La giuria del premio Anci-Storia, composta da Giorgia Chinè e Vincenzo Santoro per ANCI e da Daria De Donno, Cecilia Novelli e Jacopo Perazzoli per SISSCO ha individuato i seguenti tre volumi per la selezione finale: Marco Gualtieri, L’Estate romana (1977-1985). La città, la politica, l’effimero, Pisa, Pacini, 2023; Roberta Biasillo, Una storia ambientale delle Paludi pontine. Terracina dall’Unità alla bonifica integrale (1871-1928), Roma, Viella, 2023; Emanuele Edallo, Il razzismo in cattedra. L’Università di Milano e la persecuzione degli ebrei, Roma, Donzelli, 2023 e ha deciso all’unanimità di assegnare il premio Anci-Storia all’opera di Marco Gualtieri, L’estate romana (1977-1985). La città, la politica, l’effimero, Pisa, Pacini, 2023 e di attribuire una menzione speciale agli altri due volumi.
Il libro di Marco Gualtieri, L’Estate romana (1977-1985), ripercorre la genesi e le principali proposte culturali organizzate dal comune di Roma in numerosi spazi museali della capitale a partire dal 1977, in linea con una rinnovata storiografia politica attenta alla dimensione urbana degli immaginari sociali e delle pratiche simboliche, con cui l’a. si confronta in maniera originale e innovativa.
Nel farlo, anche grazie a una fonte finalmente accessibile agli studiosi, il fondo di Renato Nicolini (assessore alla cultura dal 1976 al 1985) presso l’Archivio Storico Capitolino, Gualtieri riesce a porre in connessione le scelte politiche locali con l’evoluzione del quadro nazionale: per esempio, le proposte dell’estate del 1978 – un anno cruciale per la storia del nostro Paese – sono giustamente illustrate anche alla luce della ricerca di spensierata evasione da parte della cittadinanza. Si è trattato di una scelta non di chiusura, bensì di apertura anche nei confronti delle possibili suggestioni che provenivano dagli ambienti della sinistra extrapartitica.
Altrettanto interessante è stato il lavoro di ricostruzione, assai minuzioso, condotto sulle reazioni delle forze politiche dinanzi alla cosiddetta “stagione dell’effimero”. Grazie anche ad uno spoglio preciso e puntuale della stampa di partito e di quella generalista, Gualtieri è riuscito a saggiare le differenti modalità con cui venne letto ed interpretato l’effimero. Così facendo, non si è limitato ad una pur importante analisi sulle politiche culturali della città di Roma tra anni Settanta e Ottanta, ma è anche riuscito a confrontarsi con il rapporto fra culture politiche, consumo e cultura di massa. Un libro sull’immaginario, di grande rigore scientifico.
Infine, deve essere sottolineato un ultimo aspetto: ricavato da una tesi di dottorato, che è stata riveduta e rielaborata, il volume dimostra quanto si possa fare storia delle politiche locali senza perdere di vista né il contesto politico nazionale, né, tanto meno, le trasformazioni sociali del Paese in questione, in questo caso l’Italia nel complicato ventennio 1970-1980.