Negli ultimi anni si sono susseguiti, con una certa continuità, segnali di una sempre più grave sofferenza da parte di istituti, centri e fondazioni di ricerca in Italia. Questi enti, spesso di natura privata, svolgono un’importante funzione di sostegno alla ricerca storica e allo sviluppo del dibattito scientifico, attraverso attività come la conservazione di patrimoni archivistici e iniziative volte alla riflessione e alla divulgazione dei saperi della Storia Contemporanea. Occorre inoltre considerare il legame che tiene assieme gli istituti e i centri di ricerca con le molteplici realtà territoriali di riferimento. La Sissco esprime preoccupazione in ordine agli appelli e alle ricorrenti denunce provenienti da queste realtà. Nello specifico intendiamo raccogliere l’appello dell’Istituto Gramsci siciliano, nostro socio, la cui denuncia, al di là delle problematiche relative al contenzioso con il Comune, mette in luce un pericolo a cui la Sissco non può rimanere indifferente, vale a dire quello della “dispersione di un inestimabile patrimonio, la sottrazione allo studio e alla ricerca di materiali documentari e bibliografici unici e l’eliminazione di uno spazio aperto alla città”. A fronte di un simile, grave rischio la Sissco chiede che l’Istituto possa continuare a farsi garante della tutela e della fruibilità di tale materiale di studio e ricerca e che, comunque, non venga messa in pericolo la disponibilità pubblica del materiale attualmente conservato dall’Istituto Gramsci siciliano.
La lettera aperta dell’Instituto Gramsci siciliano al sindaco di Palermo.