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Calendario di storia contemporanea

 

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    Gisella Bochicchio

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    Eventi from this organizzatore
    Oggi

    Voci della vittoria. La memoria sonora della Grande Guerra di Piero Cavallari, Antonella Fischetti

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Venerdì 8 maggio 2015, ore 17.00, con la collaborazione della Biblioteca di storia moderna e contemporanea, presso l’Auditorium dell’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), verrà presentato il volume Voci della vittoria. La memoria sonora della Grande Guerra di Piero Cavallari, Antonella Fischetti, Donzelli, 2014. Concerto di Sara Modigliani con il gruppo L’albero della libertà e ascolto di dischi originali su grammofoni d’epoca. Interviene: Marino Sinibaldi. Saranno presenti gli autori.

    La Grande guerra è stato il primo conflitto del nostro paese di cui si conservi una memoria «sonora». Fin da subito si avvertì l’esigenza di salvaguardare il ricordo della tragedia appena vissuta attraverso il marmo dei monumenti o la carta e l’inchiostro delle memorie dei soldati. Ci fu chi però ebbe l’idea di affidare alla voce, a cui è legata così intimamente l’identità di ciascuno di noi, e alla parola dei protagonisti il compito di preservare e tramandare quella vittoria tanto discussa: tra il 1924 e il 1925, Rodolfo De Angelis, eclettica figura di artista, pensò di raccogliere le voci di coloro che avevano svolto un ruolo di primo piano nella guerra, invitandoli a declamare i propri celebri discorsi. Sarà questa discoteca, la raccolta La Parola dei Grandi, a costituire il nucleo della Discoteca di Stato che verrà istituita nel 1928. Quelle «voci storiche» (qui riunite nel cd allegato) sono una fonte di importanza unica: le parole di Luigi Cadorna, Armando Diaz, accanto a quelle di Vittorio Emanuele Orlando (la più antica registrazione di un primo ministro italiano) o di Luigi Pirandello, costituiscono una preziosa testimonianza. Si pensi, ad esempio, al documento di Cadorna: il generale non era certo felice di passare alla storia per il bollettino di Caporetto; e così, alla fine della lettura del testo originale, aggiunge una postilla in cui rimarca il successo finale della guerra, con l’intento di «attenuare» la tragicità di quella disfatta. Oltre a offrirci l’affresco di un’epoca (e il modo in cui venne allora «metabolizzata» la guerra), la raccolta si presenta come una galleria di «autoritratti sonori», nei quali alcuni dei personaggi che hanno fatto la nostra storia riflettono su se stessi e, scegliendo una particolare sfumatura, adottando un determinato accento, marcando una parola più di un’altra, di se stessi e delle proprie imprese tratteggiano il quadro che ritengono il più adeguato da lasciare in eredità agli italiani che verranno.

    Il volume è corredato da un cd che contiene le «voci» di: Luigi Cadorna, Enrico Caviglia, Pietro Badoglio, Armando Diaz, Guglielmo Pecori-Giraldi, Paolo Thaon di Revel, Gaetano Giardino, Emanuele Filiberto duca d’Aosta, Vittorio Emanuele Orlando, Tommaso Tittoni, Carlo Delcroix, Filippo Tommaso Marinetti, Luigi Pirandello, Trilussa.

    Piero Cavallari e Antonella Fischetti, studiosi di storia contemporanea, lavorano all’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi.

    Dalla rivoluzione al governo. La sinistra di Antonio Mordini nell’età della Destra (1861-1869) di Christian Satto

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Martedì 12 maggio 2015, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), verrà presentato il volume Dalla rivoluzione al governo. La sinistra di Antonio Mordini nell’età della Destra (1861-1869) di Christian Satto, FrancoAngeli, 2014. Ne discutono con l’autore: Zeffiro Ciuffoletti, Giuseppe Monsagrati. Coordina: Lauro Rossi.

    Il percorso attraverso il quale la Sinistra storica si trasformò in opposizione costituzionale fu complesso e comportò crisi di coscienza e riserve mentali non facili da superare. Antonio Mordini fu tra i primi a rendersi conto della necessità di dare una risposta al problema della natura non pienamente costituzionale dell'opposizione, operando prima dall'interno della Sinistra, poi fondando il "Terzo partito". Questo studio si propone di indagare l'idea di opposizione costituzionale che Mordini propugnò negli anni 1861-1869. Nella sua ottica la Sinistra doveva diventare un cardine di stabilità per il sistema politico e un'alternativa alla Destra per il governo. Chi non accettava la legalità sancita dai plebisciti del 1860 doveva "risegnare il proprio mandato, presentare la propria renunzia e ritirarsi dal Parlamento". Il vero scopo della Sinistra doveva essere "convertire la minorità in maggiorità", abbandonando l'azione extra legale. L'opera del deputato toscano permette di comprendere meglio alcune dinamiche che accompagnarono il pieno inserimento della Sinistra nel sistema politico postunitario.

    Christian Satto è allievo del corso di perfezionamento in discipline storiche della Scuola Normale Superiore e si occupa di storia politica dell'Ottocento italiano. Fra i suoi contributi recenti: "Per religioso convincimento": il ruolo di Roberto d'Azeglio nell'emancipazione dei "dissidenti" subalpini, in "Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia", Serie 5, 2013

    Per il ciclo “Scritture di guerra”: Aride zolle, di Eugenio Armati

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Giovedì 14 maggio 2015, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), verrà presentato il volume di Eugenio Armati, Aride zolle (Città di Castello, LuoghInteriori, 2014). Intervengono: Agostino Bistarelli, Simona Lunadei, Lucia Strappini. Coordina: Rosanna De Longis.

    In Aride zolle Eugenio Armati (1911-1989), creando il personaggio di Stato Civile, ha trasposto in forma narrativa le sue esperienze di guerra, nel viaggio forzato che lo portato – tra il 1939 e il 1943 – come “fante tra i fanti” in diversi luoghi dell’Italia, della Jugoslavia e dell’Unione Sovietica. Partito per il fronte russo il 30 novembre 1941, è tornato in Italia con il terzo e ultimo avvicendamento il 15 novembre 1942.
    Il vero diario di quel periodo è andato perduto in un bombardamento, ma la ricca corrispondenza intercorsa sia con la fidanzata e poi moglie sia con gli amici è testimone di questa “narrativa vissuta”.

    La presentazione è il secondo appuntamento del ciclo di incontri Scritture di guerra, che proseguirà il 21 maggio con la discussione sul libro di Gianluca Cinelli, Prigionieri nei Lager di Hitler e di Stalin. L'esperienza del totalitarismo nella memorialistica italiana e tedesca.

    Eugenio Armati, tipografo-compositore prima a Todi e poi a Roma, ha nutrito una forte passione per la scrittura. Ha lasciato alcuni racconti per bambini e ragazzi, numerose lettere e un manoscritto, da lui intitolato Aride zolle che le figlie, rispettando integralmente il testo, hanno trascritto per la stampa.

    Todo cambia. Figli di desaparecidos e fine dell’impunità in Argentina, Cile e Uruguay di Gennaro Carotenuto

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Venerdì 15 maggio 2015, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), verrà presentato il volume Todo cambia. Figli di desaparecidos e fine dell'impunità in Argentina, Cile e Uruguay di Gennaro Carotenuto, Le Monnier, 2015. Ne discutono con l’autore: Lucia Ceci, Maria Rosaria Stabili. Coordina: Claudio Tognonato.

    Cosa hanno in comune Sofia Prats, figlia di un alto ufficiale dell'Esercito cileno, e Jessica Tapia, figlia di un minatore comunista? Entrambi i loro padri furono assassinati da Augusto Pinochet e dal Terrorismo di Stato delle dittature latinoamericane. Attraverso la storia orale, la metodologia che aiuta a capire come le persone comuni abbiano affrontato i grandi passaggi delle loro epoche, leggiamo le testimonianze originali, a volte drammatiche, a volte serene, su come i figli dei desaparecidos in Argentina, Cile e Uruguay abbiano preso in mano le loro vite. La storiografia serve così a sciogliere stereotipi consolidati sul Continente. "Todo cambia", come canta Mercedes Sosa. Decenni di lotte per la verità e la giustizia fanno sì che oggi molti dei torturatori e assassini che negli anni Settanta aprirono le vene dell\'America latina, dopo processi esemplari, qui studiati attraverso fonti giudiziarie inedite, stiano pagando per i loro crimini suturando le ferite di una società intera.

    Gennaro Carotenuto insegna World History all\'Università di Macerata. È stato tra l\'altro Research Fellow presso l\'Istituto di Alti Studi sull\'America Latina dell\'Università Parigi 3 Sorbona e Teaching Fellow all\'Università di Montevideo e all\'Università Bocconi di Milano.

    L’urlo contro il regime. Gli antifascisti italiani in Tunisia tra le due guerre di Leila El Houssi

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Lunedì 18 maggio 2015, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), verrà presentato il volume L'urlo contro il regime. Gli antifascisti italiani in Tunisia tra le due guerre di Leila El Houssi, Carocci, 2014. Ne discutono con l’autrice: Federico Cresti, Lucia Valenzi. Coordina: Rosanna De Longis.

    Il volume affronta il tema dell’antifascismo italiano in Tunisia tra le due guerre mondiali e rimette in discussione il luogo comune secondo cui la numerosa collettività italiana presente nel paese nordafricano fosse totalmente schierata col regime fascista. In realtà, contro la dittatura di Mussolini e la sua propaganda sorse una corrente di opposizione i cui protagonisti furono membri dell’élite borghese liberale di appartenenza massonica, militanti del movimento anarchico, esponenti della classe operaia organizzata nei partiti della sinistra socialista e comunista e aderenti a Giustizia e Libertà. Nacque così un dinamico laboratorio politico animato da giovani italo-tunisini che vide nei primi anni Trenta la costituzione della sezione tunisina della Lega italiana dei diritti dell’uomo (LIDU) e, in seguito, l’apporto di personalità politiche come Velio Spano e Giorgio Amendola inviati dal Centro estero del PCI per dare respiro internazionale al movimento antifascista di Tunisia. Le vicende di questo nucleo antifascista sono state ricostruite attraverso l’analisi della stampa, della memorialistica e di una vasta documentazione reperita negli archivi tunisini, italiani e francesi.

    Leila El Houssi si occupa di storia, culture e questioni di genere nel Nord Africa in età contemporanea. Coordinatrice scientifica e docente del Master Mediterranean Studies presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Firenze, è autrice di numerosi saggi pubblicati in volumi e periodici italiani e stranieri. Nel 2013 ha pubblicato Il risveglio della democrazia. La Tunisia dall’indipendenza alla transizione.

    Asinara. Isola piccola, grande storia. Prigionieri e profughi della Prima guerra mondiale, dicembre 1915-luglio1916 di Assunta Trova e Giuseppe Zichi

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Mercoledì 20 maggio 2015, ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), verrà presentato il volume A, EDES, 2014. Intervengono: Annalisa Zanuttini, Gabriele D’Autilia. Coordina: Lauro Rossi.
    L’album intitolato I prigionieri di guerra austriaci all’Asinara, 18 dicembre 1915-24 luglio 1916, conservato nell’Archivio centrale dello Stato e pubblicato a cura di Assunta Trova e Giuseppe Zichi, con un’analisi delle immagini di Salvatore Ligios, comprende 51 fotografie, 11 fra piantine, mappe e cartine, 3 grafici e 2 disegni. Il suo recente ritrovamento permette di ricostruire la drammatica esperienza dei cosiddetti "dannati dell'Asinara" attraverso materiali documentari che illustrano la progressiva evoluzione degli insediamenti nell’isola, dal periodo che precede l'arrivo dei prigionieri fino alla costruzione degli spazi destinati ad accogliere gli internati. Furono detenuti nell’isola oltre 20.000 prigionieri austriaci catturati nei primi mesi di guerra, che furono decimati dalle precarie condizioni igieniche e dal diffondersi di malattie epidemiche. L’elenco dei decessi allegato all’album testimonia l’altissima mortalità. Le foto portano poche tracce della realtà del campo, ma, al di là delle imposizioni dettate dalla censura e dall’ufficialità, costituiscono una fonte che si offre a una lettura non ingenua delle immagini, come sottolinea Salvatore Ligios: “La messa in posa era una libera scelta del fotografo oppure l’esecuzione di un ordine del superiore militare o del responsabile sanitario? Il fotografo era un libero professionista o un militare addetto alla documentazione ufficiale? Che fine hanno fatto gli scatti che non sono entrati nella selezione?”.

    Assunta Trova è docente di Storia contemporanea nell’Università di Sassari. Studiosa dell’Ottocento, si è occupata in particolare di storia della Sardegna e del Mediterraneo. Tra le sue recenti pubblicazioni, L' Ottocento. Dalla fusione all'Unità, 1800-1899 (2011), in collaborazione, e il volume C. Cattaneo, Della Sardegna antica e moderna: con 56 lettere intercorse tra lo studioso e i suoi corrispondenti sardi (2010).

    Giuseppe Zichi, dottore di ricerca in Storia delle istituzioni e della società nell’Europa contemporanea, ha svolto attività di ricerca presso l’Università di Sassari. Tra le sue recenti pubblicazioni, Sisini, imprenditori di Sardegna (2013) e, in collaborazione, Giuseppe Garibaldi. Il mito, l’Unità d’Italia e la Sardegna (2011).

    Prigionieri nei lager di Stalin e di Hitler. L’esperienza del totalitarismo nella memorialistica italiana e tedesca di Gianluca Cinelli

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Giovedì 21 maggio, alle 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea, si presenta il volume di Gianluca Cinelli Prigionieri nei lager di Stalin e di Hitler. L'esperienza del totalitarismo nella memorialistica italiana e tedesca (Primalpe, 2014).
    Intervengono: Maria Ferretti, Anna Iuso
    Coordina: Lauro Rossi

    Il volume ricostruisce il modo in cui, in Italia e in Germania, la memorialistica contribuì alla ricostruzione democratica dei due paesi e a rifondare il rapporto fra i reduci e la società, un tentativo spesso fallito o sfruttato per speculazioni politiche. Nelle memorie, la prigionia in Russia e l'internamento in Germania sono spesso presentati come "laboratori" di democrazia e di maturazione etica e politica, nonostante lo shock della violenza subita nei Lager. La prigionia viene quindi come un'esperienza caratterizzata da contraddizioni e conflitti di coscienza, che restituiscono lo spessore umano e la passione etica con cui tanti uomini riuscirono a riappropriarsi della libertà, paradossalmente, solo quando ne furono privati. Il confronto tra la memorialistica italiana e quella tedesca, pressoché sconosciuta in Italia, riporta all'attualità la riflessione sul passato del secondo conflitto mondiale in chiave europea.

    La presentazione di Prigionieri nei Lager di Stalin e Hitler conclude il primo ciclo di incontri Scritture di guerra, sulla memorialistica delle guerre mondiali: gli appuntamenti precedent, il 7 e il 14 maggio, sono stati dedicati, rispettivamente, al volume Avanti sempre di Nicola Maranesi, che ha scandagliato i diari, le memorie e gli epistolari conservati nel fondo inedito «Guerra mondiale 1914-18» dell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, e al racconto autobiografico di Eugenio Armati, Aride zolle.

    Gianluca Cinelli, dottore di ricerca in italianistica, già ricercatore post-doc della Fondazione Alexander von Humboldt presso l'università di Francoforte, è autore di diverse monografie fra cui Nuto Revelli (2011) e Ermeneutica e scrittura autobiografica (2008) e collabora con l'Istituto Storico della Resistenza di Cuneo. Ha pubblicato articoli su Primo Levi, Mario Rigoni Stern, Nuto Revelli e Alessandro Manzoni, nonché sulla memorialistica italiana e tedesca delle due guerre mondiali. Fra i suoi recenti lavori figurano La questione del male in Storia della colonna infame di Alessandro Manzoni (2015) e gli atti del convegno cuneese La memorialistica di prigionia dei militari italiani nella Seconda Guerra Mondiale, apparso nel 2012 su Il presente e la storia n. 84.

    Genere e Storia: un laboratorio internazionale di ricerca

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Venerdì 22 maggio, alle 17.00, presso la biblioteca di storia moderna e contemporanea, si terrà la tavola rotonda: Genere e Storia: un laboratorio internazionale di ricerca, a partire dal volume Nuove frontiere per la storia di genere, Atti del V congresso nazionale della Società italiana delle storiche, a cura di a cura di M.R. Pelizzari e L. Guidi.
    Partecipano: AdalGiso Amendola, Angiolina Arru, Simona Feci, Alessandra Gissi
    Coordina: Isabelle Chabot

    La categoria di frontiera, al centro di questi volumi, che hanno origine dal V Congresso della Società Italiana delle Storiche, allude all’attraversamento di confini attuato dalla Storia di genere: i confini tra discipline, tra privato e pubblico, tra Occidente e altre aree del mondo, sono indagati da ricercatrici e ricercatori di varie generazioni che si confrontano in un’ottica non più limitata ai soli soggetti femminili ma aperta alla Men’s History e agli studi LGBTQ.
    Indice:
    TOMO I
    Parte I. Genere e politica
    I.A partire da Nicole Loraux: il femminile tra hybris e nomos
    II. Gender and Politics in Early Modern Europe
    III.Identità e percorsi di donne nella sfera pubblico-politica del lungo Ottocento lombardo
    IV. Che “genere” di nazione?
    V. Modelli di genere e iniziativa femminile nella costruzione dell’Italia unita
    VI. L’ampiezza di un margine. Genere, cittadinanza e politica nell’Italia repubblicana
    VII. Il fare politica e il fare società delle donne negli anni Settanta: voci, esperienze, lotte
    VIII. Il protagonismo delle donne nell’America Latina del Novecento
    IX. Le sfide del nuovo millennio in Nord Africa e Medio Oriente: gender, dinamiche socio-culturali, processi di trasformazione politica ed economica
    X. Impegno e militanza femminile tra le due rive del Mediterraneo: il caso della Tunisia
    XI. Donne israeliane e palestinesi fra critica, protesta e rappresentazioni
    XII. La rappresentazione del femminile nei piani e programmi d’azione europei per le pari opportunità e la non discriminazione
    Indice dei nomi

    TOMO II
    Parte II.Spazi e ruoli
    I.Archeologia delle differenze
    II. Possedere, gestire, governare: capacità patrimoniale e potere femminile nei secoli IX e X
    III. Ruoli e funzioni delle donne nelle minoranze dal Medioevo all’età contemporanea
    IV. Concealed faith or double identity? “Marranism” in the 19th and 20th centuries
    V. Culture e pratiche femminili tra lavoro e sindacato
    VI. Genere e migrazioni nell’Italia del Novecento
    VII. Vita quotidiana e cultura materiale nell’Italia del dopoguerra
    VIII. Gli spazi delle donne nella criminalità organizzata meridionale tra XIX e XXI secolo: ruoli, pratiche, identità
    Indice dei nomi

    TOMO III
    Parte III. Immaginari e linguaggi
    I. Educazione dell’élite femminile: cultura delle donne, cultura per le donne tra tardo Medioevo e prima età moderna
    II. La memoria sovversiva: tracce e trame di vita affettiva
    III. Ritratti femminili nella Storia
    IV. Individui e sentimenti. Alcuni case studies tra Otto e Novecento
    V. Il genere del pubblico: questioni per una storia della ricezione femminile nelle arti della scena
    VI. Immaginari corporei e rappresentazioni di genere tra danza, scrittura e società
    VII. La storia delle donne nella storia del cinema: le pioniere italiane
    Parte IV.Il corpo: discorsi e pratiche
    I. Corpo e gender. Una nuova lettura della storia sociale e culturale
    II. Il genere della violenza. Linguaggi e rappresentazioni
    III. Corpo tra libertà e controllo pubblico nelle società contemporanee. Uno spazio di confronto per il pensiero femminista
    IV. Comportamenti sessuali nell’Italia unita
    V. Linee per una storia del movimento delle lesbiche in Italia
    VI. Medicina delle donne, medicina per le donne dall’età moderna all’Ottocento
    VII. Curare al femminile: idee scientifiche e pratiche tra pubblico e privato (XIX-XX sec.)
    VIII. Medicalizzazione della maternità
    IX. Questioni di cittadinanza tra etica, bioetica e diritto
    Indice dei nomi
    Profili delle Autrici e degli Autori

    Nota sulle Curatrici
    Laura Guidi insegna Storia contemporanea e Storia di genere all’Università di Napoli “Federico II”. Ha pubblicato numerosi saggi e volumi su temi di storia sociale e culturale del XIX e XX secolo. È socia fondatrice della Società Italiana delle Storiche.
    Maria Rosaria Pelizzari insegna Storia contemporanea all’Università di Salerno, dove è delegata del Rettore per le Pari Opportunità. Si interessa di Storia sociale e di Gender Studies, in particolare della storia della violenza contro le donne e i minori tra XIX e XX secolo.

    1914-1918. La Grande Guerra di Oliver Janz (Torino, Einaudi, 2014).

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Lunedì 25 maggio 2015, alle ore 17.00, in collaborazione con l’Istituto storico germanico di Roma, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), verrà presentato il volume 1914-1918. La Grande Guerra di Oliver Janz, Einaudi, 2014. Ne parlano con l’autore: Martin Baumeister, Nicola Labanca. Coordina: Rosanna De Longis.

    La Grande Guerra non fu soltanto il primo conflitto «totale» - capace, cioè, di coinvolgere e mobilitare ogni forza sociale ed enormi risorse economiche -, ma anche la prima guerra realmente globale nella storia del mondo. Essa rappresentò non solo per l'Europa, ma anche per molti paesi extraeuropei la «catastrofe originaria del XX secolo». Prima di allora mai nessun evento aveva cambiato la vita di così tante persone in tutti i continenti. La prima guerra mondiale dimostra quanto il mondo e il sistema di potere internazionale fossero globalizzati già nel 1914. Un disastro su vasta scala che, a partire dai Balcani, influenzò in maniera diretta sia i sistemi produttivi e finanziari sia l'assetto sociale e politico dei paesi che presero attivamente parte al conflitto, dall'Europa e le sue colonie fino ai molti Stati extraeuropei. Ed è proprio a partire da questo punto di vista globale che Oliver Janz analizza gli eventi e le conseguenze di lungo periodo del conflitto. Storia politica, economica, militare e sociale - dai movimenti delle masse e degli eserciti alla vita quotidiana delle popolazioni -, raccontata avvalendosi dei più recenti apporti della ricerca storiografica: un saggio innovativo che unisce al rigore della ricostruzione storica una prospettiva originale e ricca di sfaccettature.

    Oliver Janz è professore di storia contemporanea alla Freie Universität di Berlino. Ha pubblicato numerosi libri e saggi dedicati alla storia della Germania e dell'Europa, tra i quali ricordiamo: Bürger besonderer Art. Evangelische Pfarrer in Preußen (1994), Centralismo tra otto e novecento (1997), Transnationale Geschichte (2006), Das symbolische Kapital der Trauer (2009), Dolce Vita? Italienische Migranten in Deutschland (2011); Gender History in a Transnational Perspective (2014). Dirige numerosi progetti internazionali sulla prima guerra mondiale, tra cui l'innovativa «1914-1918-online. International Encyclopedia of the First World War» (www.1914-1918-online.net).

    Caro Chabod. La storia, la politica, gli affetti (1925-1960), di Margherita Angelini e Davide Grippa

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Mercoledì 27 maggio 2015 alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), in collaborazione con l’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea, verrà presentato il volume Caro Chabod. La storia, la politica, gli affetti (1925-1960) di Margherita Angelini e Davide Grippa, Carocci 2015. Intervengono: Piero Craveri, Lauro Rossi, Edoardo Tortarolo, Marcello Verga

    «Che sarà di noi, del nostro paese, di tutto ciò che ci è caro? Se vorremo, potremo risorgere: ed è dovere anzitutto di noi, uomini di studio, di lavorare perché questo volere ci sia, nei giovani almeno a cui è affidato il compito arduo!» (F. Chabod a E. Sestan, 1944). Federico Chabod (1901-1960) è stato tra i più autorevoli studiosi di storia italiani e internazionali. Il volume raccoglie i carteggi personali dello studioso con i suoi maggiori corrispondenti, in particolare con quelli a cui era legato da vincoli affettivi (da Carlo Levi a Gaetano Salvemini), di collaborazione (da Giovanni Gentile a Franco Venturi), editoriali (da Alberto Pirelli ad Antonio Giolitti) e politici (da Ugo La Malfa ad Alcide De Gasperi). La raccolta offre spunti di riflessione per alcuni nodi critici della storia: le due guerre mondiali, le dittature europee e la Guerra fredda.

    Margherita Angelini è ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze storiche, geografiche e dell’antichità dell’Università di Padova, dove si occupa di istituzioni culturali e storiografia italiana e tedesca nel Novecento. È autrice di Fare storia. Culture e pratiche della ricerca in Italia da Gioacchino Volpe a Federico Chabod (2012) e Transmitting Knowledge: The Professionalisation of Italian Historians (1920s-1950s) (2010).

    Davide Grippa è ricercatore presso l’Istituto storico italiano per l’Età Moderna e Contemporanea di Roma. I suoi interessi di ricerca sono rivolti all’analisi del ruolo avuto dalle emozioni nell’elaborazione della memoria storica e nella formazione del pensiero politico. Tra le sue pubblicazioni: Un antifascista tra Italia e Stati Uniti. Democrazia e identità nazionale nel pensiero di Max Ascoli (2009) ed Emozioni e controllo della memoria storica nell’Enciclopedia italiana (2012).