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Premio ANCI-Storia 2013

Vincitrice: Anna Pellegrino per "La città più artigiana d’Italia. Firenze 1861-1929"

La Commissione giudicatrice – composta da Anna Lucia Denitto (presidente), Bruno Bonomo, Barbara Bracco, Marco Gervasoni e Simone Neri Serneri  – ha esaminato un’ampia selezione di opere rispondenti ai criteri per la candidatura al Premio Anci Storia 2013 e dopo un approfondito confronto ha individuato all’unanimità come particolarmente meritevoli i tre seguenti studi:

  • Anna Pellegrino, La città più artigiana d’Italia. Firenze 1861-1929, Milano, Franco Angeli, 2012
  • Gian Marco Vidor, Biografia di un cimitero italiano. La Certosa di Bologna, Bologna, Il Mulino, 2012
  • Luciano Villani, Le borgate del fascismo. Storia urbana, politica e sociale della periferia romana,  Milano, Ledizioni, 2012

La commissione ha quindi deciso all’unanimità di assegnare il premio Anci-Storia 2013 ad Anna Pellegrino e al volume

La città più artigiana d’Italia. Firenze 1861-1929, Franco Angeli, Milano, 2012

L’opera di Anna Pellegrino ricostruisce la storia del lavoro e dell’imprenditorialità artigiana in Firenze considerandola come chiave di lettura della storia della città e delle sue trasformazioni materiali, sociali e istituzionali. Con un approccio metodologicamente avvertito, debitore delle tendenze francesi di storia urbana, la ricerca è solidamente basata sull’intreccio di una vasta e composita documentazione e i risultati sono esposti in maniera chiara e convincente e consapevolmente aperti alla comparazione, perché il tema specifico è collocato in una più ampia cornice analitica che ne illumina a pieno il rilievo e le molteplici implicazioni. La storia del mondo artigiano fiorentino e della città nel suo insieme è infatti ricostruita sotto una notevole varietà di profili: economico, sociale (del lavoro e dell’associazionismo), culturale e istituzionale, e lungo l’ampio arco cronologico che vide Firenze e le sue forze sociali e produttive, in primo luogo quelle artigiane, confrontarsi dapprima con la istituzione della capitale del regno e in seguito con la modernità del primo Novecento.
Pellegrino evidenzia in particolare l’intreccio tra la dimensione identitaria e la struttura economica e sociale e coniuga efficacemente interessi pragmatici e interessi ideologici, obiettivi materiali, culturali e di natura simbolica. L’analisi del nuovo artigianato urbano fiorentino s’intreccia così con la storia sociale, politica e del territorio senza mai perdere di vista la dimensione nazionale ed europea.