A cura di Federico Goddi e Simona Berhe
L’elezione del Presidente della Repubblica è l’occasione per una retrospettiva sulla storia del Quirinale, che i giornali affrontano prevalentemente attraverso le biografie dei Capi di Stato. Orlando Sacchelli cura gli approfondimenti per «Il Giornale»[1] mentre «Il Foglio» affida la narrazione prevalentemente a Francesco Cundari, che ricostruisce i passaggi più tormentati della storia degli inquilini del Quirinale[2], vivacizzando la narrazione con aneddoti[3]. Interessante anche la raccolta dei discorsi di commiato dei Capi di Stato[4].
Nel mese di gennaio inizia su «la Repubblica» l’approfondimento di Ezio Mauro «sull’ascesa del partito fascista». Nel primo articolo emergono i due elementi chiave della lettura dell’ex direttore: l’azione di Giolitti che «non si rende conto che la sua tattica era invecchiata con lui» e il concetto di “guerra” nel percorso biografico di Mussolini[5]. La testata torna su argomenti legati alla storia del fascismo italiano con un interessante articolo di Umberto Gentiloni riguardante i diari di Rodolfo Graziani. I due volumi Dalle Alpi al deserto libico Diari 1940-1941, curati da Mauro Canali, rappresentano una nuova importante fonte nel «panorama della documentazione riconducibile alla partecipazione italiana al conflitto»[6]. Gli anni del secondo conflitto mondiale sono presenti anche nel corsivo di Federico Varese, che muove dalla vicenda di Varlam Šalamov, a quarant’anni dalla morte del grande autore russo rinchiuso da Stalin nei gulag siberiani[7].
L’approssimarsi del Giorno della Memoria è segnalato da diversi articoli: Giovanni Belardelli su «Il Foglio» ci ricorda che Il Giorno della Memoria non è solo Auschwitz, e ci invita a cogliere l’occasione della Giornata anche per valorizzare il contributo «dell’ebraismo alla civiltà europea»[8]. Un richiamo alle modalità con cui la Giornata della Memoria viene commemorata si ritrova anche nell’articolo di Alessandro Gnocchi, che su «Il Giornale» richiama la lezione di Luigi Meneghello[9]. Le uscite di volumi sono spesso l’occasione per trattare tematiche di natura storica. Un esempio è l’articolo di Gian Antonio Stella che anticipa l’uscita del libro di Ilaria Pavan (Le conseguenze economiche delle leggi razziali), non concentrandosi soltanto sul momento del sequestro dei beni, ma anche sulla riluttanza delle amministrazioni post-fasciste a restituirli[10]. Il «Corriere della Sera» recensisce il volume di Lidia Maksymowicz, La bambina che non sapeva odiare[11]; mentre l’«Avvenire» segnala il volume dell’autrice canadese Rosemary Sullivan, Chi ha tradito Anne Frank. Indagine su un caso mai risolto, un’indagine di storici, criminologi e specialisti di dati e intelligenza artificiale che ha portato a identificare il delatore, Arnold Van den Bergh avrebbe denunciato i Frank per salvare la sua stessa famiglia[12]. Sempre su «Avvenire» si trova un corsivo su Anna Frank, a partire dal saggio di David Barnouw, Il fenomeno Anne Frank, viene riassunta la parabola della giovane: da immagine delle sofferenze degli olandesi «a icona universale, attraverso letteratura, teatro e cinema»[13].
Su «Il Manifesto» Guido Caldiron ragiona intorno al tema della memoria dell’Olocausto, a partire dal volume di Donatella Di Cesare, denunciando l’odierno negazionismo che si mescola con le tesi complottistiche, laddove l’ebreo oggigiorno è dipinto come il nemico perché si ostina a proporre la «truffa della memoria»[14]. I percorsi per una didattica della Shoah sono oggetto dell’interesse di Lillo Delmonte, autore di Sono nel vento, un romanzo con tre edizioni differenti per le città di Roma, Milano e Bologna. Il volume presenta un’appendice divulgativa con una guida sulle “Pietre di inciampo” in Italia[15]. Crocifisso Dentello dedica il suo corsivo ad una custode della memoria, Edith Bruck. Della scrittrice ungherese viene ricordata la nuova edizione di Lettera alla madre, un dialogo postumo «con la madre morta nell’orrore del lager»[16].
Corrado Augias firma il suo corsivo spendendo parole sull’unicità dell’Olocausto: «Mai però nella storia umana lo sterminio di un popolo era stato pianificato sedendo attorno ad un tavolo». A ottant’anni dalla conferenza di Wannsee, tenutasi il 20 gennaio 1942, cita il verbale — redatto da Eichmann — «diventato col tempo un prezioso documento storico»[17]. Un richiamo ad Adolf Eichmann si trova anche nel corsivo di Raul Gabriel incentrato sul processo di sterminio del popolo ebraico. Gabriel si sofferma sul profilo di un persecutore, Franz Stangl, condannato per la morte di circa 900mila persone[18].
Il tema della memoria ritorna poi in varie declinazioni: Antonio Carioti lo affronta presentando il libro di Massimo L. Salvadori (In difesa della storia)[19]; Antonio Polito, commentando il discorso del Pontefice di fronte al corpo diplomatico vaticano, ragiona intorno alla pericolosità della cosiddetta cancel culture, paragonata ad una versione aggiornata del maccartismo[20]. La presa di posizione del Pontefice trova spazio anche sul «Il Foglio»[21], dove Giulio Meotti critica i nuovi orientamenti degli allestimenti museali in Europa, sensibili secondo il giornalista al «wokismo» di importazione nordamericana[22]. Paolo Mieli recensisce il volume di Germano Maifreda (Immagini contese). Il commento di Mieli richiama un episodio di storia nazionale, quale l’erezione della statua di Giordano Bruno a Roma nel 1889[23].
La recente pubblicazione del volume di Virman Cusenza, dedicato alla vicenda dell’avvocato socialista Enzo Paroli, che nascose Telesio Interlandi (già direttore de «La difesa della razza»), ha suscitato un certo interesse sulla stampa. Sul «Corriere della Sera», Aldo Cazzullo ricostruisce la genesi del volume, a partire dai documenti che Leonardo Sciascia aveva raccolto, con l’idea di narrare la vicenda, prima che la morte lo cogliesse[24]. Anche Luigi Mascheroni ricostruisce la vicenda, proponendo un confronto umano tra i due protagonisti[25]. Un altro antifascista italiano è protagonista di un profilo di Filippo La Porta. Dal carteggio tra Nicola Chiaromonte e Albert Camus, In lotta contro il destino. Lettere 1945-1959, «apprendiamo la possibilità di un pensiero radicale che non smarrisce il senso della misura»[26].
Antonio Scurati sulle pagine culturali del «Corriere della Sera» pubblica la sua prefazione al poema di Rajab Abuhwwish (Il canto da El-Agheila) che riprende tematiche legate alla rimozione del passato coloniale italiano[27]. Meno presente la storia del secondo dopoguerra. Si segnalano alcuni temi emersi: il Lodo Moro[28]; il terrorismo[29]; Mani Pulite[30]; post-fascismo[31]; Guerra fredda[32]; conflitto nordirlandese[33]. Passato il centenario della Prima guerra mondiale, il conflitto torna ai margini nei quotidiani italiani[34].
Si segnalano infine due rilevanti interventi di storici sull’attuale situazione economica globale in rapporto alle emergenze ambientali. Yuval Noah Harari si cimentata in un’analisi sulla riduzione del 2% del Pil globale annuo[35], mentre Donald Sassoon, discorre di obiettivi ambientali con Antonello Guerrera, alla vigilia del lancio in Italia del suo Il trionfo ansioso. Storia globale del capitalismo 1860-1914, «che draga nelle radici del capitalismo moderno»[36].
STAMPA ESTERA: «El Pais», «The Guardian» e «The Observer»
Su «El Pais» si segnala l’ampia recensione di Berna Gonzàlez Harbour del libro della scrittrice etiope-americana Maaza Mengiste (Il re ombra-El rey en la sombra), sulla resistenza delle donne etiopi negli anni ‘30[37].
«The Observer» dedica una interessante retrospettiva alla storia britannica del primo quarto del Novecento. Le vicende familiari dei nonni dello storico David Olusoga divengono occasione per affrontare il grande trauma del censimento del 1921, in cui vengono rilevati altissimi tassi di mortalità infantile[38]. Abituale il corsivo sul secondo conflitto mondiale sul Guardian. Sono numerosi i resoconti di soldati alleati sui vessilli delle yosegaki hinomaru, spesso sottratte ai soldati giapponesi caduti. Quando la famiglia del regista teatrale George Devine ha trovato un cimelio militare giapponese tra le sue cose è iniziata una ricerca lunga tre anni. Dopo ricerche minuziose è stato possibile contattare la famiglia del soldato nipponico e restituire la bandiera[39].
La vicenda dello sterminio degli ebrei europei appare in due articoli: Isabel Ferrer propone la vicenda del notaio che tradì la famiglia di Anna Frank, svelandone il nascondiglio[40]. Tema del tutto simile sulla stampa britannica. Il notaio ebreo, Arnold Van den Bergh, morto nel 1950, è stato accusato sulla base di sei anni di ricerche[41]
Alejandro Baer scrive un articolo colto sulla conferenza di Wansee del 1942, nel quale fa dialogare Bauman, Benjamin, Weber[42]. Fernando Navarro commenta la riedizione spagnola del libro di Howard Zinn La otra historia de Estados Unidos[43]. Infine, due articoli sugli anni ’30: Eva Saiz dà conto della polemica sull’odonomastica a Madrid legata alla guerra civile[44]; Julián Casanova firma un articolo sul clima di tensione e le repressioni che segnarono la Seconda Repubblica spagnola tra la fine del 1931 e i primi giorni del 1932[45].
[1] Orlando Sacchelli, Giovanni Gronchi, equidistante tra i due blocchi in cui era diviso il mondo; De Nicola, il presidente provvisorio. Fu lui a promulgare la Costituzione; Luigi Einaudi, l’economista liberale con il pallino per il giornalismo, Il Giornale, 22/1/2022.
[2] Francesco Cundari, Tempeste e intrighi: i giorni infelici del Quirinale, Il Foglio, v15/1/2022
[3] Francesco Cundari, Un divisivo al Quirinale, Il Foglio, 22/1/2022
[4] Scendere dal Colle, Il Foglio, 22/1/2022
[5] Ezio Mauro, Cronache della marcia su Roma, la Repubblica, 10/1/2022
[6] Umberto Gentiloni, “Caro Duce, in guerra solo al fianco di Hitler”, la Repubblica, 13/1/2022
[7] Federico Varese, Lo sguardo di Šalamov che visse nell’inferno, la Repubblica, 17/1/2022
[8] Giovanni Belardelli, Il Giorno della Memoria non è solo Auschwitz, Il Foglio, 20/1/2022
[9] Alessandro Gnocchi, Mai sminuire la Shoah con la brutta fiction. Meglio “Promemoria”, Il Giornale, 19/1/2022
[10] Gian Antonio Stella, Il saccheggio legalizzato a danno degli ebrei, Corriere della Sera, 14/1/2022
[11] Paolo Conti, Lidia, bambina ad Auschwitz, Corriere della Sera, 19/1/2022. Su Edith Bruck, cfr. Ida Bozzi, Ricominciare dopo Auschwitz, Corriere della Sera, 20/1/2022
[12] I.Sol., Indagine. Chi ha tradito Anne Frank? Un libro rivela: «Fu un notaio ebreo», Avvenire, 17/1/2022
[13] Gianni Santamaria, Anne Frank: da quel Diario un “fenomeno” che dura ancora, Avvenire, 18/1/2022
[14] Guido Caldiron, La fucina del complotto globale: negare la Shoah è il nuovo antisemitismo, Il Manifesto, 22/1/2022
[15] Lillo Delmonte, La Shoah raccontata ai giovani, Il Fatto Quotidiano, 14/1/2022
[16] Crocifisso Dentello, Sono felice di aver vissuto il peggio, Il Fatto Quotidiano, 22 /11/2022
[17] Corrado Augias, Lo sterminio all’ora di pranzo, la Repubblica, 20/1/2022
[18] Raul Gabriel, Giornata della Memoria. Stangl e Treblinka: un orologio rivela l’ipocrisia del male, Avvenire, 21/1/2022
[19] Antonio Carioti, Contro gli iconoclasti. La storia non si cancella, Corriere della Sera, 9/1/2022
[20] Antonio Polito, La «cultura» che vuole cancellare il passato, Corriere della Sera, 12/1/2022
[21] Matteo Matzuzzi, Il Papa manda al rogo la cancel culture, Il Foglio, 11/1/2022
[22] Giulio Meotti, La Cancel culture si sta diffondendo più rapidamente di Omicron, Foglio, 12/1/2022
[23] Paolo Mieli, Monumenti sotto tiro, Corriere della Sera, 18/1/2022
[24] Aldo Cazzullo, Un antifascista salvò il giornalista del Duce, Corriere della Sera, 11/1/2022
[25] Luigi Mascheroni, L'”affaire” Interlandi. L’avvocato antifascista che difese e salvò il giornalista del Duce, Il Giornale, 10/1/2022
[26] Filippo La Porta, Chiaromonte Uno straniero in patria, la Repubblica, 12/1/2022
[27] Antonio Scurati, Il crimine rimosso, Corriere della Sera, 22/1/2022
[28] Gianluca Zanella, La verità sul Lodo Moro: i documenti che cambiano tutto, Giornale, 22/1/2022
[29] Matteo Sacchi, Il terrorismo sogna il paradiso ma crea l’inferno, Il Giornale, 16/1/2022; Alessandro Gnocchi, Nascita e morte della lotta armata nel romanzo delle Brigate Rosse, Il Giornale, 16/1/2022; Benedetta Tobagi, Guido Rossa fotografo segreto, La Repubblica, 14/1/2022; Gianluca Di Feo, Il generale che sussurrava ai governi, la Repubblica, 18/1/2022.
[30] Stefano Zurlo, I tre giorni neri di Mani pulite da Cagliari a Gardini; Alessandro Gnocchi, L’ultima notte di Gardini diventa thriller e serie tv il giornale, 9/1/2022;
[31] Davide Conti, Il postfascismo, una sfida che viene dal presente, Il Manifesto, 13/1/2022
[32] Paolo Borgna, Il caso. Disillusioni cinesi in casa Calamandrei, Avvenire, 13/1/2022
[33] Riccardo Michelucci, Tony Doherty: così ho perso mio padre nella “Bloody Sunday”, Avvenire, 20/1/22
[34] Mimmo Muolo, Il centenario della morte. Benedetto XV, un profeta imbrigliato dalla storia, Avvenire, 22/1/22
[35] Yuval Noah Harari, Basta un 2 per salvare il pianeta, la Repubblica, 22/1/22
[36] Antonello Guerrera, Sassoon “Che ansia il capitalismo”, la Repubblica, 20/1/22
[37] Berna Gonzàlez, Guerreras etíopes frente al ejército de Mussolini, El Pais, 11/1/2022
[38] David Olusoga, Time collapsed as I saw how my grandad lived a century ago. History turned intimate, The Observer, 9/1/2022.
[39] Harriet Sherwood, Mystery of the ‘battle flag trophy’ and the Royal Court founder, The Guardian, 9/1/2022
[40] Isabel Ferrer, Una investigación acusa a un noteraio judío de haber traicionado a Ana Frank, El Pais, 18/1/2022
[41] Daniel Boffey, Jewish lawyer may have betrayed Anne Frank’s family, The Guardian, 18/1/2022
[42] Alejandro Baer, Wansee: modernidad y barbarie, El Pais, 20/1/2022,
[43] Fernando Navarro, El gran libro de la conciencia estadounidense, El Pais, 19/1/2022
[44] Eva Saiz, Almeida indigna a las víctimas del crucero “Baleares”, El Pais, 21/1/2022.
[45] Julián Casanova, Orden y conflicto en la República, El Pais, 22/10/2022
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