Stefano Vitali
Il contributo si propone di riflettere su talune implicazioni della trasformazione dei supporti e delle modalità di acceso ai materiali documentari derivanti dalla diffusione delle tecnologie informatiche e telematiche dal punto di visto del loro utilizzo quali fonti di conoscenza storica: in che misura caratteri tipici del “documento digitale” quali la sua tendenziale perdita di stabilità, l’evanescenza di concetti tradizionali quali quello di autenticità (oltre che ovviamente quelli di “archetipo” o di “originale” e copia), l’elevata manipolabilità, e la totale scomparsa dei caratteri fisico-logici del documento cartaceo possono incidere sugli statuti metodologici della ricerca storica ed in particolare su taluni caratteri della tradizionale esegesi delle fonti?
Questi caratteri rinviano all’esigenza di elaborare una sorta di “filologia del documento elettronico”, che metta a punto le metodologie per la sua identificazione, la sua verifica, la sua esatta citazione ma rinviano anche ad altri piani d’analisi, a questioni che più che l’esegesi coinvolgono l’ermeneutica di documenti e archivi digitali e il rapporto conoscitivo dello storico con queste fonti.
Il contributo si propone di avviare una prima riflessione sull’insieme di queste tematiche.