La Commissione giudicatrice (presieduta da Guido Melis e composta da Stefano Cavazza, Giancarlo Monina e Anna Pellegrino) ha proclamate vincitrici ex aequo del Premio ANCI-Storia 2014 le monografie di ricerca: Cremona civilissima. Storia di una politica scolastica 1860-1911 (ETS) di Matteo Morandi e Il cerchio della politica. Notabili, attivisti e deputati a Torino tra ’800 e ’900 (Zamorani) di Davide Tabor.
Il volume di Morandi si colloca all’interno di un filone degli studi storico-pedagogici che negli ultimi decenni ha fattivamente concorso a chiarire alcuni fondamentali passaggi del nostro farsi nazione, a cavallo tra Risorgimento ed età liberale. Oggetto della ricerca è una Cremona che esce dal dominio asburgico per inserirsi nella cornice dello Stato unitario carica di un ingombrante mito del passato e insieme di un diffuso sentimento di depressione. L’autore ne tratteggia con finezza i sintomi nella vita pubblica e nel dibattito politico municipale dei primi decenni unitari, nonché nel disagio della classe dirigente di fronte ai rigori di una “piemontesizzazione” che le appare autoritaria e calata dall’alto. La scuola è il campo nel quale queste tensioni emergono come più persistenti: quasi un filo continuo che Morandi segue con sapienza sin dai primi anni Sessanta, ponendo a confronto, in un riuscito gioco di rimandi reciproci, la politica scolastica (cittadina e nazionale), l’evoluzione della politica nazionale, gli intrecci tra dimensione comunale e realtà nazionale in fieri. Un ritratto a tutto tondo che analizza con meticolosa indagine – spesso sulla base di fonti giornalistiche locali, ma ancora più spesso mettendo a frutto una attenta ricerca sulle fonti di archivio, locali e nazionali – personalità di spicco, famiglie, ideologie, interessi locali, interessi corporativi, figure emergenti come quelle dei maestri e soprattutto delle maestre. Lo studio di un caso locale, affrontato con metodologie e strumenti conoscitivi adeguati, che offre più d’uno spunto per comprendere sia altre storie locali sia per capire meglio la storia nazionale.
Il volume di Tabor studia i meccanismi di interrelazione tra la direzione politica locale e quella nazionale nella rete delle organizzazioni liberale, cattolica e socialista torinese tra la fine dell’Ottocento e il primo decennio del Novecento. Attraverso un’accurata analisi dei dati elettorali e della loro distribuzione nel territorio, dell’organizzazione degli spazi urbani e della simbologia scelta per marcarli, l’autore propone un’efficace geografia del consenso cittadino. Particolare interesse riveste la disamina della folla partecipante alla grande festa popolare del 1906 (celebrazioni ufficiali della battaglia di Torino del 1706) ottimamente rappresentata in termini sociologici e antropologici. Ne risulta un quadro vivace e dinamico della comunità cittadina, che si giova anche di un attento censimento della popolazione per fasce di età, livello di cultura, professioni e mestieri, con particolare riguardo alle donne e ai processi della loro emancipazione. Completa il lavoro l’analisi della componente dei notabili con alcune biografie esemplari che consentono di vedere in azione questi reticoli del consenso. Basato su una seria e approfondita ricerca archivistica, il volume rappresenta una risposta innovativa ed efficace alla domanda su come si ponga il rapporto tra élites nazionali e contesti locali nell’Italia liberale.
Nel segnalare l’eccellente livello qualitativo delle ricerche valutate, la Commissione dedica in particolare una menzione speciale ai seguenti quattro volumi:
Margherita Becchetti, Fuochi oltre il ponte. Rivolte e conflitti sociali a Parma 1868 – 1915, (DeriveApprodi )
Michelangiola Di Giacomo, Da Porta Nuova a Corso Traiano: movimento operaio e immigrazione a Torino, 1955-1969 (Bononia UP)
Silvano Montaldo, Celebrare il Risorgimento. Collezionismo artistico e memorie familiari a Torino, 1848-1915 (Carocci)
M. Elisabetta Tonizzi, Genova nell’Ottocento: da Napoleone all’Unità (Rubbettino)