Cerca

Una guerra fascista? L’eredità del conflitto nella memorialistica militare

G. Schwarz (Università di Pisa)

La crisi dell’istituzione militare italiana dopo la seconda guerra mondiale fu gravissima e senza precedenti. La sconfitta, l’incapacità di mettersi opportunamente in relazione con il nuovo sistema politico e ancor più con il sistema di rappresentazioni culturali strutturanti l’identità della Repubblica nata dalla Resistenza pesarono fortemente sull’immagine delle Forze Armate. All’indomani di un conflitto tragico, il soggetto tradizionalmente al centro del rituale patriottico – insieme a casa Savoia – aveva perso gran parte della sua credibilità e si presentava come un sacerdote che aveva perso la sua aurea di sacralità..

Già prima della fine del conflitto, e con particolare evidenza a partire dalla liberazione di Roma, una gran quantità di alti ufficiali italiani si impegnarono nella stesura di memorie e testimonianze volte – oltre ché a tutelare gli interessi dei singoli – anche a difendere l’immagine dell’istituzione. Un istituzione che, visibilmente nei governi Badoglio, aveva smesso di esser super partes e si presentava come uno dei soggetti in lotta, insieme ai partiti e alla monarchia.

Questo contributo mira ad offrire una panoramica delle rappresentazioni culturali e dei linguaggi dell’universo militare, nonché a illustrare come la memoria della società militare assumesse ben presto il carattere di memoria separata, una delle tante memorie separate che avrebbero caratterizzato l’Italia repubblicana.