
    che arrivano a toccare la natura stessa della democrazia (e dell'anti-democrazia); una pluralità di regimi, esperienze politiche e figure storiche, dai due Napoleone a Cavour, da D'Annunzio a Mussolini, da Hitler a Salazar e Franco, fino a De Gaulle e Gorbachev. Alla storia si aggiunge l'attualità: se il plebiscitarismo appare ancor oggi una delle facce più evidenti della politica nel
    contesto europeo, questo libro giunge a trattare vicende che molto ci riguardano, come cittadini del secolo XXI.

    Dalla “filosofia del ridere” alla promozione del libro

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Mercoledì 16 maggio 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma),
    sarà presentato il volume Dalla “filosofia del ridere” alla promozione del libro. La biblioteca circolante di A. F. Formiggini (Roma, 1922-1938) di Vittorio Ponzani,
    Settegiorni editore, 2017. Intervengono: Simonetta Buttò, Chiara De Vecchis.
    Coordina: Patrizia Rusciani. Sarà presente l'autore, con Paolo Traniello in rappresentanza dell'editore.

    La ricostruzione della società e la rifondazione dell'Europa su nuove basi doveva passare attraverso
    l'umorismo e il riso, perché proprio il riso è «amore di vita» il ridere, la risata, l'ironia sono strumenti che uniscono gli uomini, li riconciliano fra loro e li rendono più felici e giocondi. Si tratta di una vera e propria filosofia che ha sostenuto l'azione e l'opera di Formiggini, aiutandolo a «fare cose serie in modo faceto», cosi come egli stesso si esprime. Ma accanto a questa disposizione di fondo, che per altro è convissuta nel suo animo con impulsi profondi di natura tragica,
    testimoniati dalla sua fine sconvolgente, l'impegno costante dell'editore modenese è stato rivolto
    alla ricerca degli strumenti più adatti ad agevolare la crescita culturale, in primo luogo i libri, che
    egli ha saputo non solo produrre, ma anche conservare e organizzare in una delle prime e più rilevanti esperienze italiane di biblioteca circolante.

    In terra d’Africa. Gli italiani che colonizzarono l’impero di Emanuele Ertola

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Biblioteca di storia moderna e contemporanea, Italia

    Venerdì 18 maggio 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e
    contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma),
    sarà presentato il volume In terra d’Africa. Gli italiani che colonizzarono l’impero di Emanuele Ertola, Laterza, 2017. Intervengono: Lorenzo Benadusi, Federico
    Cresti. Coordina: Giulia Barrera. Sarà presente l’autore.
    Il 9 maggio 1936, dal balcone di piazza Venezia, Mussolini annunciava agli italiani la «riapparizione dell’impero sui colli fatali di Roma». L’Etiopia, fin dai tempi della disastrosa battaglia di Adua del 1896, era stata l’oggetto del desiderio del colonialismo italiano. Gli italiani per decenni l’avevano voluta, sognata, avevano ucciso ed erano morti per possederla.
    Il duce aveva piani grandiosi: eliminare l’emigrazione all’estero popolando l’Etiopia con milioni di
    italiani, che avrebbero dato vita a una società ideale, produttiva, razzialmente pura e perfettamente fascista. In decine di migliaia risposero all’appello, lasciarono le loro case e partirono, convinti dalla propaganda del regime che avrebbero potuto fare fortuna in una terra ricca di opportunità. La realtà sarebbe stata molto diversa. Ma quali furono le esperienze di coloro che si trasferirono nelle terre del Negus? Dove e come emigrarono? Quanto fu diversa la loro quotidianità da quella vissuta in Italia? Come interagirono
    con gli etiopici e con il regime? La risposta a queste domande ci restituisce la storia degli uomini e
    delle donne che colonizzarono l’impero, con i loro sogni e le loro aspettative, le loro esperienze e i
    loro giudizi su questa breve, ma decisiva, esperienza Oltremare.

    Fascisti sul mare. La Marina e gli ammiragli di Mussolini di Fabio De Ninno

    Mercoledì 23 maggio 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume Fascisti sul mare. La Marina e gli ammiragli di Mussolini di Fabio De Ninno, Laterza, 2017. Intervengono: Mariano Gabriele, Alessio Gagliardi. Coordina: Virgilio Ilari. Sarà presente l’autore.

    Dopo la vittoria nella Grande Guerra, per vent’anni gli ammiragli della Regia Marina coltivarono il sogno di costruire una flotta abbastanza potente da dominare il Mediterraneo. Il fascismo diede loro l’illusione di poter realizzare questo progetto. Attraverso questa via, l’istituzione navale rischiò di sottomettersi alla logica totalitaria del regime. Finora la Marina italiana ha sempre orgogliosamente rivendicato la propria natura ‘regia’, indipendente e autonoma rispetto al fascismo e alla sua politica. Il libro dimostra come gli ammiragli costruirono con Mussolini e con il regime una relazione strettissima che arrivò a determinare scelte decisive negli anni precedenti lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Fascismo e Marina furono più vicini di quanto sinora si fosse pensato e fu attraverso il loro legame che si preparò il terreno per la sconfitta dell’Italia sul mare, quando l’Europa fu trascinata nuovamente nella spirale della guerra. Questa è la storia di come quel sogno nacque, di come si sviluppò nei venti anni della dittatura e di come fallì nei primi mesi della Seconda guerra mondiale.

    Storia dei sionismi. Lo Stato degli ebrei da Herzl a oggi di Arturo Marzano

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Giovedì 24 maggio 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma),
    sarà presentato il volume Storia dei sionismi. Lo Stato degli ebrei da Herzl a oggi di Arturo Marzano, Carocci, 2017.
    Ne parlano con l’autore: Tommaso Dell’Era, Anna Foa.
    A 120 anni dal Primo congresso sionista, che segnò la nascita del sionismo politico di Theodor Herzl; a 100 anni dalla Dichiarazione Balfour, che vide il sostegno strategico di Londra; a 70 anni dalla Risoluzione delle Nazioni Unite n. 181, che stabilì la creazione di uno Stato ebraico in Palestina; a 50 anni dalla Guerra dei Sei Giorni, che segnò l’inizio dell’occupazione dei Territori palestinesi dando al sionismo religioso una torsione messianica e determinandone la traiettoria politica dei decenni successivi; a 40 anni dalla vittoria elettorale del sionismo revisionista e dalla sconfitta del sionismo socialista, che aveva dominato la politica israeliana fino ad allora, è possibile fare un bilancio di che cosa sia stato il sionismo o, per meglio dire, i sionismi. Molteplici sono state, infatti, sin dagli inizi le anime di questo movimento, spesso in forte dissenso l’una con l’altra. Il volume delinea una storia dei sionismi, presentandone l’evoluzione dalle origini ad oggi,
    ricostruendo la genesi e lo sviluppo di ciascuno di essi e mettendo in luce quello che, di volta in volta, è diventato dominante e ha dunque potuto mettere in pratica la propria visione.

    La fabbrica in piazza: culture e metodi di lotta operaia nell’Italia repubblicana

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Martedì 29 maggio 2018, ore 17.15, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Via Michelangelo Caetani, 32 Roma), in collaborazione con British School at Rome, École française de Rome, nell'ambito del Rome Modern Italy Seminar 2017-2018, Ilaria Favretto (Kingston University, UK) terrà una conferenza sul tema:
    La fabbrica in piazza: culture e metodi di lotta operaia nell'Italia repubblicana.