Rassegna stampa 2022-06 dal 20 marzo al 2 aprile 2022
A cura di Andrea Azzarelli e Michele Di Giorgio
Stampa estera: Le Figaro e Le Monde
Ucraina e Russia
Gli eventi ucraini hanno occupato quasi per intero le pagine della stampa italiana. Le vicende passate e attuali di Russia e Ucraina e le trasformazioni dei rapporti tra la Russia e le potenze occidentali sono state oggetto di analisi talvolta molto accurate. Al centro del dibattito italiano per molti giorni c’è stata la questione dell’aumento delle spese militari, che riguardava peraltro anche altri paesi dell’Unione Europea. L’argomento è stato motivo di accese polemiche [1].
Sempre riguardo al conflitto tra Ucraina e Russia, una certa attenzione è stata dedicata anche alla situazione interna della Russia e all’assenza di libertà di informazione nel paese. La sospensione del giornale Novaja Gazeta, diretto dal premio nobel Dmitrij Muratov, ha avuto ampio risalto nelle pagine dei giornali italiani, talvolta insieme con il ricordo di una sua importante redattrice scomparsa ormai da molti anni, Anna Politkovskaja, giornalista assassinata nel 2006 [2].
Le distruzioni causate dalla guerra hanno portato talvolta l’attenzione sulle conseguenze climatiche del conflitto attuale (e anche su quelli causati dalle potenze occidentali negli ultimi cinquant’anni), oltre che sui rischi concreti di povertà e disordine che potrebbero scaturire dalla guerra in corso [3]. Non è mancata poi una certa attenzione per i danneggiamenti al patrimonio artistico e culturale ucraino a causa dei bombardamenti russi [4].
Nel guardare alle vicende ucraine, il riferimento alla storia e al passato si è declinato in diverse direzioni. Non sono mancati riferimenti alla guerra civile russa, alla Seconda Guerra Mondiale, e alle guerre jugoslave, forse anche per la vicinanza del trentennale dell’inizio dell’assedio di Sarajevo (5 aprile 1992) [5].
Nelle pagine del Fatto Quotidiano, partendo dal romanzo La guardia bianca di Bulgakov, Gad Lerner ha riflettuto sui crimini e sui pogrom commessi dai nazionalisti ucraini (ricordando il ruolo di Symon Petljura) nel corso della guerra civile russa. Parlando dell’attuale situazione in Ucraina, Lerner mostra come questo triste e pesante passato sia stato spesso utilizzato (insieme con la presenza del Battaglione Azov tra le forze combattenti ucraine) per «squalificare» la scelta degli ucraini a resistere all’invasione russa. Una scelta che invece l’autore ritiene legittima e condivisa da gran parte della popolazione: «è una denigrazione che gli ucraini non si meritano [conclude Gad Lerner nel suo pezzo]. Denunciamo il nazionalismo aggressivo, ma non cerchiamo alibi per negare loro la dovuta solidarietà» [6].
L’assedio di Stalingrado diventa invece ne Il Giornale lo spunto per ragionare sul rapporto complesso tra la Russia contemporanea e il conflitto, tra i momenti fondativi della narrazione storica sovietica e il presente, nel quale si assiste a una guerra dove sono le forze militari russe a cingere d’assedio varie città ucraine [7]. Su il manifesto trova invece spazio un racconto dell’indipendenza dei paesi baltici grazie alle immagini offerte dal film documentario di Sergei Loznitsa, dedicato proprio a quegli eventi [8].
Altro spunto di riflessione a partire dal conflitto è la questione del ruolo giocato dall’Europa. Da un lato il manifesto sostiene che il conflitto attuale sia eredità di politiche internazionali di stampo novecentesco ormai anacronistiche, argomentando che si debba superare lo stretto legame europeo con la Nato e le sue politiche espansionistiche [9], senza risparmiare critiche al delinearsi di posizioni favorevoli a una sorta di confronto tra civiltà in campo occidentale e russo, posizioni che complicherebbero il percorso di pace [10]; dall’altro il Corriere della Sera pubblica un articolo di Sergio Romano, nel quale l’ex ambasciatore sostiene che gli eventi in corso siano nei fatti una smentita delle ipotesi di Henry Kissinger sull’Unione Europea. Priva di esercito proprio e di potenza nucleare, a differenza di quanto sostenuto in passato dal politico americano, l’UE avrebbe comunque dimostrato di essere in grado di sostenere una propria politica estera in virtù del solo prestigio economico [11]. Si tratta di un tema che ritorna anche nelle pagine de Le Figaro [12].
Di particolare interesse appaiono inoltre una serie di articoli pubblicati su il manifesto che, in sostanza, affrontano un altro argomento legato alle vicende del conflitto in corso. Quali sfide comporta per la sinistra europea la guerra in Ucraina? Quali chiavi di lettura offre al presente quella tradizione politica [13]? E qual è stato negli anni della Guerra Fredda il ruolo politico di alcune componenti della sinistra? Se il 20 marzo Marcello Musto, ripercorrendo la storia del rapporto tra sinistre e guerre del ’900, ha invocato la de-escalation e la necessità di un’Ucraina indipendente e neutrale [14], il 30 marzo, sempre sulle pagine de il manifesto, è stato segnalato il convegno organizzato a Udine intorno alla figura di Willy Brandt, mettendo in luce, non a caso, il suo ruolo nel processo di distensione tra le due Germanie e nei rapporti tra Est e Ovest [15].
Francia
I giornali italiani hanno guardato in questo periodo con interesse a quanto accade in Francia. L’imminenza delle elezioni presidenziali e l’anniversario degli accordi di Evian, con i quali nel 1962 si riconosceva il diritto all’autodeterminazione dell’Algeria, hanno portato diversi quotidiani a interessarsi alle vicende d’Oltralpe [16]. Il manifesto, in particolare, ha messo in luce il tentativo di Emmanuel Macron di aprire un varco per la “pacificazione delle memorie” intorno alla Guerra d’Algeria, una politica in netto contrasto con le posizioni fermamente contrarie a ogni pentimento da parte francese espresse in particolare dai candidati Le Pen e Zemmour [17]. Anche le vicende corse hanno attirato l’attenzione della stampa italiana. La morte in carcere dell’indipendentista Yvan Colonna ha provocato in tutta l’isola manifestazioni e violenze. Vari quotidiani hanno dedicato pagine di approfondimento sugli eventi che hanno scosso la Corsica [18]. Tutti questi argomenti sono naturalmente al centro del dibattito presente nelle pagine di Le Figaro e Le Monde.
Altri argomenti
Nel complesso degli articoli pubblicati in queste due settimane, a fianco dell’ampio dibattito sulla questione ucraina, non sono mancati interventi puntuali su argomenti di interesse culturale. Il 22 marzo sul Fatto Quotidiano, in occasione del decennale della scomparsa di Antonio Tabucchi (25/03/2012), Marco Alloni ricorda lo scrittore in una conversazione con la moglie Maria José de Lancastre [19]. Danilo Taino, nel Corriere della Sera del 29 marzo, dedica un approfondimento all’ultimo libro di Federico Rampini, intitolato Suicidio Occidentale. Si mette in luce il tentativo di Rampini di rileggere certe tendenze della cultura progressista americana, e in particolare l’azione di gruppi e movimenti come Black Lives Matter, come causa dell’indebolimento delle democrazie occidentali e dei loro valori [20]. Il Giornale, invece, il 30 marzo pubblica un’intervista a Massimo Arcangeli, linguista e sociologo della comunicazione, promotore di una raccolta firme su change.org contro l’uso dello schwa nei documenti di carattere ufficiale [21]. Nelle pagine del Fatto Quotidiano si segnala l’uscita di una lunga inchiesta giornalistica dedicata al “caso Pecorelli”, pubblicata in un podcast di nove puntate scritto e curato da Raffaella Fanelli [22]. Il Foglio segnala invece la nuova edizione (per i tipi di e/o) del romanzo Zona di Mathias Énard, un libro di oltre quattrocento pagine difficile da descrivere in breve, un lungo flusso di coscienza nel quale un criminale franco-croato ripercorre le atrocità della guerra in Croazia e in Bosnia [23]. Sempre dal punto di vista editoriale, Avvenire segnala che il recente volume di Rosemary Sullivan (The Betrayal of Anne Frank: A Cold Case Investigation), sul notaio ebreo che avrebbe tradito e segnalato Anna Frank e la sua famiglia ai nazisti, è stato ritirato dal commercio nella sua edizione olandese perché non «attendibile sul piano storico» [24].
Non mancano segnalazioni di eventi o iniziative di carattere storico: il manifesto, in particolare, informa del rilancio de Il De Martino, rivista legata al nome dell’antropologo e alle ricerche di storia orale [25], mentre il Corriere della Sera dà notizia del convegno di Bologna dal 30 marzo al 2 aprile sull’Italia nei lavori degli storici stranieri [26] e informa dell’evento Storie in Piazza, nona edizione del festival genovese tenutosi dal 31 marzo al 3 aprile [27]. Un certo spazio trovano poi vari articoli relativi alla storia del nazismo [28] e alle vicende di Roma nel 1943, oggetto di un nuovo romanzo di Walter Veltroni [29].
Sempre per quanto riguarda la storia, di particolare interesse risultano alcuni articoli pubblicati su Le Figaro. Il rapporto tra l’evoluzione recente del panorama politico europeo e la diffusione di movimenti politici spesso definiti populisti portano il quotidiano a riandare alle origini del termine, proponendo un confronto con lo storico Bertrand Joly, autore di vari contributi sulla figura del generale Boulanger, guida di un ampio movimento politico nella Francia di fine Ottocento e, in questo caso, rievocato come esempio di leader carismatico di un raggruppamento populista [30]. Su Le Monde, invece, oltre a interventi puntuali sulla presenza di ex terroristi italiani in terra francese [31], sul tema di ciò che viene definito wokisme [32] e sull’evoluzione storica del concetto di apocalisse , evocata da Vladimir Putin qualche anno fa a fronte di una possibile catastrofe nucleare, trova spazio anche un’analisi di lungo periodo della storia delle elezioni in Francia, a partire da un volume storico di Laurent Perrot [34].
La morte di Madeleine Albright, segretario di Stato durante il secondo mandato presidenziale di Bill Clinton, offre lo spunto per rileggere gli interventi militari statunitensi e della Nato nel corso degli anni ’90 [35]. Il Corriere della Sera, in particolare, mette in luce la politica fortemente interventista sostenuta dalla Albright nei Balcani e in altri contesti dell’epoca, sottolineando la sua ferma decisione di combattere, anche con la forza, i regimi identificati di volta in volta come totalitari. Nelle pagine del Fatto Quotidiano, al contrario, la figura della Albright viene ricordata con accenti piuttosto duri [36]. Nella stampa francese, la sua figura politica viene ora riletta come figura emblematica di una politica estera statunitense militante e interventista [37], ora ripresa nelle sue parole di critica alle politiche di Vladimir Putin [38].
Nell’Avvenire e nel Corriere della Sera trova spazio anche il ricordo di Maria Romana De Gasperi, anche se nel racconto proposto da Aldo Cazzullo la vicenda sembra più un’occasione per ricordare la figura del padre che per raccontarne il percorso personale [39]. Sempre sul Corriere della Sera, compaiono anche un ricordo di Marco Biagi, giuslavorista assassinato dalle Nuove Brigate Rosse venti anni fa [40], e una riflessione sulla memoria di Falcone e Borsellino, simbolo, nella lettura di Gian Carlo Caselli, di un paese capace di esprimere varie forme e realtà di impegno antimafia [41].
1 Wanda Marra, “È sbagliato aumentare le spese militari. E serve trasparenza sulle armi”, il Fatto Quotidiano, 20/03/2022; Nicola Borzi, Asse tra Leonardo e Iveco: gli affari “militari” di Elkann, il Fatto Quotidiano, 22/03/2022; Giovanna Casadio, Aumento delle spese militari, sulle armi la Lega ci ripensa. Tra astenuti e contrari, ecco come sono divisi i partiti, repubblica.it, 23/03/2022; Donatella Di Cesare, Le armi e il suo silenzio, il Fatto Quotidiano, 24/03/2022; Silvio Buzzanca, Spese militari, ecco i tre scenari per evitare che il governo inciampi sulle armi. Domani incontro Draghi-Conte, repubblica.it, 28/03/2022; Maria Maggiore, L’Europa si riarma, il Fatto Quotidiano, 29/03/2022; Federico Garau, Spese militari, tensioni nella maggioranza. Draghi va da Mattarella, ilgiornale.it, 29/03/2022; Andrea Colombo, Sulle spese militari non c’è pace. Draghi sale al Quirinale, ilmanifesto.it, 30/03/2022; Antonio Polito, La spesa per la difesa è necessaria e produttiva, corriere.it, 30/03/2022; Nicola Borzi, Nato, il 2% del Pil alle armi costerà 73 mld all’anno in più, il Fatto Quotidiano, 30/03/2022; Giacomo Salvini, Gli italiani contro Draghi: 3 su 4 non vogliono più spese in armi, il Fatto Quotidiano, 31/03/2022; Salvatore Cannavò, L’aumento al 2%? A trainarlo saranno le armi, il Fatto Quotidiano, 02/03/2022.
2 Marta Ottaviani, Le urla dal silenzio dell’altra Russia. Arresti e bavaglio ai media, avvenire.it, 27/03/2022; Sospende le pubblicazioni “Novaya Gazeta” di Muratov, Nobel per la Pace, avvenire.it, 28/03/2022; Michela A.G. Iaccarino, La guerra delle parole: Novaja Gazeta chiude, il Fatto Quotidiano, 29/03/2022; Rosalba Castelletti, Chiude Novaja Gazeta, l’ultima voce libera premiata con il Nobel, repubblica.it, 29/03/2022; Mario Leone, Anche per Novaja Gazeta è l’ora di ballare “Il lago dei cigni”. E in Russia è sempre un brutto momento, Il Foglio, 30/03/2022; Anna Politkovskaja, Putin nemico del popolo, Il Foglio, 30/03/2022; Micol Flammini, Addio Novaja, Il Foglio, 02/04/2022.
3 Antonello Caporale, “C’è troppa povertà, con la guerra a rischio anche la pace sociale”, il Fatto Quotidiano, 21/03/2022; Marinella Correggia, I deserti tossici delle guerre, ilmanifesto.it, 24/03/2022.
4 Arianna Di Genova, Sono già 53 i luoghi di interesse storico-artistico bombardati, ilmanifesto.it, 02/04/2022.
5 Raffaele Oriani, Cronache da Sarajevo, trent’anni dopo la guerra, repubblica.it, 01/04/2022.
6 Gad Lerner, Bulgakov e il virus dei miliziani nazi, il Fatto Quotidiano, 26/03/2022.
7 Angelo Allegri, Da Leningrado a Kiev, il ritorno dell’assedio. Ma stavolta Putin è dalla parte sbagliata, ilgiornale.it, 23/03/2022.
8 Cristina Piccino, Il presente dentro ai fotogrammi degli archivi, ilmanifesto.it, 22/03/2022.
9 Ignazio Masulli, Un paradigma storico-politico vecchio e pericoloso, ilmanifesto.it, 22/03/2022.
10 Alberto Leiss, Romanticismo, Illuminismo, la pace (e Antonio), ilmanifesto.it, 22/03/2022.
11 Sergio Romano, Quelle parole di Kissinger sulla Ue. Così il negoziato è diventato crisi, Corriere della Sera, 20/03/2022.
12 Charles Jaigu, Leçons israéliennes pour le temps présent, Le Figaro, 24/03/2022.
13 Fabio Vander, Gramsci, Clausewitz e una riflessione non solo militare, ilmanifesto.it, 29/03/2022.
14 Marcello Musto, Nella storia della sinistra la discriminante dell’adesione alla guerra, ilmanifesto.it, 20/03/2022.
15 Aldo Garzia, La lezione di Willy Brandt, ilmanifesto.it, 30/03/2022.
16 Anais Ginori, In Francia Zemmour apre a Marine Le Pen: appello all’unione dell’estrema destra in vista del ballottaggio, repubblica.it, 30/03/2022; Anais Ginori, Elezioni Francia, Le Pen nei sondaggi a un passo da Macron: “Non banalizzatela”, repubblica.it, 01/04/2022.
17 Anna Maria Merlo, A sessant’anni dagli accordi di Evian Macron tenta la «pacificazione», ilmanifesto.it, 20/03/2022.
18 Anais Ginori, Corsica, morto Yvan Colonna. La rabbia degli indipendentisti. Che cosa può accadere nell’isola, repubblica.it, 22/03/2022; Stefano Montefiori, Corsica, Yvan Colonna morto: ora Parigi tratta sull’autonomia della regione, corriere.it, 22/03/2022; Fabio Polese, Morto Yvan Colonna, rischio caos in Corsica, ilgiornale.it, 23/03/2022; Marco Santopadre, La Corsica ribolle, la morte di Colonna è benzina sul fuoco, ilmanifesto.it, 23/03/2022.
19 Marco Alloni, “Un bimbo giocoso: Tabucchi”. Sigarette fantasmi e patate, il Fatto Quotidiano, 22/03/2022.
20 Danilo Taino, L’Occidente sotto scacco, Corriere della Sera, 29/03/2022.
21 Luigi Mascheroni, “Lo schwa è una truffa che snatura la lingua italiana”, ilgiornale.it, 30/03/2022.
22 Paolo Dimalio, “La pistola distrutta e prove manomesse. Pecorelli noir nero”, il Fatto Quotidiano, 30/03/2022.
23 Antonio Gurrado, La guerra, i massacri e l’oblio nel monologo interiore del boia di Bosnia, Il Foglio, 23/03/2022.
24 Il caso. Anne Frank, ritirato il libro sul “delatore”, avvenire.it, 26/03/2022.
25 Guido Caldiron, «Il De Martino» rilancia nel segno dell’indagine e della storia orale, ilmanifesto.it, 02/04/2022.
26 L’Italia vista dagli storici stranieri, Corriere della Sera, 28/03/2022.
27 Antonio Carioti, Storia in piazza da discutere e da raccontare, Corriere della Sera, 31/03/2022.
28 Luciano Canfora, Stein, che disse no al nazismo, Corriere della Sera, 27/03/2022; Arnaud De La Grange, Quand Edouard VIII aidait les nazis à envahir la France, Le Figaro, 22/03/2022.
29 Massimo Gramellini, 1943, tempo di decidere, Corriere della Sera, 23/03/2022
30 Jacques de Saint Victor, Bertrand Joly: «Le boulangisme, une sensibilité populaire et autoritaire», Le Figaro, 31/03/2022; Jacques de Saint Victor, Boulanger: le populisme à la française, Le Figaro, 31/03/2022.
31 Christophe Ayad, Le sort des anciens militants d’extrême gauche italiens entre les mains de la justice française, lemonde.fr, 23/03/2022.
32 Alix Ricau, «La polarisation des discours politiques et médiatiques français autour de la question du wokisme excède la question identitaire», lemonde.fr, 02/04/2022.
33 Virginie Larousse, Histoire d’une notion: l’apocalypse ou l’histoire sans fin du monde, lemonde.fr, 23/03/2022.
34 Roger Poldroit, Elections, piège à passions, lemonde.fr, 01/04/2022.
35 Anna Lombardi, Addio a Albright, prima donna a capo della diplomazia Usa, repubblica.it, 23/03/2022.
36 Massimo Gaggi, Madeleine Albright, nemica dei tiranni. Prima donna a capo della diplomazia Usa, Corriere della Sera, 24/03/2022; Massimo Fini, La Albright riposa in pace il mondo, a causa sua, no, il Fatto Quotidiano, 29/03/2022.
37 Adrien Jaulmes, Madeleine Albright. La diplomatie musclée du «bon droit», Le Figaro, 25/03/2022.
38 Piotr Smolar, La mort de Madeleine Albright, ancienne cheffe de la diplomatie américaine sous Bill Clinton, lemonde.fr, 24/03/2022.
39 Marco Roncalli, Il lutto. Addio a Maria Romana De Gasperi, memoria storica del Novecento italiano, avvenire.it, 30/03/2022; Aldo Cazzullo, Morta la figlia di De Gasperi, Corriere della Sera, 31/03/2022.
40 Maurizio Sacconi, Quelle intuizioni di Marco Biagi che anticiparono il «lavoro agile», Corriere della Sera, 20/03/2022.
41 Gian Carlo Caselli, Grazie a Falcone e Borsellino l’Italia ha fatto scuola sulle leggi contro la mafia, Corriere della Sera, 22/03/2022.